Il lino è più forte e lucente rispetto ad altre fibre tessili ed è molto sostenibile. Vediamo tutte le sue caratteristiche e scopriamo il lino per una casa attenta all’ambiente.
Il lino per una casa attenta all’ambiente: origini e caratteristiche
L’uso del lino risale all’anno 8000 a.C. Molti prodotti in lino per la moda e per la casa, vengono utilizzati ancora oggi, ad esempio grembiuli, asciugamani, borse, tovaglioli, biancheria da letto, copri sedie, tovaglie, tende e abbigliamento uomo e donna.
Il lino è una fibra dalle seguenti caratteristiche:
- sostenibilità, poiché è una fibra ecologica e naturale e non sfrutta l’utilizzo di irrigazione artificiale né di pesticidi. È anche completamente riciclabile e biodegradabile.
- È anallergico e battericida, ideale sui tipi di pelle più delicati.
- Resistenza, perché non si rovina con i ripetuti lavaggi. Acquista addirittura maggiore morbidezza e non si deforma o ingiallisce, anzi diventa via via sempre più bianco.
- Freschezza, perché in grado di donare leggerezza ma al tempo stesso riesce a mantenere costante il calore.
- Traspirazione, poiché riesce ad assorbire in modo ottimale l’umidità e contemporaneamente a far respirare la pelle; riesce a filtrare anche i raggi UVA.
Tipi di lino
Il lino si suddivide in tre diverse tipologie in base alla finezza della sua fibra, nonostante sempre sia di tipo rigido. Le divisioni sono le seguenti:
- lini fini, ovvero dotati di fibre sottili. Ideali per pizzi, merletti e tele pregiate;
- lini mezzani, che hanno una fibra di media dimensione. Perfetti per i capi d’abbigliamento, le lenzuola e gli asciugamani;
- lini grossi, cioè dotati di fibre più spesse. Sono usati per le tele ordinarie come tovaglie o canovacci.
Il residuo della lavorazione del lino invece, la stoppa, si usa per realizzare spaghi e corde.
Il lino per una casa attenta all’ambiente: perché è sostenibile?
Come anticipato, la prima motivazione che rende il lino sostenibile è la sua autosufficienza. Infatti, la pianta di lino non ha bisogno di essere annaffiata per crescere. È sufficiente l’acqua piovana. Per una piantagione composta da cotone, sarebbero necessari 650 miliardi di metri cubi di acqua in più.
La pianta di lino è inoltre perfetta per filtrare anidride carbonica, fino a 250.000 tonnellate l’anno. In più, non ha bisogno di essere defogliata e richiede poco fertilizzante.
Inoltre, nessuna parte della pianta di lino viene mai eliminata. La fibra tessile viene impiegata per l’abbigliamento e l’arredo e i semi sono usati per l’olio. I sottoprodotti della pianta invece si utilizzano per creare carta e vari materiali compositi.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- In Europa ci sono 90 mila ettari di coltivazioni di lino. Sono concentrate principalmente nel sud della Normandia, in Belgio e nei Paesi Bassi. Questi Paesi rappresentano l’80% della produzione globale con 7.500 aziende agricole europee.
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