Le prime parole di Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Strega 2024 con il romanzo «L’età fragile» (Einaudi), sono per le donne. La scrittrice abruzzese, dal palco del Ninfeo di Villa Giulia a Roma, ha dichiarato:
«Prometto che userò la mia voce scritta e orale in difesa di diritti per cui la mia generazione di donne ha molto lottato e che oggi mi ritrovo a verificare non più scontati».
Di Pietrantonio ha ringraziato la Fondazione Bellonci e gli Amici della Domenica, i suoi compagni di viaggio, il suo editore e tutta la squadra che ha lavorato con grande professionalità e amore.
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Premio Strega 2024: Donatella Di Pietrantonio vince con «L’età fragile», un romanzo sui femminicidi, il disagio psicologico e la difesa dell’ambiente
Un delitto quasi dimenticato: due ragazze uccise in un bosco. Una studentessa chiusa in sé stessa dopo la devastante esperienza del lockdown da Covid e un’aggressione subita per strada. Un borgo appenninico inaridito da indifferenza e omertà, che inaspettatamente si mobilita in difesa della montagna, contro una speculazione edilizia.
Femminicidi, disagio psicologico da pandemia, ambiente: sono i tre temi che sostengono la trama del romanzo che ha vinto la 78ª edizione del Premio Strega, «L’età fragile».
Con 189 voti su 644, la scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio, già nota per il successo de «L’Arminuta» (Einaudi, tradotto in più di 30 Paesi; Premio Campiello, Premio Napoli e Premio Alassio) nel 2017, ha superato gli altri 5 finalisti, distaccando Dario Voltolini con «Invernale» (La nave di Teseo, 143 voti) e Chiara Valerio con «Chi dice e chi tace» (Sellerio, 138 voti). Entrambi erano considerati possibili vincitori, con le due scrittrici superfavorite.
Una vittoria attesa, dato che già accedendo alla sestina con 248 voti, quello di Di Pietrantonio era stato il libro più votato, oltre ad aver vinto, il giorno prima della proclamazione dei finalisti a Benevento, lo Strega Giovani 2024.
Seguono nella classifica definita dal voto di 644 aventi diritto (su 700, il 92%): Raffaella Romagnolo con «Aggiustare l’universo» (Mondadori, 83 voti), Paolo Di Paolo con «Romanzo senza umani» (Feltrinelli, 66 voti), e Tommaso Giartosio con «Autobiogrammatica» (minimum fax, 25 voti).
Premio Strega 2024: una selezione un po’ più lunga del solito
Quest’anno, lo spoglio dal vivo ha prolungato la conta dei voti: gli ultimi cento voti sono stati scrutinati uno per uno fino alla proclamazione del libro vincitore, avvenuta giovedì 4 luglio nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma. La serata, condotta da Geppi Cucciari e Pino Strabioli, ha visto un’assenza rilevante: il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che, dopo i fischi ricevuti al Festival di Taormina e le polemiche per un suo infelice commento nella finale 2023 sui libri dello Strega, ha evitato la serata conclusiva.
Il Significato di «L’età fragile»
Il libro di Di Pietrantonio esplora i dubbi e le debolezze dei protagonisti, rivelando al contempo la loro grande forza interiore. «Volevo sottolineare — spiega l’autrice — l’importanza della consapevolezza, del riconoscere la propria fragilità individuale come parte di una fragilità collettiva. Solo quando si diventa consapevoli di ciò, può trasformarsi in un punto di forza».
Le età fragili
Di Pietrantonio chiarisce che la fragilità non è unica: «La fragilità nel titolo è declinata al singolare, ma mi sono resa conto scrivendo del bisogno dei personaggi di far spazio alla fragilità di ciascuno. Alla fine potrebbero essere “le età fragili”, ogni fase della nostra vita ci espone alla caduta, al dolore. Soprattutto i giovani personaggi del libro, come Amanda, e le ragazze uccise durante una semplice passeggiata in montagna, scoprono nel passaggio all’età adulta che aprirsi al mondo può essere pericoloso».
Due abruzzesi consecutivi vincitori del Premio Strega
Due abruzzesi hanno vinto il Premio Strega in due edizioni consecutive: anche Ada D’Adamo, scomparsa il 1° aprile 2023 prima della proclamazione per il suo «Come d’aria» (Elliot), era nata in Abruzzo. E in Abruzzo è ambientato il romanzo di Di Pietrantonio, che era già entrata in finale allo Strega nel 2021 con «Borgo Sud» (Einaudi). Per Einaudi questa è la 16ª vittoria allo Strega: l’ultima era arrivata nel 2022 con «Spatriati», di Mario Desiati.
Un romanzo che appassiona e sconcerta
«L’età fragile» è un libro che appassiona e sconcerta allo stesso tempo. Appassiona per il groviglio di sentimenti e ricordi. Sconcerta per la ferocia dell’omicida coprotagonista e per l’autoisolamento deciso dalla figlia della protagonista, che, come tanti giovani disorientati dall’isolamento da Covid, è fuggita dalla grande città e si è rifugiata nel paese montano dei genitori. Chiusa in una camera, senza libri né interessi, il suo unico contatto con il mondo esterno è il telefono cellulare. Questo libro amaro e ruvido come i pastori che lo popolano potrebbe essere l’ultimo romanzo dell’autrice. «Quando ho esordito nella scrittura — ha dichiarato Di Pietrantonio in un’intervista al “Corriere della Sera” — avevo quasi cinquant’anni. E un po’ me ne dispiace. Se avessi avuto più coraggio ne avrei scritti dieci di romanzi. Invece questo è il quinto, e a volte penso che sarà l’ultimo».
La votazione finale
Alla votazione di questa edizione hanno partecipato, oltre agli Amici della Domenica, i 245 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 35 Istituti italiani di cultura all’estero, i 30 voti di lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria e i 25 voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura. Il seggio della finale è stato presieduto — in assenza di Ada D’Adamo — da Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci.