Una giocosa novità all’Amos Rex di Helsinki

Amos Rex|Piazza Helsinki

«Katso!» si sente pronunciare dai più piccoli nelle vicinanze di una delle piazze più particolari della Finlandia. Non vi scandalizzate per aver travisato un semplice verbo molto comune quale ‘vedere’ nella forma imperativa, con la coprolalia italiana. Piuttosto ringraziate di non essere sulla riva del mare, che in finlandese si dice ‘merta’…

Ma perché questo spazio urbano ha catturato l’interesse dei giovani finlandesi?

 

Dal 30 agosto scorso, a Helsinki è possibile usufruire di una piazza che pare essere ‘lievitata’ dal suolo! Pare quasi che i progettisti, annoiati dal monotono skyline della capitale baltica e dalle vaste pianure della Finlandia, abbiano evocato le colline moreniche, un po’ come avvenne nel 2005 con l’apertura del Museo Paul Klee a Berna, opera del nostro Renzo Piano.

Il progetto a Helsinki fa parte del disegno di ampliamento del museo d’arte contemporanea Amos Rex, sito all’interno delle tre ali che cingono lo spiazzo, in direzione della stazione ferroviaria in stile Jugend-romantico e della cattedrale neoclassica che spicca sul colle, non lontano dal porto.

Lo studio d’architettura JKMM ha deciso di rendere speciale lo spazio aperto ai cittadini, ideando cinque grosse ‘bolle’ in calcestruzzo emergenti, simili a creature aliene addomesticate che attendono di essere cavalcate e da cui si può scorgere la pupilla di ognuna, anche di notte quando diffondono luce iridescente. Dovrebbero essere un giocoso invito a visitare le sottostanti sale del museo Amos Rex, spazi per esposizioni ed eventi legati all’arte.

L’Amos Rex– ritiene la stampa finlandese- dovrebbe divenire un polo attrattivo per il mondo dell’arte contemporanea ed un’icona dell’architettura d’avanguardia. Incredibile, se si pensa che a pochi passi si trovano il noto Museo Kiasma, opera di Steven Holl, la sede del parlamento e la Finlandia Hall di Alvar Aalto nel centralissimo distretto di Töölö. Nello stesso quadrilatero, entro la fine del 2018 si dovrebbe inaugurare la nuova Biblioteca Centrale, la OODI.

Grazie al contributo dei registi che hanno dato vita alla piazza, possiamo tornare bambini.

Lo confermano i molti adulti che si arrampicano calpestando le apposite mattonelle incastonate come i puzzle onirici di Escher lungo la dorsale degli anomali lucernari del museo ipogeo.

Si è invitati, così, ad appisolarsi, a prendere il sole e a fare acrobazie con lo skateboard o con la propria bici. Semplicemente possiamo godere della vista del centro di Helsinki, farci un selfie e, magari d’inverno, scivolare sulla neve.

Piazza Helsinki
Source: jkmm.fi

Senza dubbio si tratta di un concept brioso e vincente, in contrasto alla rigidità dell’ala che lo cinge: dunque ci invoglia a godere dell’aspetto ludico offerto dalle rotondità delle cinque collinette in cemento, emerse come a seguito di una scossa tellurica. Al culmine di ognuna di questa escrescenze dal terreno, si aprono oblò che permettono un contatto visivo con l’ambiente sottostante e, viceversa, trasferiscono la luce naturale all’interno, come misteriosi occhi che scrutano la città.

Questa maniera di illuminare con i raggi solari spazi seminterrati è stata più volte impiegata dallo studio d’architettura JKMM. Ad esempio, la biblioteca civica di Seinäjoki, realizzata come aggiunta a quella preesistente di Alvar Aalto, ripercorre il medesimo concetto di cannocchiale visivo.

Ma anche il centro per gli studenti dell’università di Helsinki, il Thinking Corner, inaugurato lo scorso autunno, presenta tetti a shed in grado di illuminare gli ambienti sottostanti con assoluta naturalezza.

Infine, la piazza ‘a bolle’ di Helsinki è coronata dall’alta e snella ciminiera che svetta nel cielo plumbeo dell’estate nordica, come a voler ammonire, chi non fosse ancora al corrente della novità architettonica, di fare un salto, visto che quasi tutte le rotte dei pedoni proprio passano di lì.

Perciò anche voi, qualora doveste capitare nei paraggi, dedicate una visita a questo parco-giochi in calcestruzzo per scalare il dragone.

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