In Senato è stato presentato il Rapporto Rifiuti Speciali 2022 di Ispra. Ne sono stati prodotti 7 milioni di tonnellate in meno. Quindi, è stato recuperato in totale il 70% dei rifiuti speciali.
Il report sui rifiuti speciali, giunto alla sua 21° edizione e fornisce il quadro complessivo della produzione e della gestione dei rifiuti speciali a livello nazionale attraverso 60 indicatori. Infatti, sono stati prodotti 7 milioni di tonnellate in meno, calo che è avvenuto nel periodo del lockdown.
In più nel Report sono stati monitorati e analizzati tutti quei flussi di rifiuti particolarmente critici e pericolosi, specialmente a Nord, come amianto, veicoli, pneumatici, fanghi di depurazione, settore delle costruzioni e rifiuti speciali sanitari.
Lo smaltimento dei rifiuti speciali: come avviene e come vengono gestiti
Rapporto Rifiuti Speciali 2022 di Ispra
Nel 2020 in Italia sono stati prodotti quasi 7 milioni di tonnellate di rifiuti speciali in meno rispetto all’anno precedente. In termini percentuali si tratta di un calo del 4,5%. Così, in totale, l’Italia ha recuperato il 70% dei rifiuti speciali prodotti. Sono diminuiti specialmente i rifiuti non pericolosi, che costituiscono il 93,3% dei rifiuti speciali e registrano una flessione del 4,6%. Di meno, anche se in percentuale inferiore, anche i rifiuti speciali pericolosi, ridotti di 300 mila tonnellate (- 3% rispetto al 2019).
Il settore delle costruzioni è quello che produce più rifiuti speciali degli altri (45,1%), nonostante il calo di 3,5 milioni di tonnellate (-5,2%). A seguire, la gestione dei rifiuti, il risanamento ambientale (26,3%) e la manifattura, che ne produce 26,7 milioni di tonnellate con il 18,2% della produzione totale.
La produzione dei rifiuti industriali in Italia
La maggior produzione dei rifiuti industriali in Italia si concentra al Nord, con il 56,9% del totale. Infatti, in quest’area si trovano quasi la metà degli impianti esistenti a livello nazionale. Di 10.472 strutture, 2106 sono in Lombardia.
Con il lockdown aumentano i rifiuti elettrici ed elettronici
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Il report ha analizzato i flussi maggiormente problematici. Ovvero l’amianto responsabile da solo del 40,8% della produzione nazionale con le sue 158 mila tonnellate. Veicoli fuori uso, in particolare gli impianti hanno trattato più di 1,2 milioni di tonnellate di veicoli: 75 mila in meno rispetto al 2019. Invece, gli pneumatici fuori uso prodotti nel 2020 sono stati 461 mila tonnellate: di queste ne sono state gestite 442 mila (l’1,6 % in meno rispetto al 2019), mentre 79 mila tonnellate sono state trasportate all’estero. Tra i flussi critici di rifiuti speciali figurano anche i fanghi di trattamento delle acque reflue urbane, la cui produzione ha registrato un lieve calo rispetto al 2019 (-0,76%) con 26.035 tonnellate in meno. I rifiuti speciali legati ai settori di costruzione e demolizione sono il flusso più rilevante non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa. Infine, il lockdown causato dal Covid ha generato 232 mila tonnellate di rifiuti sanitari, per la gran parte pericolosi: con un incremento del 16% di materiale a rischio infettivo.
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