Produrre il vino a casa: i trucchi del mestiere

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Avere il piacere di produrre il vino a casa, come da tradizione è possibile ancora oggi! Ecco alcuni accorgimenti e tutti i trucchi del mestiere per ottenere un vino di cui essere orgogliosi.

Produrre il vino a casa – antica tradizione

Il vino, bevanda alcolica naturale, si produce da migliaia di anni da qualsiasi tipo di frutta, ma il più prelibato è quello prodotto dall’uva. È una pratica molto semplice, la natura pensa a tutto, bisogna solo guidarla in tutte le fasi della produzione, anche se non si dispone di attrezzature sofisticate. Specialmente in antichità infatti, l’unico ingrediente utilizzato era l’uva, che grazie ai lieviti presenti sulle bucce degli acini, avviava il processo di fermentazione trasformando lo zucchero presente nel frutto in alcol.

Cosa serve per produrre il vino a casa

Tutto quello che serve per produrre un ottimo vino è uva di buona qualità.

  • Informatevi su che tipo di uva utilizzare, e assicuratevi che provenga da vitigni della specie “vitis vinifera”. Ci sono viti che preferiscono climi caldi e altre climi freddi, e viti che invece non sono adatte a climi troppo asciutti. Ogni uva ha il suo giusto grado di maturazione, in quel momento deve essere fatta la vendemmia, il punto iniziale di tutto il processo produttivo.
  • Comprate l’uva che soddisfa le vostre esigenze, se non avete un vitigno. 100 Kg di uva fresca costano all’incirca 50 euro e sono utili per produrre una damigiana di vino da 64 litri, quasi 85 bottiglie di vino da 0,75 litri ciascuna.
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unsplash foto di hermes rivera

Iniziare a produrre il vino fai-da-te

  • Pigiate l’uva, subito dopo la raccolta per evitare che si inacidisca. Questa fase deve essere effettuata in un locale pulito e areato, in quanto la fermentazione sviluppa anidride carbonica nociva alla salute. Un tempo la pigiatura veniva effettuata con i piedi in enormi recipienti di legno, dai quali traboccava il mosto, mentre oggi avviene meccanicamente.
  • Una volta ottenuto il mosto è il momento della fermentazione. Questa fase, in cui si vinifica il vino, e gli zuccheri diventano alcool, ha una durata variabile in relazione al vino che si vuole produrre. Oggi si aggiungono altri prodotti che consentano l’eliminazione di batteri e funghi, ma i vini naturali, rispettano il processo naturale. È importante non coprire il contenitore ermeticamente, e mantenere una temperatura costante del locale tra i 21 e i 25 °C, consentendo comunque l’aereazione.

I vini naturali. Quali caratteristiche hanno?

  • Dopo quasi una settimana, al termine del processo di fermentazione, bisogna effettuare la svinatura che prevede la separazione delle bucce dal vino, attraverso il torchio. A questo punto il vino chiarificato è pronto per essere travasato e in vasche d’acciaio o botti di rovere per completare il processo con l’invecchiamento. I vini bianchi non necessitano di un lungo invecchiamento mentre quello per i rossi molto spesso raggiunge anche 5 anni.
  • Finito il periodo d’attesa dovrete scegliere il momento giusto per imbottigliare, meglio se tra giugno e agosto. Spesso prima di essere imbottigliato viene filtrato per eliminare batteri e depositi chiamati “posa”. Dopo l’inserimento del vino grazie alla chiusura ermetica col tappo di sughero viene eliminato dalla bottiglia l’ossigeno. Il vostro vino è pronto! Prima di degustarlo però dovrete attendere almeno 6 mesi!

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Pillole di curiosità. Io non lo sapevo. E tu?

  • Durante il travaso portate ad analizzare un campione dal vostro enologo di fiducia, vi darà le giuste indicazioni per correggere eventuali difetti.
  • La svinatura e deve essere eseguita almeno due o tre volte prima dell’imbottigliamento.
  • Se l’uva che hai selezionato è troppo acida potreste ottenere un mosto troppo acido. Grazie all’aggiunta di un pezzetto di gesso potrete risolvere questo problema.

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