Fra le tante situazioni e necessità attuali della nostra società, c’è un tema che viene lasciato al margine ed è poco intrapreso: l’assistenza agli anziani. Sono sempre di più le persone di ‘una certa età’ che vivono sole e non sono autosufficienti o che si rifiutano di essere chiusi in un centro per anziani. E allora i familiari o essi stessi richiedono l’intervento di colf e badanti per un aiuto: mantenere la casa pulita, vestirsi, cambiarsi, mangiare e a portarli fuori per una boccata d’aria.. Ma il loro servizio ha un costo. Vediamo quanto spendono gli italiani per l’assistenza agli anziani.
I dati
Il lavoro domestico è rappresentato, principalmente, dall’assistenza agli anziani. Si stima che la spesa ammonti a 8 miliardi annui. Di questi, soltanto il 20% arriva a permettersi il servizio di una colf o di una badante e solo per 25 ore settimanali. I dati diffusi dall’Osservatorio Nazionale Domina (https://associazionedomina.it/ ) nel Rapporto annuale 2020 del settore, affermano che, in un anno, le famiglie italiane hanno investito, complessivamente, 15,1 miliardi di euro per sostenere la spesa di colf e badanti. Di questi, 7,1 miliardi destinati alle collaboratrici familiari e 8 miliardi alle badanti.
Le statistiche
Le statistiche emerse dalla collaborazione di Domina con altri Enti (Inps, Istat,…) ci dicono che il lavoro non in regola per questa categoria è pari al 60%; escludendo i quali la spesa si aggirerebbe intorno ai 7,1 miliardi annui lordi (compresi di tfr e contributi). Il settore di colf e badanti, in Italia, rappresenta l’8% dei lavoratori dipendenti.
Cosa determina il costo del servizio?
Il costo del lavoratore è determinato da tre fattori:
- il livello lavorativo;
- gli anni di servizio svolti;
- la media delle ore settimanali.
Purtroppo con la media pensionistica, sono pochi gli anziani che possono permettersi un aiuto, tolte le spese primarie di chi vive da solo. Il 55% dei pensionati può permettersi solo un servizio di 5 ore settimanali. Gli anziani più colpiti sono coloro che non sono autosufficienti, in quanto la spesa aumenta. Dall’altro lato, però, l’assistenza degli anziani in casa, con colf e badanti, genera un risparmio allo Stato di 10,9 milioni di euro all’anno, in quanto si riducono notevolmente le spese di gestione per le strutture dedite alla cura degli anziani.
Nuove regole
A partire dal 1 Ottobre 2020, entrerà in vigore il nuovo contratto di lavoro per colf e badanti, in modo da regolarizzare le collaboratrici domestiche e disincentivare il lavoro in nero. I diversi livelli d’inquadramento verranno posti sotto un’unica voce: Assistente Familiare, dove si valuteranno le conoscenze ed esperienze acquisite nel campo di colf, badanti e anche baby sitter. Viene introdotta anche la figura degli Educatori Formati, in aiuto per le persone non autosufficienti, anziani e bambini con disabilità. Inoltre, il periodo di prova verrà esteso a 30 giorni (prima erano 8) solo per i lavoratori conviventi. Si avranno permessi retribuiti fino a 64 ore per visite mediche, ricongiungimenti familiari e rinnovo del permesso di soggiorno. Ci sarà la possibilità di frequentare corsi di formazione e di aggiudicarsi il “patentino di qualità”.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Utilizzando personale non formato, i pensionati che possono permettersi un servizio ausiliario sono tra il 6 e l ‘8%. Nelle mani di personale qualificato, si riduce al 4%;
- la maggioranza di badanti e colf è di sesso femminile e l’ 82% è di origine straniera.
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