Produzione di riso: Italia prima in Europa

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L’Italia si posiziona prima in Europa per la produzione di riso. Siamo l’unico Paese al mondo ad aver imposto una classificazione per la varietà. Il 68% della produzione viene esportato anche in Cina.

Le proprietà del riso

La fondazione Veronesi informa che “Tra i cereali, il riso occupa un posto di primaria importanza nella dieta mediterranea ed è sempre maggiore l’interesse sia del consumatore sia della comunità scientifica sulle proprietà salutari del riso integrale e dei risi pigmentati, quali riso rosso e riso nero, che possono essere considerati come veri e propri cibi funzionali ricchi di polifenoli.”

Gli italiani, grandi mangiatori di pasta, si scoprono sempre più amanti del riso per le sue proprietà nutrizionali e la sua versatilità in cucina.

Shutterstock – Svetlana Lukienko

 “Grazie agli studi condotti su modelli animali – continua la fondazione Veronesi – sappiamo che il riso rosso ed il riso nero riducono l’insorgenza di placche aterosclerotiche, la principale causa di ischemia coronarica. Sappiamo che il riso nero può avere un effetto anti-obesità e anti-diabetico, grazie alla presenza delle antocianine (pigmenti rossi e viola presenti in molti vegetali). E, infine, sappiamo che il riso nero riduce la perdita di memoria in modelli animali di Alzheimer.”

Le risaie italiane: economia e paesaggio legati al riso

Uno dei fattori più innovativi per quanto riguarda la gestione agronomica delle risaie è legato all’aumento della semina interrata che va lentamente a sostituire quella in sommersione.

Affascinanti luoghi le risaie, in particolare quelle Vercellesi, diventano sede di produzione ma anche di tutela del paesaggio. Il paesaggio tra Vercelli e Novara che diventa un “mare a quadretti” è uno degli spettacoli naturali più belli che caratterizzano l’Italia e in particolare la Pianura Padana. Parliamo dell’allagamento delle risaie della zona agricola di circa 82mila ettari di terreno nei pressi di Vercelli: un vero e proprio fenomeno poetico quello delle risaie in primavera, divenuto ormai un magico rituale per chi vive nel Vercellese.

Shutterstock – Arcansel

Negli anni si è instaurata come una tradizione che tutti aspettano: la terra dopo esser stata arata e concimata viene completamente allagata, coperta d’acqua. Si riconoscono solo i contorni di questi appezzamenti di terreno che riflettono il cielo e gli arbusti che li circondano come un leggero e delicato contorno.

L’Italia è prima in Europa per la produzione di riso

L’Italia produce il 50% del riso d’Europa, lo 0,38% della produzione mondiale. La Commissione Europea ha proposto di ripristinare per i prossimi 3 anni i dazi sulle importazioni di riso al di fuori dalla Comunità Europea, in particolar modo dalla Cambogia e dalla Birmania. Notizia che ha chiaramente reso soddisfatta la Coldiretti, poichè questa scelta implica una possibilità per l’economia italiana.

Parliamo di una produzione italiana in Europa pari a 1,60 milioni di tonnellate su tutto il territorio che comprende circa 4200 aziende, 250.000 ettari.

Il 91% della produzione mondiale di riso avviene in Asia – ha detto Giancarlo Quaglia, coordinatore del Centro studi CONAF, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali – e per produrre 1kg di riso occorrono 1.700 lt di acqua. La produzione globale è costantemente aumentata negli ultimi trent’anni grazie alle migliori tecniche di coltivazione ma tale aumento non è riuscito a sopravanzare l’incremento demografico di alcune aree del pianeta. Per aumentare la produzione si è ricorsi ad un aumento delle aree coltivabili con un accaparramento di territori da parte di alcuni Stati per raggiungere la sovranità alimentare. Tale tendenza, tuttavia, corre il rischio di tradursi in perdita di biodiversità e dell’identità territoriale delle produzioni.”

Le varietà di riso italiano

L’Italia offre una grande varietà di riso: attualmente ne esistono 200 regolarmente iscritte al catalogo nazionale; 132 di esse sono effettivamente coltivate lungo il territorio che va da Vercelli alla piana di Sibari. Annualmente vengono introdotte in media circa 15 varietà di riso per andare incontro alle esigenze del mercato e dell’agricoltura stessa.

L’Italia è tra i Paesi più aperti in merito a questo: nel 2005 gli italiani furono i primi ad introdurre una varietà dagli Stati Uniti, la Clearfield. Si tratta di varietà resistenti a una molecola erbicida che potrebbe altrimenti agire sulla pianta stessa.

Credits: www.unsplash.com

Il futuro del riso

Si parla di agricoltura biologica e biodinamica. Le previsioni per la produzione mondiale del riso nel 2019 è al ribasso. Quindi si introdurrà un nuovo approccio: negli ultimi anni le superfici destinate all’agricoltura biologica legata alla produzione di riso sono salite del 70%, mentre gli operatori che hanno convertito le loro coltivazioni sono oltre il 50%.

Le nuove sfide del futuro per il riso riguardano un lavoro sul miglioramento varietale per soddisfare sempre di più le richieste del mercato.

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Una delle varietà più ricercate dagli italiani è il riso integrale, le cui vendite sono salite del 7,2%. Questo implica un messaggio positivo per l’attenzione alla salute: il riso integrale è sano e nutriente e uno studio ne ha messo in luce le proprietà antiossidanti. Il riso integrale è il più efficace sulla flora intestinale.
  • Nel riso integrale c’è il doppio di ferro, calcio e fosforo, e c’è anche la vitamina E, assente nel riso bianco. Il quantitativo e il rapporto fra potassio e magnesio risultano ben equilibrati nel riso integrale, utili nel mantenere una corretta massa ossea e un’efficace funzionalità muscolare. Sono molto più numerosi anche i grassi buoni – Omega 6 e Omega 3.
  • Il riso è usato anche come alcolico! L’Arack è una bevanda alcolica, molto diffusa in Asia, che si ottiene dalla fermentazione del riso a opera di lieviti e muffe. L’Arack di buona qualità è chiaro, incolore, amarognolo e aromatico. Contiene in media il 40-50% di alcool.

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