Quali sono le province più ricche e più povere d’Italia?

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Dove conviene lavorare oggi è quali sono le province più ricche? Oggigiorno, sempre più frequentemente valutiamo se accettare o meno un’offerta lavorativa in base alla sede del lavoro, in quanto siamo condizionati dai costi da sostenere per la produzione del reddito. Ciascun territorio, infatti, è caratterizzato da un tessuto di aziende ben preciso con settori differenti e opportunità più o meno diffuse, il che conduce ad un contesto che determina delle sostanziali differenze sul piano retributivo.

Questa divergenza può essere percepita dai lavoratori anche a parità di professione ma appartenenti ad una provincia piuttosto che ad un’altra. Vediamo quindi quali sono le province più ricche e quelle più povere in Italia.

Quali sono le province più ricche, la classifica retributiva delle province italiane

Il Jp Geography Index è la classifica della retribuzione media delle 107 province e 20 regioni italiane, redatta a Novembre del 2017 dall’Osservatorio Jobpricing. La graduatoria è stata creata prendendo in esame la sede di lavoro del dipendente e non il domicilio.

Gli obiettivi principali del Jp Geography Index sono: conferire una maggiore trasparenza sull’intero sistema retributivo del nostro Paese e dare la possibilità al cittadino di visionare quali sono i territori con un più alto tasso di opportunità di crescita retributiva.

Vedi l’intera “Classifica retributiva delle province”

Scorrendo la classifica, la prima fascia di merito è occupata, per la maggior parte, da province settentrionali che presentano uno stipendio medio molto agiato; al primo posto, Milano è la città dove si guadagna di più con un salario medio di 34.330 euro. La Lombardia continua ad essere la regione con gli stipendi più corposi, grazie ad un’elevata presenza di figure specialistiche e manageriali.

Milano provincia più ricca
Milano, Photo by Massimo Albino

Al secondo posto della graduatoria delle province più ricche incontriamo Bolzano con una retribuzione media di 32.449 euro, capoluogo del Trentino-Alto Adige che si riconferma seconda regione più ricca d’Italia. Anche l’Emilia Romagna e il Piemonte mantengono una buona posizione con Parma e Torino in testa (rispettivamente 31.306 e 30.084 euro).

La città di Roma ha uno stipendio medio annuale intorno ai 30.685 euro che è nettamente più alto rispetto a quello delle altre province del Lazio e del Centro Italia, territori che si collocano nella parte centrale e finale della classifica. E’ al Sud che, purtroppo, si registrano i dati più sconfortanti: tra le province più “povere” delle regioni meridionali ci sono Isernia, Avellino, Lecce, Matera, Crotone ed in particolare, troviamo Messina all’ultimo posto con un salario medio 23.729 euro.

Roma
Messina, photo by Neil Cornwall

Un’incisiva “spaccatura” tra Nord e Sud per quanto riguarda la retribuzione

Sulla base di questi dati forniti dall’Osservatorio Jobpricing, risulta evidente un forte disequilibrio a livello retributivo che caratterizza il territorio italiano: metà della classifica nazionale delle province più ricche è occupata da province lombarde e trentine, o, più in generale del Nord Italia, mentre l’altra metà è costituita dalle città meridionali che beneficiano di uno stipendio inferiore rispetto al valore medio nazionale (29.230 euro).

Questi dati non rappresentano una mera classifica sulla retribuzione media italiana, ma raccontano la realtà che il nostro Paese sta vivendo, in particolare il Mezzogiorno.

A causa di questa forte disuguaglianza sul piano retributivo italiano, le regioni meridionali sono quelle che più percepiscono questo disagio lavorativo, che sta portando, da oltre vent’anni a questa parte, allo spopolamento del Sud Italia, in quanto i cittadini, in particolare i più giovani, scelgono di cercare lavoro al Nord o persino all’estero, al fine di condurre una vita economicamente più agiata.

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