Tartufo bianco, dove trovarlo in Italia

Tartufo bianco in Italia|

Chiunque è amante della buona cucina sa cosa si cela dietro al tartufo che ci rende tanto famosi. Il tartufo bianco rientra, infatti, nei 10 prodotti del made in Italy più conosciuti nel mondo. Ma vi siete mai chiesti dove si trova il pregiato tartufo bianco in Italia? Ecco la risposta.

Tartufo bianco, dove trovarlo in Italia

Sono diverse le regioni italiane in cui si può trovare questo prodotto prezioso:  in Irpinia, nelle Marche e nel Lazio, anche se la maggiore varietà e la qualità più elevata si registrano in Piemonte. Difatti il più famoso in assoluto è il tartufo d’Alba. Nella città questo alimento costituisce un vero e proprio pilastro della tradizione piemontese. Ogni anno ad Alba viene organizzata una fiera, dedicata interamente al tartufo, che conta migliaia di visitatori da ogni parte del mondo. Conosciamo meglio il tartufo bianco.

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Il tartufo bianco e il suo habitat

Il tartufo viene definito come il corpo fruttifero del fungo Ascomycota sotteraneo, la maggior parte dei tartufi appartengono al genere Tuber. Per quanto riguarda, in particolare, il tartufo bianco, considerato il più pregiato, questo esige terreni con una composizione che consta di:

  • abbondante quantità di calcio e potassio;
  • bassa quantità di fosforo e azoto;
  • elevato grado di umidità;
  • giusto equilibrio tra sabbia e argilla.

Inoltre è importante che il terreno non sia esposto direttamente al sole, quindi al fine della crescita del tartufo bianco, è bene ci sia poca luce e calore non troppo intenso. Le condizioni climatiche influiscono molto sulla quantità di tartufi che nascono: un clima troppo caldo e scarse piogge ne ostacolano la crescita.

Tartufo bianco in Italia
Tartufo bianco, dove trovarlo in Italia – SHUTTERSTOCK

Dove nascono i tartufi

Per poter andare alla ricerca di tartufi è necessario sapere dove nascono questi preziosi frutti della terra. Innanzitutto è molto importante il periodo dell’anno, i tartufi bianchi di migliore qualità crescono tra ottobre e dicembre. In Piemonte, patria indiscussa del tartufo, è facile trovarli in particolar modo sotto alberi come: querce, noccioli e pioppi, ma anche roveri e salici. Il tartufo cresce accanto alle radici di questi alberi con cui instaura una relazione simbiotica.

Questa “escrescenza del terreno” non è coltivabile, ecco perché è così pregiato, cresce solamente nelle aree boschive e, quindi, in terreni molto fertili. Attualmente la coltivazione del tartufo, detta tartuficoltura, è allo stadio sperimentale in Italia ed in Francia

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Tartufo del Piemonte

Il tartufo bianco del Piemonte è quello più apprezzato e prezioso dal punto di vista economico per le sue caratteristiche. Il nome scientifico del tartufo bianco è Tuber Magnatum Pico ed è, in sostanza, un fungo ipogeo, ovvero che nasce e cresce sottoterra a profondità variabile. Viene definito bianco perché la sua superficie esterna (peridio) è di colore crema o giallo ocra ed è liscia al tatto, a differenza del tartufo nero. Generalmente ha una forma tondeggiante e appiattita, quasi sempre irregolare, e il suo peso può variare molto.

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
  • L’origine della parolatartufo” fu per molto tempo dibattuta dai linguisti, che dopo secoli di incertezze giunsero alla conclusione, ritenuta probabile ma non definitiva, che tartufo derivasse da “territùfru”, volgarizzazione del tardo latino terrae tufer, che significa escrescenza della terra.
  • Esistono altri tipi di tartufo: il nero invernale, il nero estivo e il bianchetto. Quest’ultimo cresce in primavera.
  • Nel 1985, in seguito all’incremento della raccolta di tartufi e al diffondersi di pratiche non eco-compatibili, si è resa necessaria una regolamentazione. Con la legge 16 dicembre 1985, n. 752, “Normativa quadro in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo”, è stata regolata la raccolta dei tartufi.

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