Un progetto Slow Food e LVIA che ha visto coinvolti migranti da oltre trenta Paesi, e che permette loro di sviluppare e aprire nuove attività di stampo commerciale. Il cibo si è dimostrato un “collante” universale per instaurare un rapporto di dialogo e conoscenza tra comunità.
Fin dal 2014 Slow Food si impegna a valorizzare il bagaglio culturale delle comunità dei migranti, divulgando le conoscenze trasmesse dai loro paesi di origine, aiutando l’interscambio culturale tra le comunità di migranti e quelle locali attraverso la diffusione della cultura gastronomica.
Le ricette del Dialogo, è un progetto che facilita l’integrazione sociale di chi è arrivato nel nostro Paese attraverso la le pratiche culinarie di chi già ci vive. Si tratta di una scambio di conoscenze tra comunità che verrà sperimentato tra pochi giorni anche a Cheese, a Bra dal 20 al 23 settembre, insieme alla pubblicazione di un ricettario molto particolare.
.
Carlo Petrini, nella prefazione, afferma che:
«questo libro più che un semplice ricettario è la descrizione del viaggio di persone e comunità che, spostandosi per il mondo, sono arrivate in Italia e hanno avuto l’opportunità di incontrarsi attraverso il cibo».
Citando un proverbio arabo, “non conosci una persona finché non dividi un pasto con lei”.
Il libro contiene ricette e racconti di dieci professionisti nei settori dell’agricoltura, della ristorazione e del commercio. Dove le comunità di migranti, che hanno aderito all’iniziativa, raccontano la propria storia e aprono le proprie case per far conoscere le rispettive tradizioni.
Il ricettario verrà presentato mercoledì 25 settembre alle 16,30 al Circolo dei Lettori di Torino, in occasione dell’inaugurazione del Festival Internazionale della Cucina Mediterranea, ormai giunto alla quinta edizione, che vede Slow Food e l’associazione italo-francese Mediterran tra gli organizzatori dell’iniziativa.
Prima, però, un appuntamento a cui non mancare: il 21 settembre alle 16 nella sala del Consiglio Comunale di Bra incontro con l’evento Le ricette del dialogo: la strada dell’inclusione. Si narrerà la vicenda di alcune ragazze nigeriane coinvolte in un meccanismo criminale che le obbligava a prostituirsi non appena approdate in Italia, e di come siano riuscite ad affrancarsi. La conferenza è un momento di riflessione sulla necessità di attivare meccanismi di incusione sociale che parano dalle esperienze legate alla preparazione e alla cultura alimentare.
Grazie anche a Slow Food, i migranti possono così diventare promotori di testimonianze culturali e sociali che tengano conto delle diversità, confermando l’importanza assunta dalla preparazione e dalla condivisione del cibo, come importante motore di riscatto sociale per le comunità migranti, in Italia e all’estero. Il tutto stimolando una riflessione collettiva sulle potenzialità di un percorso di interazione sociale delle persone proprio a partire dal cibo.
Ricette del Dialogo è portato avanti da Slow Food, Regione Piemonte, Città di Torino, organizzazioni della società civile (LVIA, Renken, Colibrì) e la diaspora (Panafricando, ASBARL), e realizzato grazie al contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e delle Fondazioni Cattolica e Migrantes.
In alto: foto di Rawpixel su Shutterstock
Slow Food Freespace, il progetto di valorizzazione rurale di Stefano Boeri Architetti
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni sugli abitanti continuate a seguirci su www.habitante.it