La trentaduesima edizione del Salone del libro si svolgerà dal 9 al 13 maggio 2019 a Torino, evento confermato con la chiusura dell’edizione del 2018 come il più importante e centrale per tutta la filiera editoriale italiana.
Era stato annunciata un’imminente chiusura, ma il Salone del libro ha saputo superare a testa alta tutte gli ostacoli delle scorsa edizione. «Abbiamo provato ad alzare l’asticella – aveva commentato Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone, in apertura – e invece di spaventarsi, il pubblico è aumentato. Perché una squadra di artisti, intellettuali, traduttori, scrittori riesce a radunare un così grande pubblico? Perché forse le regole comuni del marketing per i libri non valgono – ha provato a spiegare e spiegarsi il direttore editoriale del Salone – credo che per i libri siano i contenuti a creare il mercato e non il contrario. Aver conseguito questo risultato ha dello strepitoso».
«Sappiamo bene che il valore di questo Salone dipende da chi ci ha creduto negli anni e dalla presenza enti pubblici che garantiscono indipendenza culturale e risorse – ha sottolineato Chiara Appendino in chiusura al Salone 2018 – Ci impegneremo affinché il marchio resti in mani pubbliche, perché rappresenta anni di storia di questo Salone ed è necessario per garantire la storia e il futuro di un evento che è anche un momento di produzione culturale e di discussione sul futuro del nostro paese».
Salone del libro: evento unico per l’editoria italiana
Il Salone del libro è un evento unico in Italia, con una storia lunga ormai 32 anni nella città della Mole che gli ha dato i natali e che vanta un patrimonio di autori, editori e intellettuali forse unico in tutta Italia. Non solo libri però: il Salone è determinante per la città anche e soprattutto dal punto di vista economico, e sarà infatti tenendolo vivo e sviluppandolo che, come ha ricordato Viale, tutti potranno beneficiare del suo effetto: «vorrei dare un senso etico al Salone anche nelle proposte che tutti faranno dal punto di vista organizzativo – ha ribadito Viale sottolineando la natura del Salone di Torino di bene comune – cerchiamo tutti insieme il bene di questo evento».
L’unione fa la forza: il Salone non è solo
Sotto il tetto della casa di tutti, il Salone vedrà insieme nel 2019 ADEI, AIB, AIE, ALI e SIL, editori, bibliotecari e sindacati dei librai, annunciati come i veri messaggeri del libro, prima durante e dopo il Salone, in un rinnovato messaggio di unità e armonia che ha visto presenti alla conferenza stampa anche il Cepell, con il suo presidente Romano Montroni, e ha annunciato il lavoro con il Miur e le molteplici collaborazioni con la fiera di Francoforte, quella di Bologna e Lucca Comics & games, tra le tante, senza dimenticare Bookcity Milano, dove il Salone di Torino presenzierà in aprile in segno di “pace fatta”.
13mila metri quadri di libri
13mila saranno i metri quadri aggiunti senza l’uso del padiglione 5 ma con l’introduzione dell’Oval che consentirà un secondo ingresso, pratico per chi arriverà in auto o in treno, mentre per quanti useranno la metropolitana il cancello sarà sempre sul piazzale Nizza. Tra gli obiettivi, come ha sottolineato Viale, c’è quello di trattare meglio il pubblico fornendo maggiori servizi a tutti. Per questo anche la mappa cambierà fisionomia, con la sala gialla reinterpretata in modo differente, una nuova sala oro che conterrà il caffè letterario, e servizi per espositori e professionisti. Altra grande novità, il Bookstock village, l’area per bambini e scuole, si trasferirà al padiglione due, nel cuore del Salone. L’idea, è stato ribadito, è quella di organizzare gli spazi in modo omogeneo per favorire tutti e garantire visibilità.
Nascono i “locali per pensare”: niente tecnologia, solo persone per riflettere
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