Quali sono le cime oltre 8.000 metri?

Cime oltre 8.000 metri|Everest||Cime oltre 8.000 metri

Le cime oltre 8.000 metri, rappresentano le vette più alte del pianeta, ognuna con la propria storia di conquista e le sfide che continua a presentare. Gli alpinisti che si cimentano in queste imprese non solo sfidano la gravità, ma affrontano anche la natura selvaggia e imprevedibile delle montagne, dimostrando la forza e la determinazione umana di fronte alla maestosità della natura.

Quali sono le cime oltre 8.000 metri?


Everest – 8.848,86 m s.l.m.

Il monte Everest, la vetta più elevata del continente asiatico e del nostro pianeta con un’altitudine di 8.848,86 metri sul livello del mare, si trova nella catena dell’Himalaya, al confine tra Cina e Nepal. Attrae alpinisti da tutto il mondo, offrendo due principali vie di arrampicata: la “via standard” dal Nepal e un’alternativa dal Tibet.

Nonostante la “via standard” non presenti sfide tecniche significative, l’Everest pone numerosi pericoli e ostacoli, tra cui il mal di montagna, condizioni meteorologiche estreme, venti implacabili, minacce di valanghe e le pericolose cascate Khumbu. Molti alpinisti hanno perso la vita durante l’ascesa, e la montagna stessa è un memoriale di queste tragiche esperienze, con corpi di alpinisti che restano sulla sua cresta imponente.

La storia della misurazione dell’altitudine dell’Everest e di altre montagne dell’Himalaya ha origini nel 1816 con Alexander von Humboldt. Tuttavia, la vera epopea inizia nel 1802 con il Great Trigonometrical Survey (GTS), che durò oltre 60 anni e fu condotto dal Survey of India.

Nel 1852, durante la verifica dei calcoli, Radhanath Sikdar individuò la montagna, denominata Peak XV, attribuendole l’incredibile quota di 8.840 metri. Nel 1865, in onore del generale George Everest, Peak XV fu ribattezzata Everest, diventando un simbolo della vetta più alta del mondo.

L’Everest fu scalato per la prima volta il 29 maggio 1953 da Edmund Hillary e Tenzing Norgay. La spedizione, organizzata dal Joint Himalayan Committee, aveva motivazioni politiche: il Regno Unito cercava l’onore di conquistare la vetta.

Dopo un primo tentativo fallito, Hillary e Norgay raggiunsero la cima attraverso il Colle Sud e la cresta sud-est. Sulla vetta, Hillary e Tenzing trascorsero un quarto d’ora, commemorando l’impresa.

Everest
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K2 – 8.611 m s.l.m.

Il K2, noto anche come Monte Godwin-Austen o ChogoRi, è tra le cime oltre 8.000 metri con un’altitudine di 8.611 metri. Situato nella sub catena del Karakorum al confine tra Pakistan e Cina, è celebre per la sua estrema difficoltà alpinistica e alto tasso di mortalità. Nel 2014, una spedizione registrò con precisione l’altezza del K2 come 8.609,02 metri.

La fama del K2 deriva dalla sua ripidezza su tutti i versanti, passaggi alpinistici estremamente impegnativi e la mancanza di luoghi adatti per un campo base. È considerato l’ottomila più difficile da scalare, con un alto tasso di mortalità, superato solo da Annapurna I e Nanga Parbat. Nel gennaio 2021, il K2 fu scalato in inverno, diventando l’ultimo ottomila ad essere conquistato in quella stagione, 41 anni dopo l’Everest.

La prima ascensione avvenne nel 1954, con Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. Walter Bonatti e Amir Mahdi giocarono un ruolo cruciale, affrontando rischi mortali per garantire il successo della spedizione italiana. Il K2 è anche conosciuto come “La montagna degli italiani”.

Kangchenjunga – 8.586 m s.l.m.

Il Kangchenjunga, con i suoi 8.586 metri, è la terza montagna più alta del pianeta, situata al confine tra Nepal e Sikkim, India. Fu erroneamente considerata la vetta più alta del mondo tra il 1838 e il 1849, prima che Everest e K2 ottenessero questo titolo attraverso rilevamenti britannici.

La sua storia di scalate inizia con la prima ascensione della cima principale nel 1955 da parte degli alpinisti britannici George Band e Joe Brown. Le altre quattro vette minori furono conquistate tra il 1973 e il 1978 da alpinisti giapponesi e polacchi.

La cima ovest, Yalung Kang, fu scalata per la prima volta nel 1973 da Takeo Matsuda e Yutaka Ageta, che persero la vita durante la discesa. Nel 1978, una spedizione polacca raggiunse le vette sud e centrale. Nel 1982, una spedizione italiana compì la prima ascensione italiana.

Il 18 maggio 1998, Ginette Harrison compì la prima ascensione femminile, affrontando la parete nord-ovest. Nel 1982, Jerzy Kukuczka e Krzysztof Wielicki compirono la prima ascensione invernale attraverso la parete sud-ovest, segnata tragicamente dalla perdita di vita di Andrzej Czok.

Lhotse – 8.516 m s.l.m.

Il Lhotse è tra le cime oltre 8.000 metri, con 8.516 metri di altitudine, ed è direttamente collegato all’Everest tramite il Colle Sud a 7.906 metri. La sua storia di conquista inizia nel 1956 con una spedizione svizzera guidata da Albert Eggler. Il 18 maggio 1956, Fritz Luchsinger ed Ernst Reiss raggiunsero la cima, condividendo parte del percorso con una spedizione che avrebbe portato quattro alpinisti in cima all’Everest nei giorni successivi.

La prima ascensione femminile fu compiuta il 10 maggio 1996 da Chantal Mauduit, alpinista francese. La sfida invernale al Lhotse fu vinta da Krzysztof Wielicki il 31 dicembre 1988, mentre una spedizione russa compì nel 2001 la prima ascensione del Lhotse Mig.

Oltre a queste imprese notevoli, il Lhotse ha visto vari tentativi e conquiste nel corso degli anni, inclusi il primo tentativo internazionale nel 1955, il primo tentativo di conquista da parte di una spedizione giapponese nel 1965, e la tragica perdita dell’alpinista polacco Jerzy Kukuczka durante un tentativo sulla parete sud nel 1989.

Makalu – 8.463 m s.l.m.

Il Makalu, alto 8.463 metri, è situato al confine tra Nepal e Tibet, a est dell’Everest. La sua forma piramidale e le quattro creste taglienti rendono il Makalu una delle montagne più difficili da scalare. La sua esposizione ai venti lo ha reso oggetto di poche scalate, e rimane uno degli ultimi ottomila a essere stato conquistato in inverno.

La vetta principale del Makalu è separata dalla vetta secondaria del Kangchungtse, alta 7.678 metri, da una sella chiamata Colle del Makalu. Altre vette come il Chomo Lönzo (7.815 m) sono distinte da ulteriori sellette. A est della vetta principale si trova la cima secondaria chiamata Makalu Sud-Est, con un’altezza di 8.010 metri. Il Makalu fa parte del Parco Nazionale del Makalu-Barun.

La prima ascensione avvenne il 15 maggio 1955 da Lionel Terray e Jean Couzy, membri di una spedizione francese. La prima ascensione femminile fu compiuta il 18 maggio 1990 da Kitty Calhoun Grissom. Simone Moro e Denis Urubko compirono la prima ascensione invernale il 9 febbraio 2009, mentre la montagna registrò anche tragedie, come la scomparsa dello scalatore francese Jean-Christophe Lafaille il 27 gennaio 2006 durante un tentativo di prima ascensione invernale, anche in solitaria.

Makalu
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Cho Oyu – 8.201 m s.l.m.

Il Cho Oyu è tra le cime oltre 8.000 metri con i suoi 8.201 metri di altitudine; è situato al confine tra Cina e Nepal nell’Himalaya. Chiamato anche “Dea Turchese”, è conosciuto per la sua imponente altezza e la relativa facilità di accesso al campo base: è uno degli Ottomila più frequentemente scalati.

Percorso per la prima volta nel 1954 da una spedizione austriaca con Herbert Tichy, Joseph Jöchler e lo sherpa Pasang Dawa Lama, il Cho Oyu è stato il quinto Ottomila ad essere conquistato. La spedizione adottò lo stile alpino senza l’uso di ossigeno.

La storia del Cho Oyu include esplorazioni nel 1951 e 1952 da parte di spedizioni inglesi guidate da Eric Shipton. L’ascesa del Cho Oyu è stata caratterizzata da sfide affrontate da alpinisti come Tom Bourdillon, William Hutchinson Murray, Edmund Hillary, George Lowe, e altri.

Nonostante la sua imponente altezza, il Cho Oyu è considerato proporzionalmente meno impegnativo tra gli Ottomila e ha un basso tasso di mortalità. 

Manaslu – 8.163 m s.l.m.

Il Manaslu, nell’Himalaya centrale del Nepal, è una delle montagne più alte del mondo, con la vetta principale che si eleva a 8.163 metri sul livello del mare. La sua magnifica imponenza include due vette secondarie, il Pinnacolo est (7.992 m) e la cima nord (7.157 m).

La prima scalata avvenne il 9 maggio 1956, quando il giapponese Toshio Imanishi e il nepalese Gyalzen Norbu, parte di una spedizione guidata da Yuko Maki, conquistarono la vetta seguendo il versante nord-est, diventando i primi a raggiungere il Manaslu. La successiva conquista avvenne solo nel 1971.

La storia del Manaslu è segnata da tragedie, come la valanga del 1972 che colpì una spedizione coreana, causando quindici morti, e l’incidente del 2012 con una valanga che travolse il campo 3, provocando tredici morti, tra cui l’italiano Alberto Magliano.

Nanga Parbat – 8.126 m s.l.m.

Il Nanga Parbat, detto “montagna nuda” in urdu, è un imponente massiccio nel Kashmir, Pakistan, con la sua vetta principale alta 8.126 metri. Pur essendo vicino agli ottomila del Karakorum, è considerato un ottomila del Kashmir, trovandosi a sud della valle dell’Indo. La montagna presenta una lunga dorsale, la cresta Mazeno, nota come la più lunga del mondo, che si estende intorno a quota 7.000 metri.

Nanga Parbat è conosciuta come la “montagna assassina” a causa dell’alto tasso di mortalità.

Annapurna – 8.091 m s.l.m

L’Annapurna, un maestoso massiccio montuoso himalayano situato in Nepal centrale, è noto per la sua cima più alta, l’Annapurna I, che si eleva a 8.091 metri sul livello del mare. Tra le cime oltre 8.000 metri, questo massiccio montuoso è dedicato alla divinità induista Annapurna, il cui nome significa “colei che dà cibo e nutrimento”, in riferimento ai fiumi che sgorgano da esso e irrigano le pianure circostanti durante tutto l’anno.

Il massiccio dell’Annapurna è composto da sei cime principali:

  • Annapurna I (8.091 m)
  • Annapurna II (7.937 m)
  • Annapurna III (7.555 m)
  • Annapurna IV (7.525 m)
  • Gangapurna (7.455 m)
  • Annapurna Sud (7.219 m).

Gasherbrum I – 8.068 m s.l.m.

Il Gasherbrum I, noto come Hidden Peak o K5, è un’imponente montagna del massiccio del Gasherbrum nell’Himalaya del Karakorum, alta 8.068 metri. “Gasherbrum” significa “splendido picco” nella lingua locale. 

La montagna presenta tre principali versanti: il versante sud (pakistanese) con una parete sud-ovest triangolare affacciata sul ghiacciaio Gasherbrum meridionale, la parete nord-ovest (pakistanese) che guarda il Gasherbrum II e la parete nord-est (cinese) separata da uno sperone centrale.

Le prime esplorazioni risalgono al 1934. Nel 1936, una spedizione francese tentò la salita dalla cresta sud-est ma fu costretta a ritirarsi a causa delle avverse condizioni meteorologiche. 

Broad Peak – 8.047 m s.l.m.

Il Broad Peak, noto in passato come K3, è tra le montagne più elevate della Terra, con un’altitudine di 8.047 metri sul livello del mare. Situato sul confine tra Cina e Pakistan nella catena del Karakorum, dista circa 8 km dal K2. 

La montagna presenta quattro cime principali: Broad Peak (8.047 m), Anticima (8.030 m), Broad Peak Centrale (8.012 m) e Broad Peak Nord (7.550 m). Si trova a oltre 80 km dal centro abitato più vicino, Askole, e la distanza può essere percorsa solo a piedi attraverso il ghiacciaio Baltoro.

La prima ascensione al Broad Peak è stata compiuta il 9 giugno 1957 dalla spedizione austriaca di Marcus Schmuck, Fritz Wintersteller, Kurt Diemberger e Hermann Buhl. La prima ascensione femminile è stata effettuata da Krystyna Palmowska il 30 giugno 1983, mentre la prima ascensione invernale è stata compiuta il 5 marzo 2013 dai polacchi Maciej Berbeka, Adam Bielecki, Tomasz Kowalski e Artur Małek lungo la via normale sul versante ovest.

Cime oltre 8.000 metri
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Gasherbrum II – 8.035 m s.l.m.

Il Gasherbrum II, noto anche come K4, è la seconda vetta più elevata del massiccio del Gasherbrum, situato nella catena montuosa del Karakoram, nell’Himalaya. Con i suoi 8.035 metri sul livello del mare, è una delle cime oltre 8.000 metri.

La vetta fu raggiunta per la prima volta l’8 luglio 1956 da Fritz Moravec, Josef Larch e Hans Willenpart, membri di una spedizione austriaca. La prima scalata femminile venne compiuta il 12 agosto 1975 da Anna Okopinska e Halina Kruger-Syrokomska. La prima donna italiana a raggiungere la vetta fu Goretta Traverso, il 11 luglio 1985, in compagnia del marito Renato Casarotto. 

Tra il 23 e il 30 giugno 1984, Reinhold Messner e Hans Kammerlander hanno realizzato il primo concatenamento del Gasherbrum II e Gasherbrum I. Questa impresa è stata caratterizzata dalla mancanza di passaggi dal campo base, rifornimenti preventivi di materiale e cibo, e dall’assenza di incontri con altri alpinisti, segnando il primo concatenamento assoluto di due ottomila.

Shisha Pangma – 8.027 m s.l.m.

Lo Shisha Pangma è alto 8.027 metri. Situato in Tibet, è l’unico ottomila completamente in territorio cinese. Composto da tre cime principali, Shisha Pangma, Shisha Pangma Centrale e Shisha Pangma Ovest, è stato scalato per la prima volta il 2 maggio 1964 da una spedizione cinese guidata da Xǔ Jìng.

Junko Tabei compì la prima ascensione femminile il 30 aprile 1981 come parte di una spedizione giapponese. La prima ascensione invernale è stata realizzata il 14 gennaio 2005 da Piotr Morawski e Simone Moro. Nel 2011, Ueli Steck stabilì un record raggiungendo la vetta per la parete sud-ovest in solitaria in soli 10 ore e mezza dal campo base avanzato a 5.800 m.

La montagna ha purtroppo registrato qualche tragedia, come la perdita dello scalatore italiano Roberto Piantoni il 14 ottobre 2009.

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