Vivere in città: pro e contro

Vivere in città

Vivere in città ha tanti aspetti positivi ma altri un po’ meno vantaggiosi. La vita in città può risultare pratica quanto scomoda. Tutto dipende dalle dimensioni della città, dalla sua popolazione, dai servizi che riesce ad offrire e tanto altro. Vivere in città come Roma per esempio, è diverso dalla vita in città come Milano, in quanto diversa è la grandezza, la popolazione, i servizi offerti.

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Vivere in città: tutti i vantaggi

Vivere in città è diverso dal vivere in zone più “libere” come la campagna. Spesso si tende a credere che la vita in città sia frenetica e per certi versi lo è, ma non sempre questo ha un’accezione negativa.

La vita in città non è mai noiosa grazie all’accesso a una vasta gamma di servizi come teatri, biblioteche, ristoranti, cinema, pub, centri commerciali, giostre, parco giochi per bambini, palestre, supermercati aperti 24 ore su 24.

Il più grande vantaggio del vivere in una grande città è proprio la possibilità di non annoiarsi mai e riuscire a fare tutto ciò che si desidera, dalle uscite rilassanti, agli acquisti, dalle serate al cinema, alle cene in ristoranti di qualsiasi genere. Si ha la possibilità infatti di provare qualsiasi tipo di cucina etnica, in quanto i locali offrono cucine di quasi ogni nazione del mondo, dal cinese al giapponese, dal fast food americano al tailandese e così via, con l’opportunità di poter avere tutto anche direttamente a casa.

In città, inoltre, è facile spostarsi con i mezzi di trasporto pubblici: la presenza di sistemi di trasporto pubblico o di shared mobility rende più agevole muoversi, a costi ridotti.

Altri aspetti positivi da non sottovalutare sono la possibile vicinanza tra abitazione e luogo di lavoro e la maggiore opportunità professionale in quanto le attività imprenditoriali si concentrano nelle grandi città.

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Vivere in città: i contro

I due più grandi svantaggi del vivere in città sono l’inquinamento e la completa mancanza di tranquillità. Le città sono caotiche e inquinate. Il silenzio non esiste. Chi vive in città deve ogni giorno indubbiamente fare i conti con il traffico, file interminabili nei negozi, nei bar, nei supermercati, nei cinema ma anche in posti meno piacevoli come posta, banca, farmacia.

Tornando all’inquinamento, in città i livelli sono notevolmente più alti rispetto alla campagna, con ripercussioni rilevanti sulla salute del Pianeta e di chi lo abita.

Un altro aspetto non molto positivo del vivere in città è l’assenza di prodotti alimentari freschi e di qualità, tipici invece delle zone di campagna in cui si trovano cibi salutari e sempre di stagione.

Tra gli aspetti positivi del vivere in città abbiamo menzionato la possibilità di spostarsi con i mezzi di trasporto pubblici. Questo vantaggio è legato alla difficoltà di spostarsi con la propria auto a causa di zone a traffico limitato, difficoltà nel trovare parcheggio, traffico perenne.

Vivere in città espone ad un costo di vita più elevato a partire da quelli legati agli immobili sia per l’affitto che per l’acquisto, ma anche per quel che concerne le tasse locali, il prezzo dei prodotti di uso quotidiano, il costo di ristoranti e altri luoghi di svago. Insomma, in città il costo della vita è generalmente e nettamente più elevato.

Per ultimo, non per importanza, in città si rileva una maggiore freddezza nei rapporti che conduce inevitabilmente ad una sensazione di solitudine.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu? 

  • Il 20% degli italiani abita in 4 città. Torino, Milano, Roma e Napoli sono le 4 grandi città nelle quali si concentra quasi il 20% della popolazione italiana. Nei principali agglomerati urbani risiedono, nel complesso, 22 milioni di abitanti, pari ad oltre un terzo della popolazione nazionale. Il 2015 ha segnato un aumento della popolazione residente sia nelle principali aree urbane nazionali, che nei comuni dell’hinterland e in quelli centrali. Questo complesso di 21 principali sistemi locali è costituito da 11 città a Nord, 2 città in Centro e 8 città nel Mezzogiorno.

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