Progetto ARCHEOPLASTICA: il museo degli antichi rifiuti spiaggiati. Al via su Produzioni dal Basso la raccolta fondi per il progetto che consentirà di realizzare un museo virtuale per rendere disponibile a tutti l’osservazione di questi reperti e sensibilizzare sul tema dell’inquinamento da plastica dei nostri mari.
Progetto ARCHEOPLASTICA: il museo degli antichi rifiuti spiaggiati
Il problema dell’inquinamento da plastica dei nostri mari si fa sempre più evidente. È un problema di quantità perché ogni anno ne finiscono in mare quasi 9 milioni di tonnellate, ma non solo.
La plastica non si decompone mai, ma si degrada lentamente fino a formare pezzettini sempre più piccoli che costituiscono le cosiddette microplastiche.
Anche Enzo Suma, guida naturalistica di Ostuni, si è accorto che la plastica è eterna, specialmente durante le raccolte in spiaggia dove ha trovato e conservato numerosi prodotti di vario tipo degli anni ’80, ’70 e molti anche degli anni ’60. Plastiche che hanno anche più di cinquant’anni di vita e che, in molti casi, sembrano intatte.
Il Mediterraneo è un’enorme zuppa di plastica. Per sensibilizzare la gente sul grave problema di questo tipo di inquinamento perché non sfruttare il potenziale evocativo di questi antichi reperti di plastica? Perché non farne una mostra o un museo?
Di cosa si tratta?
Nel 2018 nasce l’idea del progetto Archeoplastica. Dopo oltre due anni di selezione del materiale raccolto in spiaggia è nato un progetto in crowdfunding su Produzioni dal Basso – prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation – finanziato dai cittadini.
Un progetto che consentirà di realizzare un museo virtuale online per rendere disponibile a tutti l’osservazione di questi reperti, persino in 3D. I fondi serviranno anche per acquistare i materiali necessari per realizzare una mostra itinerante nelle scuole, in maniera tale da coinvolgere le giovani generazioni e i loro genitori. Inoltre, verrà realizzato un opuscolo sul progetto che conterrà preziosi consigli su come consumare meno plastica, soprattutto quella usa e getta.
L’osservazione e la messa in mostra di reperti di plastica spiaggiata di cinquant’anni fa è il pretesto per raccontare una storia senza fine, quella della plastica, immortale, che si accumula sempre di più nei nostri mari. La conoscenza e la consapevolezza del problema sono quegli elementi necessari che portano al cambiamento di ciascuno di noi nell’uso quotidiano della plastica.
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La raccolta fondi
La raccolta fondi è stata lanciata da pochi giorni ma ha già una settantina di donatori che hanno creduto nella brillante idea. Ma la strada è ancora lunga e solo il 30% del budget del progetto è stato raggiunto. La realtà promotrice della raccolta fondi si chiama Millenari di Puglia di cui Enzo Suma ne è il fondatore. Si tratta di una realtà molto conosciuta nel territorio dell’alto Salento e della Valle d’Itria, impegnata dal 2013 nella valorizzazione del territorio pugliese, nelle attività di escursionismo e nel volontariato naturalistico.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Archeoplastica è un progetto per sensibilizzare sul problema dell’inquinamento da plastica e promuovere un uso più consapevole e responsabile di questo materiale. Dal 2018 sono stati selezionati oltre 200 rifiuti di plastica, datati dai 30 agli oltre 50 anni fa, per realizzare il museo virtuale online e diverse mostre nelle scuole e in altri luoghi pubblici.
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