È Bolzano la provincia ancora una volta premiata per la migliore qualità della vita, seguita da Trento e Belluno.
Lo afferma l’indagine sulla qualità della vita delle città e delle province italiane, pubblicata ogni anno da Italia Oggi, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, e che è giunta ormai alla 20ª edizione.
Una ricerca che premia modelli virtuosi di capoluoghi, analizzando le criticità e i cambiamenti nelle province e nelle principali aree del territorio italiano.
Nove sono i parametri analizzati: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, con 21 sotto dimensioni e 84 indicatori di base.
La Capitale, Roma, retrocede di 18 posizioni (passa dal 67° all’85° posto della classifica) registrando il peggioramento più vistoso. A Torino è assegnata invece la posizione numero 78, tra le prime cento, dunque, ma decisamente nelle retrovie (lo scorso anno era in 70ª). Va male anche per Venezia. In fondo alla classifica si posizionano invece Catania, Napoli (in terzultima posizione , Siracusa e Palermo (in 106ª posizione). Fanalino di coda Vibo Valentia. In discesa anche Firenze, che l’anno scorso era al 37° posto e quest’anno scende al 54°.
Buoni risultati per Siena, che ha recuperato 7 posizioni, passando dall’undicesima posizione alla settima. Pordenone passa invece dalla nona alla quinta posizione.
C’è una tendenza che sembra emergere da qualche anno nella serie delle classifiche sulla qualità della vita, ed è quella della classica divisione Nord-Sud: mentre vent’anni fa il disagio sociale e personale era un fenomeno prevalentemente del Nord, ora sta emergendo anche al Sud. Alcune città del Mezzogiorno sono però in netta ripresa e come Teramo e Matera, che si attestano nella prima metà della classifica.
La ricerca conferma alcuni andamenti già emersi negli anni scorsi. In particolare, in Italia si vive meglio nelle piccole città del Nord-Est e del Centro rispetto ai grandi centri urbani, più difficili da governare e meno sicuri. Unica eccezione tra le città che occupano le prime 35 posizioni è Aosta.
La città ideale, in base alla classifica, ha mediamente 100 mila abitanti. Nelle prime 40 posizioni, infatti, solo Verona e Padova hanno poco più di 200 mila abitanti, mentre Brescia, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bergamo, Trento, Forli, Vicenza, Bolzano e Piacenza ne hanno più di 100 mila, tutte le altre 28 città hanno un numero di abitanti inferiore.