Habitante ha incontrato l’azienda di eco – design Woodly, con sede a Parma, che produce arredi artigianali in legno, sostenibili, soprattutto per i bambini, e complementi per la casa.
Woodly è un’azienda familiare con una singolare base industriale, posizionata tra le colline. Raccontateci un po’ la storia dei suoi fondatori e l’idea della nascita di questa azienda.
“Tutto è nato con i lettini per i miei figli, mi resi conto che non c’era sul mercato un prodotto 100% sano e sostenibile.
Woodly è nata come idea a metà del 2012, abbiamo dedicato 8/10 mesi allo sviluppo del concetto globale, dal design dei primi prodotti alle strategie di comunicazione dove soprattutto internet è stata privilegiata sia per ragioni di diffusione che di costi”.
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Woodly è un’azienda artigianale al 100% green e sostenibile in ogni fase di produzione e di scelta di materie prime. Quali sono stati i primi mobili d’arredamento o accessori per la casa che avete realizzato?
“Sebbene io abbia apparentemente un passato dedicato al design “tecnologico”, per molti anni ho lavorato nel terzo mondo, nelle comunità di artigiani, gestendo programmi di sviluppo delle Nazioni Unite.
Ho anche pubblicato un libro che si chiama “Design as a development tool”. Questo mio background ma ha aiutato molto nello sviluppo di Woodly e dei suoi prodotti.
Tutti i prodotti vengono realizzati a mano, localmente, con legno che proviene da fonti certificate FSC (Forest Stewardship Council), le finiture sono 100% ecologiche (gommalacca e cera) e l’energia elettrica proviene al 100% da fonti rinnovabili. Inoltre il laboratorio viene riscaldato con gli scarti della lavorazione e, quando non bastano, si integra la legna dei boschi della zona. La casa e gli uffici sono stati rinnovati cercando di rispettare i principi della bioarchitettura.
In questo modo cerchiamo di vivere e di produrre con il minimo ed il più basso impatto ambientale possibile. Realmente abbiamo cercato di curare tutti i dettagli, dalla produzione agli spazi di lavoro”.
E come nasce un vostro prodotto? Avete ispirazioni particolari o seguite un iter preciso?
“Come accennavo prima il legno e le finiture sono scelti con cura e i prodotti sono pensati per l’utente finale, il bambino.
Abbiamo deciso di sviluppare due temi, i bambini e la bicicletta. In qualche modo tutti e due rappresentano un possibile futuro migliore. Abbiamo messo in produzione prima la linea di culle e lettini, anche perché avevo fatto i prototipi per i nostri gemelli“.
L’anno scorso il vostro progetto del letto montessoriano Reverso è stato incluso nella selezione ADI del miglior design italiano del 2020. Raccontateci del design e dell’idea alla base di questo progetto.
“Il letto Reverso nasce dalla soluzione a un problema esistente (come quasi sempre dovrebbe essere il design). Come trasformare un letto basso Montessoriano in un letto ad altezza normale. Esistono già soluzioni, con il cambio dei piedi dei letti, ma volevo qualcosa di più semplice, immediato e così è nato il Reverso. Basta girarlo sottosopra e dal basso e diventa ad altezza normale, senza fatica”.
Prima di lasciarci, volete condividere o raccontare qualcosa in più ai nostri lettori riguardo a Woodly?
“Certo, oltre alla produzione di arredi sostenibili abbiamo in attivo progetti paralleli:
- un Bed and Breakfast, “la Locanda di Woodly”. Ci siamo detti: ma se una azienda agricola può avere un agriturismo, perché una piccola azienda di produzione come la nostra non può avere qualcosa del genere? Un Lab – turismo?
Anche perché spesso i nostri clienti vengono a trovarci e a ritirare direttamente da noi i mobili che comprano.
La locanda ha due camere, una matrimoniale con bagno e una suite, camera + studio + bagno, tutto in stile Woodly con un servizio B&B.
- Una associazione culturale: “Le corti di Faviano”, nata per promuovere attività culturali nel nostro microscopico borgo (Faviano Superiore)”.
Ringraziamo per la gentile intervista concessa uno dei titolari di Woodly, Valerio Vinaccia.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Alla web-conference di aprile 2021 di Assolegno è emerso che il costo del legname da opera è aumentato del 60-70% rispetto alle contrattazioni commerciali di settembre 2020. Inoltre, la superficie forestale italiana è triplicata, da 5.6 milioni di ettari (del 1956) a 11.1 (del 2015), occupando quindi il 38% della superficie nazionale.
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