L’Italia si prepara a compiere un passo avanti nella ricerca agricola con la prima sperimentazione nazionale dei nuovi OGM sul riso. Questa innovativa iniziativa, che mira a migliorare la produttività e la sostenibilità del settore agricolo, è destinata a lasciare un’impronta significativa nel panorama agricolo italiano.
In questo articolo esploreremo i dettagli di questa pionieristica prima sperimentazione italiana OMG sul riso e la regione italiana coinvolta.
Prima sperimentazione italiana OMG sul riso: di cosa si tratta?
La sperimentazione dei nuovi OGM sul riso rappresenta un momento epocale per l’agricoltura italiana. Questi organismi geneticamente modificati sono progettati per resistere a malattie, parassiti e stress ambientali, offrendo un potenziale significativo per aumentare la resa e migliorare la qualità del raccolto. La sperimentazione fornirà dati cruciali per valutare l’efficacia e la sicurezza di queste nuove varietà di riso geneticamente modificato.
Come funzionerà la Sperimentazione?
La sperimentazione sarà condotta in una regione specifica dell’Italia, con l’obiettivo di valutare le prestazioni delle nuove varietà di riso OGM in condizioni reali. I ricercatori monitoreranno attentamente la crescita delle piante, la resistenza alle malattie e altri parametri agronomici per valutare l’efficacia delle modifiche genetiche apportate al riso. Questi dati saranno fondamentali per informare le decisioni future sull’adozione commerciale di queste varietà.
La regione selezionata per condurre questa sperimentazione pionieristica è la Lombardia, nota per la sua ricca tradizione agricola e il suo impegno verso l’innovazione nel settore agricolo. Grazie alla collaborazione tra istituti di ricerca, università e autorità locali, la regione si prepara ad ospitare questa importante iniziativa che potrebbe aprire nuove prospettive per l’agricoltura italiana.
Nello specifico, la Lombardia ha deciso di sperimentare sul riso tramite la tecnica di evoluzione assistita, riconosciuta sotto l’acronimo “TEA”.
Da molti anni, le piante della Lombardia tendono a soffrire per l’attacco di funghi che sono anche causa di malattia. Grazie a questa tecnica, però, le piante diventano più resistenti e forti.
Le parole di Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste
“In questi giorni di marzo abbiamo ricevuto il parere tecnico di Ispra per poter avviare le attività in un campo sperimentale in Lomellina. Si tratta della svolta che auspicavamo da tempo per poter testare concretamente le potenzialità di queste tecniche di miglioramento genetico che permettono di ottenere piante più resistenti alle malattie e più adatte ad affrontare anche gli effetti del cambiamento climatico”.
“Partiremo dal riso nella provincia di Pavia, precisamente in Lomellina che ne è la culla in Italia, con l’obiettivo di fornire risposte all’agricoltura del futuro e poter presto estendere i test anche alle uve. Va chiarito che le TEA, a differenza degli OGM, non prevedono utilizzo di materiale genetico estraneo alla specie”.
Le Tecniche di evoluzione assistita (TEA) in agricoltura: un passo avanti nel miglioramento genetico delle piante
Le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) si ergono come una promettente frontiera nel mondo dell’agricoltura, aprendo le porte a nuove opportunità nel miglioramento genetico delle colture. Queste metodologie rivoluzionarie consentono di apportare modifiche mirate al DNA delle piante, accelerando i processi che, in natura, avvengono gradualmente attraverso l’evoluzione. Ciò avviene senza l’introduzione di materiale genetico esterno, come avviene invece con gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM).
La sperimentazione delle TEA prende forma grazie all’iniziativa di un’azienda agricola sita a Mezzana Bigli. Qui, circa 200 piantine di riso verranno coltivate in un’area di 28 metri quadrati utilizzando le nuove varietà OGM. Per preservare l’integrità del processo sperimentale, l’area sarà delimitata e protetta dalle altre colture di riso circostanti, al fine di minimizzare la dispersione del polline. Ulteriori precauzioni verranno adottate mediante l’installazione di reti anti-uccelli, assicurando che il riso oggetto della sperimentazione non sia influenzato da fattori esterni.