Rifare l’impianto idraulico: pratiche e costi

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Rifare l’impianto idraulico può essere una spesa e un impegno non da poco.

L’impianto idraulico è composto dagli elementi che gestiscono sia la fornitura che lo smaltimento dell’acqua all’interno di un edificio. Quando parliamo di rifacimento dell’impianto idraulico bisogna quindi mettere subito in chiaro a quale parte dell’impianto di gestione dell’acqua ci stiamo riferendo.

Rifare un impianto idraulico: la struttura

L’impianto idraulico parte dal contatore. Nei condomini questi venivano installati all’interno dei singoli appartamenti ora invece i fornitori dei servizi richiedono che tutti i contatori vengano raggruppati in strada in modo da facilitare la manutenzione e il monitoraggio dei consumi.

È importante sapere che tutto ciò che è a monte del contatore è di proprietà e competenza del gestore dei servizi idrici del Comune, tutto ciò che è a valle è di proprietà e competenza del proprietario di casa.

L’impianto idraulico all’interno della casa

L’impianto idraulico è formato da una serie di elementi basilari che possono variare a seconda della dimensione dell’appartamento e della quantità di apparecchi allacciati. Fondamentali sono i seguenti:

  • Il tubo di adduzione dell’acqua che arriva dal contatore
  • Una chiave di arresto, o rubinetto generale, che serve per chiudere completamente l’impianto in caso di guasti
  • Da qui parte un tubo che va verso la caldaia per scaldarla e un secondo tubo che va direttamente verso i terminali
  • Dalla caldaia partono altri due tubi: uno del circuito del riscaldamento e un uno che porta acqua calda diretta verso i terminali.
  • I rubinetti e i sanitari che hanno lo scopo di raccogliere l’acqua e convogliarla verso gli scarichi
  • La rete di scarico che conduce le acque sporche verso i punti di raccolta condominiali
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Foto di visivastudio su Shutterstock

Rifare l’impianto idraulico: i segnali

Rifare l’impianto idraulico di casa viene spesso collegato al rifacimento del bagno: questa cosa è parzialmente corretta ma non bisogna scordarsi che questo serve anche in cucina e nell’eventuale lavanderia.

Individuare i segnali che ti rivelano la necessità di rifare l’impianto idraulico non è semplice, soprattutto se non sei un esperto del mestiere.

In ogni caso ci sono alcuni sintomi da non trascurare.

Il motivo principale solitamente è l’età dello stesso, che porta al naturale deterioramento di tubature e raccordi. Dopo molti anni infatti, si potrebbero riscontrare delle frequenti rotture e conseguenti perdite di acqua. In impianti molto vecchi effettuare una riparazione in un singolo punto significa rischiare che lo stesso problema si ripresenti in un altro punto dell’impianto.

Altri segnali che possono indicare la necessità di rifare l’impianto idraulico possono essere:

  • L’acqua sporca. Le tubature possono essere vecchie, probabilmente in materiali non più utilizzati e rilasciano materiali inquinanti pericolosi per la tua salute;
  • L’acqua calcarea. Il calcare potrebbe posarsi all’interno delle tubature e nel corso degli anni creare problemi.

Non bisogna quindi aspettare che l’impianto cominci a causare danni importanti. L’impianto idraulico ha un suo ciclo di vita che raramente può superare i trent’anni.

Rifare un impianto idraulico: rimozione dell’impianto idraulico esistente

In caso di rifacimento dell’impianto idraulico, è sempre meglio far rimuovere totalmente il vecchio impianto per evitare di avere, all’interno dei muri tubi in parte vecchi e dismessi e in parte nuovi e funzionanti. Infatti, la presenza di tante tubazioni indebolisce le murature e può creare problemi in caso di manutenzione e installazione di mensole e/o pensili alle pareti.

La sostituzione totale del vecchio impianto idraulico consiste nella rimozione dei rivestimenti esistenti nei bagni e in cucina, delle pavimentazioni nei bagni e, se necessario, in cucina, nell’apertura delle tracce nei muri per togliere tubazioni e ogni altro elemento che compone l’impianto e nella rimozione dei massetti a terra per togliere tutte le tubazioni presenti.

Questa fase prevede quasi sempre la completa demolizione del bagno, dove sono presenti la maggior parte degli impianti idraulici.

Rifare l’impianto idraulico

Dopo aver rimosso e progettato come deve essere fatto il nuovo impianto bisognerà installare tubature e componentistica dell’impianto dell’acqua, predisporre gli allacci per tutti gli apparecchi, installare tubature e componentistica del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, posare i rivestimenti a parete e pavimento e installare i sanitari

È importante conoscere già marca e modello dei sanitari che verranno installati nel bagno. Sulla base delle specifiche tecniche, è infatti necessario posizionare correttamente i punti di consegna dell’acqua e di scarico.

Le pratiche edilizie necessarie

Il Testo Unico dell’Edilizia (d.pr. 380/2001) regola tutti i procedimenti amministrativi legati al settore delle costruzioni.

Il Testo Unico dell’Edilizia definisce per ogni categoria di intervento se sia necessaria o meno una pratica edilizia e quale deve essere. All’articolo 6-bis la legge dice che tutti gli interventi di manutenzione straordinaria, che non riguardano opere strutturali, sono soggetti a Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (la famosa CILA).

Rifacendo l’impianto idraulico si stanno anche modificando le condizioni di igiene e salubrità che determinano l’agibilità di casa tua. Quindi, una volta conclusi i lavori, bisognerà segnalare la nuova agibilità al Comune.

L’impianto idraulico deve infine rispondere ad alcune precise caratteristiche di legge, ed è obbligatorio il rilascio del certificato di conformità da parte dell’installatore.

Chi esegue i lavori?

Solitamente il rifacimento di un impianto idraulico, per come lo abbiamo descritto finora, viene fatto da un’impresa edile, un idraulico e un piastrellista.

Per rifare un impianto idraulico intervengono specialisti che non attengono direttamente all’idraulica. È quindi sconsigliabile rivolgersi direttamente all’idraulico: conviene chiamare un’impresa edile specializzata in interni e affidarle tutti i lavori che subappalterà poi separatamente gli incarichi agli artigiani necessari.

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Foto di visivastudio su Shutterstock

Rifare l’impianto idraulico: i costi

Quantificare i costi non è semplice perché per un rifacimento completo sono tante le variabili che entrano in gioco e molte sono legate alla condizione specifica di ogni casa.

Inoltre, bisogna tenere in considerazione che i prezzi possono variare in funzione della zona d’Italia dove svolgi i lavori ma anche di materiali e tecnologie che vengono utilizzate.

Demolizioni, smaltimenti, realizzazione dell’impianto idraulico e finiture

Le demolizioni riguardano tre fasi: la demolizione vera e propria che può costare dai 15 € ai 20 al metro quadrato, il trasporto dei materiali in discarica che va dai 25 € ai 35 € al metro quadrato e gli oneri per lo smaltimento di circa 50  al pezzo.

Il costo dell’impianto senza sanitari e installazione è comprensivo di tutte le parti a monte e di tutte le parti a valle. In generale le linee di carico e scarico di ogni apparecchio vanno da 150€ a 250€ a punto e le opere murarie da 200€ a 500€. A queste vanno aggiunti i costi per i massetti a terra e gli intonaci.

Nel caso delle finiture il costo può variare a seconda di quelle scelte. Lo stesso discoro vale per i sanitari, la cui scelta è molto vasta. Attenzione anche al fatto che alcuni idraulici considerano la posa in opera compresa nel costo della realizzazione delle linee di carico/scarico.

Costi burocratici e tecnici

I costi burocratici sono quelli che dovrai sostenere per presentare la pratica edilizia (la CILA) e l’agibilità. Si tratta di diritti di segreteria che ammontano ad una cifra variabile tra i 100€ e i 200€ l’uno.

Per quanto riguarda i costi del tecnico non saranno molto elevati ma si aggirano intorno ai 1.000 – 1.500 €.

Quadro economico e conclusioni

È tutti importante sapere che a tutti gli importi deve essere aggiunta l’IVA e il contributo previdenziale per i tecnici.

L’IVA sulle opere e sui materiali impiantistici ed edili è pari al 10%. Anche l’IVA sull’acquisto dei materiali di finitura è pari al 10% se vengono comprati dall’impresa, mentre se li si compra a parte è pari al 22%. L’iva sulle prestazioni tecniche è del 22% mentre il contributo previdenziale è del 4%.

Tutti questi costi possono comunque essere detratti ai sensi dell’incentivo per le ristrutturazioni edilizie: quindi si potrà detrarre il 50% della spesa sostenuta in 10 rate annuali di pari valore.

Quanto costa la ristrutturazione di una casa?

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Nella rete pubblica l’acqua è a una pressione di circa 5-6 bar, mentre all’interno degli appartamenti la pressione dovrebbe essere tra i 3-3,5 bar per evitare scoppi di tubature e rumori.
    Significa che negli ultimi piani di condomini abbastanza alti l’acqua potrebbe arrivare con potenza inferiore. In questo caso è necessario installare delle autoclavi per garantire la stessa pressione a tutti i piani. Nei piani bassi invece la pressione può essere eccessiva. In questi casi viene installato, un riduttore di pressione.

  • I materiali delle tubature possono essere di vario tipo.
    – Acciaio zincato (molto resistente ma poco) utilizzato
    – Rame (molto resistente, di facile e veloce posa ma necessita di saldatura, ottime prestazioni antibatteriche)
    – Materie plastiche (di veloce posa, leggeri, maneggevoli, garantiscono minori perdite di carico)
    – Multistrato (combinano le prestazioni di tutti i precedenti, sono i più diffusi)

  • Se la concertazione di calcare è elevata sarebbe meglio installare un addolcitore. Questo apparecchio è abbastanza ingombrante ma prolungherà la vita dell’impianto in modo significativo e faciliterà anche la pulizia dei sanitari.

  • Un aspetto che deve essere curato con particolare cura è l’impianto di scarico: siccome funziona per gravità, cioè l’acqua scorre perché va verso il basso, è necessario che tutti i tubi siano inclinati per evitare la stagnazione.

Per altre curiosità e informazioni continuate a seguirci su www.habitante.it

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In copertina: foto di visivastudio su Shutterstock

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