Arriva la cedolare secca sugli affitti brevi: come funzioneranno?

Airbnb e cedolare secca

Arriva l’obbligo di versamento della cedolare secca per gli affitti brevi. Come cambierà e cosa sapere sulla piattaforma Airbnb e la cedolare secca?

Arriva l’obbligo della cedolare secca sugli affitti brevi: di cosa si tratta?

Tra le novità più rilevanti della nuova Legge di Bilancio spicca sicuramente l’approvazione dell’obbligo di versamento della cedolare secca del 21% per quanto riguarda gli affitti brevi. Nello specifico, l’Agenzia delle Entrata ha fissato un accordo con Airbnb, il famoso portale online di riferimento per gli host di affitti brevi. In particolare, l’accordo stabilito fa riferimento alla ritenuta su redditi di host non professionali di riferimento agli affitti brevi per quanto riguarda gli anni che vanno dal 2017 al 2021. Ecco cosa è emerso dall’accodo sugli affitti brevi e la cedolare secca tra la piattaforma online e l’Agenzia delle Entrate. 

Cosa prevede l’accordo tra Airbnb e il Fisco per quanto concerne la cedolare secca e gli affitti brevi?

Secondo quanto emerso dall’accordo, si prevede un pagamento pari a ben 576 milioni di euro e, così facendo, la piattaforma non procederà a richiedere le ritenute fiscali dei vari host iscritti. Nello specifico, sul sito ufficiale Airbnb è possibile leggere una nota in merito all’accordo:

“Nell’ottobre 2023, il Governo italiano ha presentato la Legge di Bilancio per il 2024 che, nella sua versione attuale, chiarisce come le piattaforme dovrebbero effettuare in futuro la ritenuta delle imposte sul reddito degli host non professionali in Italia. Abbiamo accolto con favore questa proposta normativa e ci stiamo preparando ad adempiere, con l’introduzione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle imposte sui redditi degli host rilevanti all’Agenzia delle Entrate.

Airbnb accoglie con favore anche i progressi in materia di regole per gli affitti brevi, compresa la creazione di un sistema di registrazione nazionale in Italia e il quadro europeo di condivisione dei dati. Questi progressi renderanno più semplice per i centri storici come quelli di Venezia e Firenze comprendere chi ospita e quanto a lungo, consentendo di sviluppare politiche pubbliche proporzionate al fenomeno. L’azienda è determinata a collaborare con le autorità italiane per il successo di queste regole. “

airbnb e cedolare secca
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Come cambieranno gli affitti brevi registrati dalla piattaforma con la cedolare?

Secondo quanto emerso dal governo, la nuova Legge di Bilancio porterà diversi cambiamenti per quanto riguarda gli affitti brevi. In particolare, si prevede l’affermazione e l’applicazione della cedolare secca a tutti i siti e piattaforme che si occupano di affitti per brevi periodi di tempo. Secondo quanto specificato da Airbnb, tutti gli host iscritti sulla piattaforma saranno obbligati a regolarizzare la loro posizione fiscale. Nello specifico, chiunque non abbia ancora versato la tassa dovrà necessariamente essere soggetto del ravvedimento operoso e le conseguenti sanzioni. A partire da gennaio 2024, di conseguenza, la piattaforma Airbnb dovrà necessariamente applicare la ritenuta pari al 21% sugli affitti come cedolare secca o per acconto sull’imposta di riferimento.

Cos’è e perché è necessario pagare la cedolare? Informazioni e dettagli

Con il termine cedolare secca si fa riferimento al pagamento di un’imposta che va a sostituire l’Irpef e le addizionali. Tutti coloro che saranno soggetti al pagamento della cedolare secca, inoltre, non dovranno pagare né l’imposta di registro né l’imposta di bollo. In genere, si tratta in entrambi i casi di imposte versate in seguito a registrazioni o proroghe dei rispettivi contratti locativi. Inoltre, è importante evidenziare che la cedolare secca di presenta ad una percentuale pari e invariabile del 21%.

Airbnb e cedolare secca
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Come calcolare la cedolare secca?

A partire dal nuovo anno, la Legge di Bilancio 2024 prevede diversi cambiamenti per quanto riguarda gli affitti brevi. In particolare, la novità principale riguarda l’applicazione della cedolare secca. Quest’ultima si applica prendendo in riferimento un’aliquota pari al 21% da dedurre in base al canone di locazione annuale stabilito. Inoltre, è bene evidenziare che il reddito che è soggetto al pagamento della cedolare:

  • Sul reddito soggetto al pagamento della cedolare e sulla cedolare medesima non è possibile far valere oneri o detrazioni varie;
  • Sul reddito soggetto al pagamento della cedolare viene necessariamente escluso il reddito complessivo;
  • Il reddito soggetto alla cedolare, infine, deve essere compreso nel reddito con l’obiettivo di riconoscere in modo definitivo la determinazione di tutte le deduzioni, detrazioni e benefici legati al possesso di requisiti reddituali. Per esempio, si fa riferimento alla determinazione dell’ISEE o del reddito per essere a carico.
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