Riscaldamento domestico: sos smog da polveri sottili

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Il riscaldamento domestico, in Italia, contribuisce ancora oggi in maniera significativa all’inquinamento delle nostre città.

Riscaldamento domestico: sos smog da polveri sottili

Secondo recenti stime in Italia il riscaldamento delle abitazioni ha un altissimo potere inquinante. A soffrire di più per tale fenomeno sono le grandi città del Centro-Nord italiano in cui il considerevole numero di abitanti, unitamente al crescente numero di abitazioni, contribuisce in misura maggiore alle emissioni di inquinanti nell’aria.

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Polveri sottili emesse col riscaldamento: i numeri

L’insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria vengono definite materiale particolato, conosciuto anche come polveri sottili. Queste sono così definite proprio per le dimensioni ridotte che le rendono, quindi, facilmente respirabili. Le polveri sottili sono classificate in base alla grandezza in PM2,5 e PM10. Per esempio con la dicitura PM2,5 si identificano quelle particelle che hanno un diametro inferiore o uguale ai 2,5 micron (dove 1 micron corrisponde ad un millesimo di millimetro).

Nel nostro Paese con 17,5 milioni di case riscaldate mediante gas metano il solo settore residenziale risulta responsabile del:

  • 64% della quantità di polveri sottili Pm2,5;
  • 53% di Pm10;
  • 60% di monossido di carbonio (CO) emessi nel 2018.

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Lo studio realizzato da Elemens

Lo studio “Una strategia per la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento degli edifici in Italia”, realizzato da Elemens per Legambiente e Kyoto Club, ha indagato lo stato dei sistemi di riscaldamento nel nostro Paese e le relative emissioni di gas. I risultati hanno portato a poter affermare che ancora nel 2021 il riscaldamento domestico causa buona parte dell’inquinamento cittadino e del conseguente surriscaldamento globale.

Per questo motivo le due organizzazioni ambientaliste propongono l’immediata eliminazione del superbonus per le caldaie a gas e puntano al divieto dell’installazione di nuovi impianti alimentati da combustibili fossili entro il 2025. Questo spingerebbe i consumatori a scegliere impianti alimentati mediante fonti rinnovabili per le proprie abitazioni.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale in Italia il riscaldamento degli edifici residenziali, commerciali e pubblici pesa sulle emissioni di CO2 per oltre il 17,7%.
  • L’Europa si sta attivando per ridurre l’inquinamento e, nell’ambito del Green Deal europeo, la Commissione europea ha lanciato la sfida inquinamento zeroper l’Europa.

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