Anche se parlare di baita e chalet ci porta in entrambi casi alla mente il relax delle vacanze in montagna esiste una sostanziale differenza tra baita e chalet. La diversità è legata principalmente agli scopi per cui queste due costruzioni venivano realizzate originariamente. Scopriamo quali sono per capirne la differenza.
Perché esiste una differenza tra baita e chalet
Sebbene siano entrambe identificabili come costruzioni tipiche di località montane, la baita e lo chalet sono due costruzioni con origini diverse. Lo chalet nasce come vera e propria abitazione: una casa a tutti gli effetti, caratterizzato da una superficie abitativa decisamente superiore rispetto alla baita. Questo tipo di costruzioni, inizialmente erano sviluppate su un solo piano. Poi, man mano cha acquistarono prestigio, gli chalet cominciarono ad essere costruiti anche su più livelli.
A differenza dello chalet, la baita nasce come alloggio temporaneo utilizzato solo nei mesi dell’alpeggio, fra aprile e novembre. Le dimensioni abitative delle baite erano molto ridotte, considerando anche il fatto che era necessario lasciare lo spazio per il fienile e la stalla.
Cosa si intende per baita
Si definisce baita una piccola costruzione con pareti in pietra o legno con tetto spiovente. Un edificio semplice in quanto destinato ad un uso provvisorio e prevalentemente agricolo.
Pur essendo tipica del territorio delle Alpi, la baita presenta caratteristiche diverse a seconda della zona in cui si trova e dell’epoca nella quale è stata costruita. Possono esserci stanze più o meno grandi, con aperture diverse per numero, dimensione e posizione.
Questo tipo di costruzione ha una grande importanza a livello paesaggistico. Proprio per questo, da qualche anno, nei territori alpini vi è sempre più la tendenza a conservarle come parte del patrimonio locale. Manufatti da valorizzare che possano aiutare ad incentivare le opportunità di sviluppo del settore turistico e non solo.
Che cos’è lo chalet
Il termine “chalet” deriva dal latino “cala” che significa “luogo protetto”.
Lo chalet nasce infatti come rifugio degli allevatori di bestiame. Un edificio polifunzionale comprensivo di abitazione, stalla per gli animali, granaio e deposito per le provviste invernali. Ma già dal XIX secolo, in seguito alle trasformazioni dei metodi di produzione agricola, gli chalet cominciarono ad essere utilizzati solo come abitazione, attirando la curiosità della nobiltà europea che iniziò a trasformarli in costruzioni chic e moderne. Assunsero così l’accezione di dimore padronali limitrofe a campi coltivati, oliveti e vigneti.
Ciò che rende particolarmente interessanti e originali gli chalet è proprio l’estetica. Queste costruzioni in legno presentano in facciata, nei mensoloni e attorno alle finestre, motivi decorativi geometrici ispirati a segni araldici o a simboli religiosi.
Nel XX secolo lo chalet si diffuse come casa di campagna soprattutto in Svizzera, Austria e nel resto dell’area alpina. Ancora oggi lo chalet è una costruzione perfetta come casa di montagna. Luogo ideale per trascorrere sia le vacanze invernali che quelle estive.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Da dati dell’indagine Ipsos, Future4Tourism relativa alle vacanze autunnali del 2021 emerge che il 61% degli italiani prevede di fare almeno un periodo di vacanza tra ottobre e dicembre. I dati rilevano che ben il 70% di questi viaggiatori sceglierà come meta l’Italia. Percentuale che nei periodi pre-pandemia aveva la media del 56%. Destinazioni principali per le vacanze autunnali in Italia sono la Toscana con il 16% di preferenze seguita da Trentino, Lombardia, Puglia e Sicilia.
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