Torna anche quest’anno per la seconda edizione il Renzo Piano World Tour, iniziativa della Fondazione Renzo Piano con la Stavros Niarchos Foundation di Atene e con la Fundaciòn Botìn di Santander in collaborazione con ProViaggiArchitettura.
Si tratta di un viaggio formativo della durata di 40 giorni che tocca 3 continenti e 15 città: in totale i giovani partecipanti hanno visitato 100 architetture! A vincere il concorso 3 giovani architetti: un italiano, uno spagnolo e una greca.
I tre giovani che hanno vinto il concorso del RPWT – Renzo Piano World Tour in 40 days sono Thomas Pepino, Ricardo Fernandez Gonzalez e Ioanna Mitropoulou: un premio annuale per le tre migliori tesi incentrate sull’arte della costruzione all’Università di Padova, Atene e Madrid.
Il progetto di Thomas Pepino, l’italiano selezionato al Renzo Piano World Tour
Thomas Pepino, 34 anni e originario di Borgo San Dalmazzo, vive e lavora a Torino dove collabora con lo studio di progettazione BLAARCHITETTURA; ha inoltre fondato il centro culturale indipendente GreenBox-Incubatore di idee.
Partecipa quindi al progetto delle linee guida per la rigenerazione urbana della città di Este e si aggiudica il premio riservato agli studenti dell’Università di Padova. Parte quindi il 16 giugno per il Renzo Piano World Tour insieme ai suoi compagni di viaggio, per girare in tre continenti attraverso il mondo dell’Architettura e delle Costruzioni dell’archi-star genovese.
Le tappe del viaggio del Renzo Piano World Tour
Un viaggio formativo tra le architetture e i cantieri più importanti del mondo: il sogno di ogni studente e amante dell’architettura. Le emozioni dei tre architetti viaggiatori per 40 giorni balzavano da New York a Londra, da Parigi a Sydney, da Numea a Berlino, da Atene a Santander, da Chicago a Genova, per citarne alcune. Ogni luogo è fonte di ispirazione per i giovani progettisti.
Dal diario di bordo ufficiale emergono alcune riflessioni.
A Parigi, Francia: “Parigi è una tavolozza piena di colori, dove la poesia è letta tra il fiume e la mansarda. Parigi è la città dei lumi, la città dell’amore, la città della libertà, la città dove l’haussmanizzazione ha innescato la rivoluzione urbana”.
Da Atene, Grecia: “Dall’alto dell’Acropoli, ogni oggetto è infinitamente piccolo, facilmente controllabile, prevedibile e organizzabile nel tavoliere terrestre. È bello immaginare la terra come il sistema nervoso: le strade sono le sinapsi, connettono i neuroni ai diversi nuclei urbani. Un sistema dinamico e complesso che visto dall’Acropoli dipana millenni di storia”.
Da Berlino, Germania: “L’esperienza Berlinese, registra i segni per renderli leggibili in stanze en plein air. Topografia del terrore è il progetto di Wilms e Hallmann, capace di far riflettere sui crimini nazisti. Analogamente il lessico di Eisenman riesce a traghettarti nel sottosuolo, lasciandoti immaginare che ogni blocco di calcestruzzo sia un tumolo o un ossario. Il progetto ricorda il Cretto di Burri che con la sua dialettica materica, i suoi dislivelli, le sue fenditure, vuole ricordare la tragicità di un evento”.
E finalmente Numea, Nuova Caledonia: “Ciao Sydeny! Risaliamo sul nostro boomerang occidentale cha partito da Atene ha solcato mari, monti, popoli, saperi e conoscenze, traghettando tre architetti alla scoperta del mondo. Come nella caccia allo Snark, la nostra cartografia inizialmente bianca, annota in questa geografia compresa tra carta e penna, le superfici terrestri dei primi luoghi di avvistamento: Santander, Parigi, Berlino, Oslo, Sydney e Numea”
Un viaggio per scoprire il mondo attraverso le architetture
“Il viaggio è un’importante occasione di scoperta e di studio nel mondo dell’Architettura e della Costruzione“, sostiene l’architetto Milly Rossato Piano, nella recente pubblicazione di Lettera22, Renzo Piano World Tour 01.
Concordano i tre giovani vincitori del RPWT 2018 che grazie a questo viaggio sono andati oltre i meri testi universitari che li hanno formati: “Visitare gli edifici costruiti consente di vivere l’emozione che può trasmettere un’architettura. Permette di valutarne il valore e di capire se il progetto ha saputo cogliere e interpretare il contesto urbanistico, storico e sociale, se gli spazi sono felicemente vissuti dal pubblico e se i dettagli costruttivi sono interessanti e ben eseguiti. E poi il passaggio attraverso gli spazi rende possibile misurarne le proporzioni, coglierne la magia della luce, la qualità dei materiali impiegati”.
Meravigliosi i disegni di viaggio che hanno realizzato i tre viaggiatori, seguendo la scia dello storico Grand Tour dell’ottocento che si svolgeva in Europa e che ha restituito le più belle opere di disegno dal vero dei monumenti storici.
Durante il Tour, i giovani imparavano a conoscere la politica, la cultura, l’arte e le antichità dei paesi europei. Passavano il loro tempo facendo giri turistici, studiando e facendo acquisti.
Un percorso davvero interessante quello che si propone per il secondo anno grazie alla Fondazione Renzo Piano con la Stavros Niarchos Foundation di Atene e con la Fundaciòn Botìn di Santander in collaborazione con ProViaggiArchitettura.
Renzo Piano World Tour in 40 days è l’occasione giusta per i giovani architetti di viaggiare e formarsi come i progettisti del futuro: “Il viaggio è scoperta, è vita. E’ come andare in una grande biblioteca e cercare un libro” – Renzo Piano.
Serena Giuditta