Uno studio della Fondazione Aletheia, sostenuto dal Ministero della Salute, rivela che le malattie legate a una dieta sbagliata riducono il Pil europeo del 3,3% ogni anno.
Un’alimentazione sbagliata e uno stile di vita scorretto non solo mettono a rischio la salute futura ma hanno anche un impatto sul portafoglio personale, con un costo extra che si avvicina ai 300 euro ad abitante, e sul Pil, causandone una contrazione intorno al 3,3%.
La correlazione tra diete e modelli nutrizionali errati, insorgenza di malattie e incremento dei costi economico-sociali è stata evidenziata da uno studio presentato al Ministero della Salute e intitolato “Malattie, cibo e salute”. Questo studio è stato realizzato dalla Fondazione Aletheia, presieduta da Stefano Lucchini, diretta da Riccardo Fargione, con il coordinamento delle attività scientifiche del professore Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Dieta e alimentazione sbagliata: tra i maggiorenni, quasi metà sono in sovrappeso
Lo studio, realizzato con il patrocinio del Ministero della Salute guidato dal Ministro Orazio Schillaci, ha evidenziato che, considerando il tasso di obesità, una delle principali malattie legate a un’alimentazione basata su prodotti ultraprocessati con l’aggiunta di elevate quantità di additivi chimici, il nostro Paese non ha una situazione così critica. Nel 2023, la quota della popolazione adulta con peso in eccesso era meno della metà, il 46,4%. Tuttavia, negli ultimi venti anni, c’è stato un aumento del 7,1% delle persone in sovrappeso e del 36,4% di quelle obese.
Ad aumentare molto di più è il diabete: negli ultimi venti anni l’incidenza di questa patologia è aumentata del 65%.
Limitandoci agli ultimi anni, la curva è sempre in crescita: si passa infatti da un’incidenza del 6,3% nel 2021 al 6,6% nel 2023.
L’impatto economico della dieta e alimentazione sbagliata
Le malattie associate a un’alimentazione e a uno stile di vita scorretti fanno aumentare i costi sanitari e, come evidenziato dallo studio della Fondazione Aletheia, causano una riduzione annuale del Pil europeo del 3,3%. Lo studio cerca anche di quantificare l’onere economico dell’aumento del sovrappeso dovuto a diete inadeguate, che costituisce il 9% della spesa sanitaria nazionale: ogni italiano deve sostenere un costo aggiuntivo annuale di 289 euro.
Il ruolo della dieta mediterranea
Dieta Mediterranea vince il titolo di migliore dieta 2024 (habitante.it)
Uno degli strumenti più efficaci per affrontare queste problematiche è la dieta mediterranea, riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dall’Unesco. Secondo il professor Claudio Franceschi, emerito di immunologia all’Università di Bologna e tra gli autori della ricerca, «la dieta mediterranea è fondamentale per la salute dei cittadini, poiché ha numerosi effetti positivi sulla composizione corporea, sullo stato infiammatorio cronico tipico dell’invecchiamento e su diversi parametri cognitivi».