Studenti per l’Ambiente, intervista a Noemi Chiusano: insieme per la sostenibilità

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Studenti per l’Ambiente – Il network universitario delle lotte ambientali 

Studenti per l’Ambiente è il network nato tra l’unione di diverse Università italiane, da studenti che hanno l’obiettivo di impegnarsi nella difesa dei territori. La sostenibilità, la salute degli abitanti di oggi e di domani al centro di un progetto ambizioso: ecco come nasce il gruppo di studenti che, partendo dal “sapere”, immaginano un futuro migliore per il nostro Pianeta.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare Noemi Chiusano di Studenti per l’Ambiente, che ci parla di questa realtà con orgoglio e ci racconta cosa possono fare oggi le Università italiane, per un domani più sostenibile.

Bentrovata, Noemi. Ti abbiamo incontrata sul web a proposito della rete universitaria Studenti per l’Ambiente, per cui oggi ne sei portavoce. Raccontaci, com’è nata l’idea di dare vita a questo network?

Studenti per l’Ambiente nasce nel 2015, grazie ad un’iniziativa della Rete della Conoscenza, organizzazione studentesca che opera in scuole e università con la convinzione che i saperi siano il motore trasformativo della nostra società. Da sempre ci occupiamo delle tematiche ambientali perché siamo convinti che l’ecologia sia la grande sfida del nostro secolo, una sfida nevralgica su cui è fondamentale investire. I governi mondiali, devono prendere atto di ciò che la scienza grida al mondo ormai da decenni, ossia che il cambiamento climatico è reale ed è determinato da un modello di produzione e di sviluppo divenuto ormai insostenibile, dopo anni di scelte politiche sbagliate

Quali sono i vostri obiettivi e i progetti per raggiungerli?

Negli anni siamo stati impegnati in varie azioni, dentro e fuori i luoghi della formazione: abbiamo organizzato la marcia per il clima a Roma in occasione della COP21 a Parigi; ci siamo impegnati a sostenere il SÌ al referendum sulle trivelle, da anni lottiamo a fianco di chi si oppone a grandi opere inutili e dannose (dalla Tav in Val di Susa, al tap in Salento); abbiamo organizzato il contro evento al g7 ambiente a Bologna; abbiamo presentato degli statuti per gli studenti in alternanza e in tirocinio che chiedevano di vietare a scuole e università di accettare aziende inquinanti come partner; abbiamo portato mozioni  negli organi per chiedere che gli spazi frequentati dagli studenti fossero ecologicamente sostenibili. La lista è molto lunga! Per riassumere, posso dire che ci impegniamo a portare avanti iniziative nelle scuole e nelle università di approfondimento e vertenze per richiedere che i luoghi che frequentiamo non inquinino. Inoltre, lavoriamo nelle città e nel Paese per chiedere maggiore giustizia ambientale.

Quali sono le università coinvolte nel progetto? Come comunicate tra voi?

Studenti per l’Ambiente è presente nelle scuole e nelle università di tutta Italia, da nord a sud del nostro Paese. Ci teniamo in contatto per comunicazioni rapide attraverso gruppo WhatsApp, Facebook e mail; facciamo riunioni online circa una volta al mese e ci ritroviamo a Roma due volte l’anno e in estate al campeggio Riot Village, organizzato dalla Rete della Conoscenza.

Noemi Chiusano, Studenti per l’Ambiente

#stopsingleuseplastic è la campagna di Marevivo lanciata per rendere gli atenei italiani plastic free. Qual è il contributo che può dare Studenti per l’Ambiente?

Per noi è importantissimo provare a darci delle risposte concrete che diano soluzioni ai tanti interrogativi che emergono dalle nostre analisi. Una di queste risposte consiste nel partire dal rendere ecologicamente sostenibili gli spazi che attraversiamo tutti i giorni, dalle nostre città ai luoghi della formazione. In questo senso da anni proponiamo che le università riducano lo spreco di plastica, istituendo dei distributori d’acqua nelle università e distribuendo delle borracce agli studenti.

La Conferenza dei Rettori delle Università Italiane ha sottoscritto un protocollo d’intesa che porterà tutte le università italiane all’adozione di soluzioni per ridurre drasticamente il consumo di plastica.

Tra i provvedimenti valutati c’è la dotazione di ogni università di distributori d’acqua e la distribuzione a ogni studente iscritto di borracce in metallo o altri materiali non deteriorabili. Quest’ultima, in particolare, è una rivendicazione che siamo riusciti a portare a termine già in diverse università italiane.

Qual è l’appello di Studenti per l’Ambiente? 

Queste misure sono solo un primo, piccolo passo verso la sostenibilità dei nostri luoghi di formazione e una gestione circolare dei rifiuti. Riteniamo comunque importante questo primo impegno e lavoreremo nei nostri atenei perché si mettano in atto queste iniziative e perché ad esse segua una radicale trasformazione delle università in termini di sostenibilità, che possa contaminare e condizionare la società tutta. Stiamo presentando delle mozioni in tutti gli atenei italiani e negli organi di rappresentanza universitaria nazionale affinché questo impegno preso dalla conferenza dei rettori diventi realtà; questo ovviamente passa da uno stanziamento di fondi specifico per la realizzazione di questo progetto.

Siamo in un momento storico dove ci si sta sensibilizzando sul tema della sostenibilità ambientale. Studenti per l’Ambiente, in questo, ha un ruolo fondamentale: avete in programma di allargare la vostra rete? Come?

Certamente! Proprio in questi giorni stiamo prendendo contatto con tantissimi studenti che in tutta Italia si stanno attivando rispetto al cambiamento climatico con assemblee e iniziative in tutto il Paese! Potete seguirci sulla nostra pagina Studenti per l’Ambiente; se avete iniziative da proporci contattateci.

No allo spreco, sì al rispetto per l’ambiente, per un domani migliore. Cosa ci possiamo aspettare da Studenti per l’Ambiente?

Noi crediamo che oggi l’umanità sia posta davanti ad una scelta che determinerà il suo avvenire: scegliere di continuare a rincorrere un modello produttivo energivoro, che sfrutta le fonti fossili in modo incondizionato e crescente, senza tener conto del rispetto dell’ambiente e della salute delle persone che dovrebbero poter convivere con un modello  non dannoso e inquinante oppure, finalmente, fare una scelta responsabile e costruire un’alternativa ecologica a livello internazionale. Noi vogliamo decidere sul nostro futuro e per questo non staremo a vedere: continueremo ad attivarci e mobilitarci in tutta Italia.

Quali sono le speranze di Noemi sul domani?

Vorrei vedere un’attivazione dei governi di tutto il mondo nell’impegno per un mondo in cui l’ecologia diventi una priorità. Questo vuol dire mettere al primo posto la vita e la salute delle persone, piuttosto che gli interessi di chi ha le mani sporche di petrolio, significa scegliere la giustizia sociale al posto di un modello produttivo che avvantaggia solo pochi, pochissimi.
Tutto questo passa dall’attivazione dal basso di quanti vivono sulla propria pelle le contraddizioni del neoliberismo; credo che in questo senso ci sarà una svolta solo prestando ascolto a chi sui territori propone un modello alternativo di società perché più di altri percepisce le conseguenze di un modello produttivo ingiusto, che colpisce le fasce deboli della popolazione.

Vuoi metterti in contatto con gli altri collettivi studenteschi che trattano il tema ambientale o crearne uno sul tuo territorio? Manda una mail a: “studentiperlambiente@gmail.com” o contatta la pagina facebook: “Studenti per l’ambiente

Foto di Noemi Chiusano

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