Si chiama “Scorz” (in dialetto napoletano, che significa scorza) ed è un casetta di cartone impermeabile, pieghevole e biodegradabile, apparsa il giorno della befana nelle strade di Napoli.
Dopo la triste vicenda dei giorni scorsi del vicesindaco di Trieste, che ha gettato in un cassonetto le coperte di un senzatetto, quella di Napoli è una risposta solidale e intelligente al problema dei senzatetto. “Scorz” è soprattutto un aiuto concreto, sebbene provvisorio, a chi si trova ad affrontare i freddi giorni d’inverno per strada.
“Questa non è la soluzione al problema. Questo è un rifugio temporaneo”, così c’è scritto sui cartoni. L’obiettivo dei volontari che hanno realizzato e distribuito “Scorz” è infatti offrire un rifugio ai senzatetto. La casetta di cartone protegge dalla pioggia, dal freddo e regala anche uno spazio di intimità alla persona che lo utilizza.
Su ogni casetta è anche stampato cartone il numero di emergenza sociale di Napoli al quale i clochard possono rivolgersi se hanno bisogno di aiuto. “Scorz” oltre a un chiaro messaggio di soliderietà, porta con sè anche una richiesta di attenzione al problema dei senzatetto.
È Giuseppe D’Alessandro, designer 30enne, l’ideatore del rifugio di cartone, realizzato per la prima volta in Germania, dove il giovane stava facendo ricerca per la sua tesi. In quel periodo Giuseppe aveva iniziato a fare volontariato per i senza fissa dimora di Berlino e, confrontandosi direttamente con loro, ha ideato “Scorz”, diventato il suo progetto di tesi magistrale in Design for the Built Environment della Facoltà di Architettura di Napoli Federico II.
Innovazione, design e solidarietà sono gli ingredienti principali di “Scorz”. A questi si aggiunge la collaborazione del disegnatore berlinese Jasper Precht e della ditta “Formaperta” di Nocera superiore, che produce manufatti utilizzando cartone ondulato di alta qualità. Questo materiale è dotato di doppio strato di pellicola impermeabile esterna e fa sì che Scorz sia anti-vento, anti-pioggia, difficilmente infiammabile e in più ecologico.
Con la collaborazione di sette amici, Giuseppe è riuscito a mettere in piedi una macchina di solidarietà e grazie a questa iniziativa la squadra di volontari del progetto «Napoli 2035» il giorno dell’Epifania ha distribuito circa quaranta “Scorz “ai clochard di via Marina e della Galleria Umberto di Napoli.
Non solo Napoli
L’Oasi del Clochard in Via Lombroso, nella periferia est di Milano, è un altro esempio virtuoso di solidarietà verso i senzatetto. Gestita dalla Onlus City Angels, l’Oasi nasce dal recupero di un campo rom è composta da diversi prefabbricati, in grado di accogliere circa 200 persone.
Oltre alle abitazioni, sono presenti anche un ambulatorio, una mensa e una sala lettura e durante l’estate la Onlus organizza anche corsi per i senzatetto. L’Oasi del Clochard è attiva dal 2017 ed è considerata l’esperienza più innovativa d’Italia per quanto riguarda l’accoglienza dei senza fissa dimora.
Ada Maria De Angelis
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