La ruota dei colori presenta infinite tonalità e sfumature. Di seguito maggiori informazioni a riguardo e la tabella colori primari e secondari completa.
In genere, i colori possono essere suddivisi in primari, secondari e terziari. Ecco cosa c’è da sapere sulle diverse tonalità e com’è strutturata la tabella colori primari e secondari.
Colori e cromoterapia: ecco alcune curiosità
Il termine colore deriva dal latino ‘celare’, letteralmente nascondere. Con questa denominazione si fa riferimento alla percezione visiva di una radiazione di luce nelle varie lunghezze di onde, automaticamente interpretata dal cervello umano come varianti di colori. Di conseguenza, a ciascuna frequenza di luce l’occhio tende ad associare uno specifico colore. Uno tra gli sbocchi più interessanti raggiunti nell’ambito è sicuramente la cromoterapia. Si tratta di una disciplina introdotta nel 1878 e si basa sulla considerazione che i colori provocano e hanno particolari effetti sulle persone che li osservano. In particolare, si fa riferimento non soltanto ad aspetti psicologici, ma prettamente fisici. Per questo, i colori possono essere utilizzati proprio per curare e garantire il benessere della persona.
Come si possono classificare i colori?
In linea standard, i colori possono essere suddivisi in tre categorie principali: primari, secondari e terziari. Nello specifico, i primi sono i colori che non si possono ottenere tramite la mescolanza di altre tonalità. I colori secondari, invece, nascono dall’unione dei colori primari tra di loro e nelle medesime parti. Infine, i colori terziari nascono dall’incontro dei colori primari in dosi differenti tra di loro o, anche in unione con i colori secondari. Naturalmente, modificando l’intensità di un colore o dell’altro, è possibile ottenere un numero vastissimo di combinazioni, varianti e sfumature.
Quali sono i colori primari?
Come già anticipato, i colori primari sono quelle tonalità che non si possono ottenere miscelando altri toni tra di loro. In particolare, i colori primari sono tre, ovvero il magenta, il ciano e il giallo. Tutte le triadi di colori creano quindi un triangolo equilatero che, partendo dal rosso torna nuovamente al medesimo colore, come un vero e proprio ciclo. Inoltre, i tre colori primari sono anche noti come i primari per la luce. Questa denominazione dipende da quella che viene definita come sintesi additiva. Nello specifico se, per esempio, si immaginano tre fasci di luce su ciascun colore, nel momento in cui questi ultimi si incontrano si verrà a creare il colore bianco.
Quali sono i colori secondari?
Per quanto riguarda i colori secondari, invece, questi nascono dalla mescolanza nelle medesime dosi dei colori primari. In particolare:
- Viola e blu nascono dall’unione di ciani e magenta;
- Verde nasce dall’unione di giallo e ciano;
- Arancione nasce dall’unione di giallo e magenta.
Nello specifico, ogni area di contatto appare di uno specifico colore in quando, nel momento in cui viene colpita dalla luce bianca, è in grado di assorbire assorbire la componente e lasciare nelle spazio circostante la percezione di colore data agli occhi attraverso una diversa lunghezza d’onda.
Quali sono i colori terziari?
I colori terziari, invece, nascono dalla combinazione tra un colore primario e un colore secondario. In questo modo, tramite le diverse sfumature di ogni tonalità, si vengono a creare ben 12 colori tutti equidistanti tra loro, dove ad ognuno corrisponde un tono complementare. Alcuni esempi possono essere: verde giallognolo (verde + giallo); rosso aranciato (rosso + arancio); blu violaceo (blu + viola) e così via. In particolare, la classificazione dei colori terziari è stata studiata nel Novecento da Johannes Itten, uno studioso della Bauhaus, una scuola di architettura, arte e design.
Differenza tra colori caldi e colori freddi: ecco cosa sapere
Secondo la teoria della temperatura dei colori, questi ultimi sono in grado di influenzare le emozioni e lo stato d’animo di una persona. In particolare, è possibile distinguere i colori caldi, ovvero il rosso, l’arancione e il giallo, e i colori freddi, ovvero il blu, l’indaco e il violetto. Secondo tale teoria, i colori caldi si caratterizzano in quanto sono in grado di comunicare gioia, energia, forza, attività e passione. D’altro canto, i colori freddi sono sinonimo di calma, riposo, dolcezza e tristezza.
Inoltre, secondo lo studioso Louis Turenne, il quale tiene conto delle onde elettromagnetiche di ogni colore, le tonalità calde hanno una radiazione positiva, mentre le tonalità fredde hanno una radiazione negativa.