Inflazione, tassi più alti e guerra hanno provocato un calo di richieste di mutui immobiliari
Nell’ultimo periodo, e più in particolare già da luglio dello scorso anno, tassi e guerra hanno fatto registrare nel 2022, in Italia, un calo del 22,7% relativo alle richieste dei mutui immobiliari. Infatti, sono tanti gli Italiani che hanno smesso temporaneamente di chiedere prestiti alle banche per l’acquisto di un immobile.
Il rischio di investimento superiore al beneficio: i tassi più alti
La situazione attuale del mercato immobiliare, secondo l’analisi effettuata da Eurisc – il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif, è caratterizzata da un rischio di investimento troppo elevato, superiore anche ad un potenziale beneficio in termini di ritorno economico. In particolare, questa fotografia riflette la contrazione delle surroghe e l’aumento dei tassi di interesse che ha fatto lievitare le rate e ha eroso la capacità di spesa delle famiglie.
In più, oltre all’aumento dei tassi e all’incertezza politica attuale, il generale calo dei mutui immobiliari è stato causato anche dal venir meno dell’offerta di mutui agevolati con garanzia Consap agli under 36, diventati economicamente non più sostenibili. Tuttavia, non bisogna dimenticare i tanti incentivi governativi attivi per il 2023 rivolti ai giovani per la ristrutturazione edilizia e il risparmio energetico.
L’importo medio richiesto per i mutui immobiliari in crescita
Nonostante le richieste di mutui immobiliari siano in calo, l’importo medio richiesto, al contrario, è in crescita e nel 2022 ha toccato, con un volume di ben 144.458 euro, il massimo degli ultimi dieci anni con una crescita del 3,8% rispetto all’anno precedente. Pertanto, sebbene gli italiani siano meno disposti a indebitarsi, se decidono di farlo, ciò avviene in maniera più consistente e anche per un periodo più lungo.
Infatti, quasi l’85% delle richieste di mutuo effettuate nel 2022 si contraddistinguono per una durata superiore ai 15 anni. Ciò evidenzia come i piani di rimborso si siano dilatati di 8,6 punti percentuali rispetto al 2021, specie per quanto riguarda la fascia 25-30 anni.
Gli italiani e i mutui immobiliari
Infine, secondo i dati rilevati da Eurisc, relativi alla distribuzione delle richieste di mutuo in base all’età del richiedente, la fascia under 35 si conferma come il motore trainante la domanda con il 35,6% sul totale. In ogni caso, ciò è stato possibile, come già accennato, soprattutto grazie agli incentivi per i mutui giovani, green, per la ristrutturazione e il miglioramento energetico dell’immobile.
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