Oggi Habitante conosce Alberto Dassasso, fondatore e designer di Vibrazioni art design, un’azienda che punta all’eccellenza artigianale abbinata al recupero.
Chi è Alberto Dassasso e come nasce l’azienda Vibrazioni art design?
“Alberto Dassasso è una persona con la testa tra le nuvole ed i piedi ben saldi a terra. Un appassionato sognatore convinto che la vera ricchezza risieda nella creatività e nella capacità di esprimerla con ogni mezzo a disposizione. Racchiudo in me ricordi, sogni e ambizioni, vecchi Lego, giocattoli di legno, il profumo della campagna e l’azzurro del cielo, l’odore della benzina e il rombo dei motori, una viscerale passione per la Pop Art e Andy Warhol, il fuoco e le scintille della saldatura, il brivido e la paura, la ruggine, il colore, l’amore per l’artigianalità, il sapore di una storia che appartiene ad un glorioso passato.”
“Vibrazioni art design nasce nel 2006 tra alberi da frutto e ruggine e da allora si muove controcorrente rispetto al sistema di produzione di massa su scala industriale, privilegiando un processo di lavorazione artigianale che porta ad un completo stravolgimento della materia.”
Perché ha deciso di puntare sull’upcycling?
“Sono tante le aziende del settore petrolchimico ed alimentare, ma anche in molti altri campi dell’industria, nelle quali si fa uso quotidiano di fusti e bidoni in ferro per contenere le materie prime più diverse: questo avviene sia nel momento del trasporto che durante lo stoccaggio.
Una volta svuotati, questi imballaggi industriali diventano però un autentico problema ecologico che richiede un processo di smaltimento rigidamente regolamentato e controllato e che deve essere eseguito da professionisti del settore.”
“I fusti che utilizziamo quindi, originariamente destinati allo scarto ed allo smaltimento, attraverso il processo di bonifica e recupero ecologico acquisiscono nuova vita ed una volta reintrodotti nel ciclo produttivo, ne estendiamo la durata nel tempo, riducendo i rifiuti e generando ulteriore valore. I nostri protagonisti sono infatti i bidoni dai colori sgargianti e dalle singolari serigrafie che offrono una moltitudine di combinazioni cromatiche e texture superficiali. La loro esposizione agli agenti atmosferici parallelamente compie una trasformazione estetica del materiale.”
“Per quanto riguarda la reperibilità dei barili ci appoggiamo ad aziende che si occupano dello smaltimento di oli esausti. Noi interveniamo andando a selezionare i barili vuoti con le grafiche, i loghi, i colori che ci interessano e con il giusto grado di usura che ci appassiona. In questa fase si tratta ancora di rifiuti pericolosi e per questo motivo, una volta selezionati, li trasferiamo ad un’altra azienda partner che si occupa della bonifica dei fusti. Quindi i bidoni vengono bonificati con una procedura minuziosa di pulizia, diventano imballi di seconda mano e di conseguenza trasportabili senza particolari problematiche e lavorabili. Solitamente abbiamo una buona reperibilità di loghi e colori ma chiaramente il gioco sta nel prendere ciò che si riesce a trovare nel momento in cui se ne ha bisogno. Di conseguenza può accadere che ci sia una reperibilità limitata, ciclica o stagionale in base a fattori che non possiamo controllare. E questo è anche il bello dell’azienda.”
Da dove nasce l’idea di riciclare barili di lamiera per ricavare elementi di arredo unici? E perché scegliere proprio i fusti destinati allo scarto ed allo smaltimento per la realizzazione dei vostri arredi?
“La mia idea parte da lontano ed è spinta da un grande amore verso tutto quello che rappresenta la Pop Art ed i concetti artistici che proprio nella Pop Art trovano i loro fondamenti. Tutto questo ha alimentato una sorta di sperimentazione che nel tempo ha previsto l’utilizzo di diversi materiali ma è stato solo un caso fortuito se mi sono trovato a lavorare un vecchio bidone dismesso e ne ho compreso il vero potenziale. In quel momento è nato l’amore, facendo sì che tutto questo potesse poi evolversi in Vibrazioni art design. Le prime sperimentazioni e le prime intenzioni erano quelle di creare complementi d’arredo con materiali insoliti e decontestualizzanti dopodiché, man mano che la capacità manuale si è evoluta e la tecnica si è affinata, ho seguito anche la mia grande passione per le moto ed anche lì, quasi per gioco, mi sono cimentato nella creazione della prima special riscuotendo un buon successo nei vari contesti in cui venne esposta. Da lì è stato un crescendo di emozioni e voglia di realizzare spingendosi oltre, sempre più lontano.”
“In Vibrazioni art design ci siamo inventati un lavoro basandoci sulle nostre idee e su quello che ci sarebbe piaciuto realizzare. Chiaramente tutto questo ha previsto anche un periodo di rincorsa al fine di sperimentare non solo le potenzialità del materiale ma anche la manualità e la nostra capacità di lavorazione del metallo. Questo ha fatto sì che i primi oggetti fossero abbastanza embrionali per poi via via crescere di livello fino ad avere una consapevolezza che ci permettesse di affrontare qualsiasi tipo di lavorazione e che ci dà la presunzione di poter affrontare qualsiasi sfida che riguardi l’ambito della lavorazione dei metalli.”
I vostri prodotti evocano una storia, suscitano emozioni, sono eco-friendly e completamente Made in Italy. Quali sono i progetti che hanno portato l’azienda al successo e a cui siete maggiormente legati?
“Sicuramente uno dei progetti di maggior successo è quello relativo alla realizzazione della SC-RUMBLE, una moto special che abbiamo realizzato per Ducati e Pirelli. La collaborazione tra questi due colossi è un esempio di sinergia di successo ed in questo caso ha coinvolto l’iconica Scrambler sia da un punto di tecnico che artistico. Per questa ragione, Ducati e Pirelli nel 2015 ci hanno commissionato una special che è poi stata presentata ufficialmente a Londra, prima di intraprendere praticamente il giro del mondo. Siamo molto orgogliosi di poter affermare che questo è uno dei progetti più longevi a cui abbiamo preso parte.”
“Inoltre, la partecipazione a programmi TV come Lords of the Bikes (Sky1, 2017), Drive me Crazy (MotorTrend, 2019) e l’inserimento delle nostre realizzazioni in diversi set cinematografici (Tutta colpa di Freud, 2014; Immaturi la serie, 2018; 7 ore per farti innamorare, 2020 tra gli altri) e video musicali ci hanno dato la possibilità di raggiungere un pubblico sicuramente più ampio ed eterogeneo.”
“Nel 2019 abbiamo lanciato il progetto FlashBurn Eyewear: una linea di occhiali da sole realizzata secondo la poetica che ci contraddistingue. La particolarità di questo progetto è che è stato lanciato e completato interamente in crowfunding, attraverso la famosa piattaforma americana Kickstarter. Ogni FlashBurn è un pezzo unico ed è caratterizzato dalla ricerca dei migliori standard qualitativi: dalla progettazione, alla lavorazione, all’impiego dei materiali come anche le lenti di manifattura Carl Zeiss Vision.”
Avete un sito web? Come nasce e com’è organizzato?
“Il nostro sito web vibrazioniartdesign.com è molto semplice, intuitivo e molto colorato grazie anche alle foto realizzate da Callo Albanese che collabora con noi ormai da anni. Oltre alla presentazione dei nostri prodotti suddivisi per categorie e ad alcuni dei nostri progetti taylormade, c’è un’ampia sezione dedicata alle motociclette custom che abbiamo realizzato oltre a tante news e storie di persone che fanno parte del nostro mondo.”
“Al momento non c’è ancora uno shop online: il nostro è un prodotto unico che esula dalle tradizionali logiche dell’e-commerce e quindi stiamo valutando le migliori modalità per realizzare uno shop virtuale che ci rappresenti al meglio. Tuttavia, per chi desidera toccare con mano i nostri prodotti, nella sezione dei contatti potrà trovare l’elenco degli stores ufficiali in cui è possibile trovare Vibrazioni art design.”
Quali sono i vostri progetti futuri?
“Nei mesi del lockdown abbiamo avviato una collaborazione con un’azienda che ci ha fatto scoprire il mondo del caffè e che quasi per gioco ci ha portato a confrontarci con la customizzazione dell’iconica macchina da caffè Faema E61 con una particolare attenzione agli accostamenti cromatici e all’unione strutturale di forme vintage con materiali mai visti, ricercando intenzionalmente un forte contrasto visivo. Secondo noi questo progetto ha un buon potenziale, ma richiederà ancora un po’ di tempo per essere sviluppato al meglio. Inoltre, dal 2019 realizziamo progetti in partnership con Malossi Spa: una collaborazione che lascia aperte una serie di possibilità interessanti ma a tal proposito non possiamo ancora dire nulla!”
Ringraziamo Alberto Dassasso per la sua cortese disponibilità.
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