Cosa succederà nel 2024 per le tasse non pagate?

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Il governo sta lavorando a delle ipotesi per il pagamento delle tasse non pagate e supportare i cittadini nel riscossione del debito. Nello specifico, si prospetta di modificare i termini limite di scadenza, aggiungendo delle proroghe e delle agevolazioni sulle sanzioni. Scopri di seguito maggiori informazioni a riguardo.

Tasse non pagate 2024: si propone l’ipotesi di riaprire i termini di scadenza della rottamazione quater

Con l’obiettivo di supportare il pagamento del debito dei decaduti, il governo ha proposto l’ipotesi di riaprire i termini limite delle due rate ormai scadute della rottamazione quater.

Nello specifico, si ipotizza l’idea di effettuare una proroga delle scadenza presentando, inoltre, diverse agevolazioni e pagamenti a rate per supportare i contribuenti.

Per quanto riguarda le date, in particolare, l’obiettivo sarebbe quello di passare dai termini delle rate scadute, rispettivamente il 31 ottobre e il 30 novembre, ad una nuova proroga. La proposta potrebbe essere inserita come un emendamento al Decreto Milleproroghe, esaminato attualmente dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.

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Proposta ipotesi di una nuova sanatoria per le tasse non pagate

Il governo sta lavorando su un’ipotesi per dare una nuova chance di pagamento per le tasse scadute e non pagate. Nello specifico, l’idea del governo sarebbe quella di inserire tale aggiornamento legge all’interno di un emendamento al Decreto Milleproroghe, insieme ad una serie di sconti sulle sanzioni e interessi vari.

L’obiettivo sarebbe quello di riaprire i termini per quanto riguarda già le prime due rate, le quali sono scadute rispettivamente nelle date 31 ottobre e 30 novembre. Entrambi i termini di scadenza, comunque, erano stati già prorogati tramite il Decreto Anticipi.

Il governo, in particolare, mira a supportare i decaduti, ovvero tutti i cittadini che avevano presentato la richiesta di adesione ma non sono riusciti a rispettare la scadenza del pagamento. Cosa sapere in merito alle proposte per le tasse ed imposte non pagate nel 2024?

Quando si prevede la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali? Novità e aggiornamenti

Secondo quanto emerso dal governo, è più probabile una riapertura dei termini di scadenza e non l’avvio di una nuova rottamazione. Per quanto riguarda la prima rata, il termine limite era stato fissato per il 31 ottobre 2023, mentre per la seconda il 30 novembre 2023.

Il governo, tramite il Decreto anticipi, si era proposto di effettuare una proroga con data di scadenza fissata per il 18 dicembre 2023. Nello specifico, quest’ultima sarebbe stata rivolta a tutti coloro che in un primo momento avevano aderito all’iniziativa ma non avevano versato le somme di denaro entro le scadenze limite.

Questi ultimi prendono il nome di decaduti. La proposta del governo è quella di estendere la data di scadenza della rottamazione per il 31 marzo 2024. Eppure, è bene evidenziare che tale data si presenta come una proposta e che può essere modificata durante la fase di voto parlamentare.

In questo modo, quindi, i decaduti hanno la possibilità di saldare il loro debito con la riscossione imposte in modo più agevolato possibile. Per fare in modo che l’ipotesi venga approvata, però, è necessario che parta il preventivo direttamente della Ragione generale dello Stato. Con la rottamazione quater avviata con la Legge di Bilancio 2022, infatti, si aspettavano più di 12,4 miliardi di euro in totale.

La riapertura dei termini con un approccio più agevolato si presenta come un’ottima soluzione per i contribuenti che avranno la possibilità di pagare i debiti in modo più semplice e a rate. La rottamazione quater, inoltre, si dimostra essere particolarmente conveniente anche per l’Erario. Quest’ultimo, infatti, tramite le diverse agevolazioni e sconti avrà la possibilità di assicurarsi in modo più semplice il gettito dei crediti.

I crediti fiscali che sono bloccati al 31 dicembre 2023, nello specifico, presentano un valore attuale superiore a 1.206,6 miliardi di euro e fanno riferimento a più di 163 milioni di cartelle e avvisi e più di 22 milioni di cittadini contribuenti.

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Tregua fiscale: ecco le possibili ipotesi proposte dal governo

Negli ultimi giorni, uno degli argomenti più dibattuti in governo, tra opposizione e maggioranza, riguarda proprio le diverse proposte per la tregua fiscale. Ad esempio, una delle ipotesi più rilevanti è quella di estendere il ravvedimento  speciale. Con questa espressione, nello specifico, si fa riferimento alla sanzione ridotta da parte di un diciottesimo, anche per quanto concerne il periodo di pagamenti imposte relativo all’anno 2022.

Con la medesima, infatti, si avrà la possibilità di presentare la dichiarazione e versare la prima rata con data limite la fine del mese di marzo. Ovviamente, però, è bene tenere in considerazione che tale possibilità può variare in base ai casi.

Un’altra proposta ipotizzata dal governo è quella di concedere un tempo maggiore ai contribuenti che sono stati colpiti dalle alluvioni e da altri fenomeni atmosferici durante i mesi scorsi.

Si tratta, in genere, di due ottime proposte che mirano ad una risoluzione del problema più veloce ed efficace possibile. Il numero di tasse e di multe non pagate, infatti, è molto alto al giorno d’oggi, presentandosi come una difficoltà da risolvere al più presto. Nello specifico, il numero è pari a 1.185 miliardi. Tale dato è in netto sviluppo. Ad esempio, nel 2022 questo era fermo a 1.153 miliardi. Di conseguenza, si evince come dal 2018 ad oggi, si parla di un aumento pari a ben 81 miliardi di euro.

Proprio per queste ragioni, il governo punta ad ottimizzare e rendere pubblico il Decreto attuativo della delega fiscale per la riforma di riscossione il prima possibile.

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