Le voci di una possibile esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica, relative al lungo lavoro istruttorio, attualmente risultano non ancora fondate. Così in una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF)
Stop al canone Rai in bolletta: per quanto riguarda una possibile esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica. In particolare, il programma Next Generation EU, si serve di milestone e target (M&T), che descrivono in maniera graduale l’avanzamento e i risultati delle riforme e degli investimenti previsti. In sintesi le milestone sono traguardi qualitativi che individuano spesso fasi chiave dell’attuazione delle misure (e.g. legislazione adottata, piena operatività dei sistemi informativi, etc.), mentre i target sono obiettivi quantitativi misurati tramite indicatori ben specificati.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Pnrr
Così, le voci di un’esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano, alla luce del lungo lavoro istruttorio in corso, fondate. Così una nota del Mef il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Pnrr – prosegue il Tesoro – trova il suo fondamento nell’esigenza di tutela della concorrenza del mercato dell’energia elettrica e si basa sulle proposte di Agcm, la quale non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell’energia. Alla sola condizione che il pagamento fosse trasparente per gli utenti finali.
I sindacati e le preoccupazioni relative al canone RAI
I sindacati Rai chiedono un incontro urgente al ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti per esporre le preoccupazioni relative al canone Rai in bolletta. L’inserimento del canone nelle fatture elettriche ha rappresentato una vera e propria vessazione a danno degli utenti, che si sono ritrovati a pagare bollette più salate a causa della decisione dell’allora Governo Renzi. Così 8 sigle (Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Fnc, Snater, Libersind Confsal, Adrai e Usigrai) hanno inviato in una lettera indirizzata al ministro, e per conoscenza ai vertici Rai, che ha come oggetto la ‘Riscossione del canone Rai mediante bolletta elettrica e problematiche di finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo’.
“La determina del precedente esecutivo ha indicato la riscossione del canone in bolletta elettrica la cui permanenza non sarà più consentita a far data dal primo gennaio 2023”.
Per questo, i sindacati chiedono un “incontro urgente” per illustrare al ministro “di persona la fondatezza delle nostre preoccupazioni, confidando in un suo intervento risolutore che possa garantire sostenibilità finanziaria al servizio pubblico radiotelevisivo”.
Il clima di profonda incertezza attuale
Questa incertezza, dato anche l’avvicinarsi della scadenza prevista per il 31 dicembre 2022, oltre a provocare un clima di profonda incertezza relativamente alle modalità di finanziamento del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, rischia di avere un impatto dirompente sul futuro stesso della Rai.
Ciò perché la più grande azienda culturale del paese sarebbe privata di una importante certezza di finanziamenti, che di conseguenza avrebbe evidenti ricadute negative in termini occupazionali ed anche degli effetti diretti sullo stesso Ministero dell’economia, azionista della Rai.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo il Codacons “Il canone Rai è a tutti gli effetti l’imposta più odiata dagli italiani e i tempi sono oramai maturi per la sua definitiva abolizione”. Inoltre, ritiene che i tempi siano oramai maturi per procedere ad una abolizione totale del canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria.
- Ciò specie perché il canone inserito in bolletta aggrava la spesa degli utenti per le forniture elettriche, forniture le cui tariffe hanno subito nell’ultimo trimestre del 2022 un rincaro del +122% rispetto all’ultimo trimestre del 2021″.
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