Smart home, smart living, smart energy. Questi i temi protagonisti della giornata evento “Premio Vincenzo Dona, voce dei consumatori”, organizzato dall’Unione Nazionale Consumatori e giunto ormai alla sua undicesima edizione.
Massimiliano Dona, Presidente dell’UNC, apre le porte della sua “casa”, l’accogliente Teatro Argentina di Roma che ospita la rassegna, per parlare di “casa intelligente” con alcune tra le più influenti e rappresentative autorità del mondo accademico, istituzionale e delle imprese.
“Home smart home” come simbolo di una casa che si evolve, che diventa “intelligente” e che sintetizza l’idea di una nuova tipologia di abitazione. «Punto di arrivo e partenza di nuove connessioni per l’essere umano, la casa ci appare piuttosto come un sentimento» afferma Massimiliano Dona, che con poche ed efficaci parole giunge a stabilire una forte connessione con quanti sono presenti. Il risultato è rappresentato da mezza mattinata di percorsi emozionali e spunti creativi in tema di casa e Internet of Things (IOT) – Internet delle Cose, ultima frontiera dell’innovazione che consente di connettere gli oggetti online (elettrodomestici, illuminazione, riscaldamento) per poterli comandare a distanza.
Ad aprire il convegno per il tema “Dentro casa” è Gianni Bientinesi, Business Intelligence Director di Leroy Merlin, che presenta alcuni interessanti dati sull’Osservatorio sulla casa, progetto continuativo di Leroy Merlin che oggi giunge alla sua quinta edizione e che aggiorna la sua ricerca interrogandosi sugli stili abitativi degli italiani: «un’abitazione smart, comoda, senza sprechi, rispettosa dell’ambiente e della salute di chi la abita: è così che l’Osservatorio sulla Casa descrive la casa ideale degli italiani. Anche quest’anno lo studio ci fornisce un dato importante: la casa ha un ruolo centrale nella vita degli italiani, tuttavia ben il 75% degli intervistati ritiene che la propria abitazione possa essere migliorata. La ricerca evidenzia, infatti, quanto ancora ampia sia la distanza tra le scelte fatte oggi dagli italiani e la casa da loro ideale. Oltre 8 milioni delle abitazioni in Italia sono state costruite prima degli anni ’70: vi è un mercato tutto da sviluppare, introducendo diverse soluzioni in grado di migliorare la qualità della vita delle persone. Ad oggi soltanto il 18% delle case possiede sistemi automatizzati o comandabili a distanza. Nella casa ideale degli italiani la tecnologia inizia ad avere un ruolo fondamentale: due famiglie su tre considerano la presenza dei sistemi innovativi un elemento importante nella scelta della propria abitazione. La vera sfida del mercato sarà quella di trovare nuove soluzioni intelligenti che siano in grado di valorizzare il patrimonio abitativo esistente».
Ma come si migliora la qualità di una casa? Quali sono i sistemi e le soluzioni intelligenti da adottare in tema di abitazione? A dare una prima risposta in relazione ai prodotti innovativi presenti sul mercato sono Massimo Bernardoni, Co-Founder Airlite, che si concentra sulla qualità dell’aria negli ambienti domestici, e Francesco Casoli, Presidente di Elica, che pone l’accento su design e funzionalità dei beni per la casa.
La caratteristica “smart” delle case non può non intrecciarsi anche con i servizi interni alle abitazioni, che possono essere altrettanto “smart”. A intervenire sul palcoscenico è Riccardo de Bernardinis, Ceo di Ernesto.it, che presenta la piattaforma web e app totalmente dedicata ai servizi per la casa, che aiuta i clienti a trovare i migliori professionisti della propria zona. De Bernardinis racconta come abbia voluto creare un’umanizzazione digitale di Ernesto, factotum e personaggio amato da tutti, incline ad aiutare il prossimo, della cui esistenza è stato testimonianza suo nonno. Con i suoi 50.000 iscritti in Italia, Ernesto vuole diventare un uomo di fiducia virtuale.
Ma se casa vuol dire accoglienza e nuovi servizi, la casa moderna diventa anche sinonimo di posto in cui non mancano gli sprechi. Ne parla Armando Garosci, giornalista di Largo Consumo che, attorno alla sua tavola rotonda, modera una discussione dal titolo “Quanto spreco”. Tra i protagonisti: Federalimentare, Federdistribuzione, Banco Alimentare che, insieme all’Unione Nazionale Consumatori, fanno parte del progetto LIFE-Good.Waste.StandUp, co-finanziato dalla Commissione Europea.
Se Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione, evidenzia l’importanza del ruolo della grande distribuzione per ridurre gli sprechi, affermando che “il tema della lotta allo spreco e dell’aumento delle donazioni alle persone bisognose è da tempo al centro delle attività delle imprese di Federdistribuzione, che sta concentrando le proprie attività in un roadshow per coinvolgere istituzioni locali, imprese ed enti caritativi”, Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus, si sofferma sul valore sociale ed etico del cibo, sottolineando come il Banco Alimentare voglia sviluppare la sua opera di recupero delle eccedenze alimentari, lottando contro la povertà alimentare e rilanciando continuamente il valore sociale e relazionale del cibo.
Marco Sachet, Direttore Istituto Italiano Imballaggio, spiega l’importanza del packaging per ridurre gli sprechi senza però dimenticare la sostenibilità. Sachet, in particolare, sottolinea come la diffusione di confezioni a misura delle nostre esigenze abbia tuttavia comportato un rovescio della medaglia: a una riduzione del cibo buttato è corrisposto un aumento del packaging. «Da consumatori non percepiamo con chiarezza che il nostro stile di vita è responsabile dell’aumento dei rifiuti di imballaggio, altrettanto con difficoltà percepiamo che l’impatto ambientale di un alimento è, generalmente, assai più alto di quello del sistema di packaging che lo contiene e lo veicola. Motivo per cui è doppiamente importante evitare che l’alimento vada perso e questo risultato si può ottenere anche grazie a tecnologie di packaging sempre più performanti. L’edizione 2017 del Premio Dona, dedicato al tema della casa, ha avuto il merito di percepire lo stretto legame tra le funzioni e le tecnologie dell’imballaggio e la gestione della casa e della spesa».
Come scrive Massimiliano Dona “l’abitazione non è più quel luogo “riservato” dove trovare pace lontano dalle intromissioni provenienti dall’esterno. La casa moderna, forse, non è più neppure un “luogo”, ma possiamo sentirci a casa anche quando ci troviamo altrove (al lavoro, al parco, in treno, in taxi, ecc.)”.
Partendo da questo presupposto, nello spazio “Verso casa” Barbara Covili, General Manager mytaxi Italia, presenta un’idea di taxi in cui chi viaggia si sente al sicuro come se fosse nel suo rifugio. Infatti, l’app mytaxi, che si fa portabandiera dei concetti di trasparenza, sicurezza e facilità, consente di conoscere i dettagli sul tassista e seguire il percorso che il tassista sta facendo favorendo un contatto diretto tra il passeggero e il cliente.
Di casa come ospitalità e ristorazione parla anche Milvia Panico, Head of Corporate Communication & PR METRO Italia Cash and Carry introducendo il concept “METRO La Casa dell’Horeca”: «Una realtà multicanale focalizzata sui Professionisti della Ristorazione e dell’Ospitalità. Qui i nostri clienti possono sentirsi “a casa” e trovare una dispensa ideale di prodotti – di alta qualità e con forte vocazione locale – per realizzare ogni idea di ristorazione. Un’illuminata economia domestica passa necessariamente da una cultura del cibo sempre più responsabile».
La casa è anche il posto in cui si possono fare acquisti in nome della trasparenza, della flessibilità e della professionalità. Giuliano Sciortino, Segretario generale Avedisco (Associazione Vendite Dirette Servizio Consumatori) dichiara che la Vendita Diretta rappresenta uno stile d’acquisto sempre più apprezzato dai consumatori poiché “raggiunge l’acquirente a casa propria e, attraverso incontri one to one o party plan, bussa alla porta di coloro che cercano la qualità dei prodotti e, allo stesso tempo, il piacere di consigli personalizzati. Altro fattore importante è il contatto diretto che, in quest’epoca impostata sulla tecnologia, può essere la marcia in più nelle relazioni interpersonali”.
Il filo conduttore del viaggio “verso casa” di cui ci parla Mauro Berruto, Ad della Scuola Holden, è l’idea del sentirsi protetti. Attraverso il commovente racconto del Natale in trincea del 1914, quando tedeschi e inglesi proclamarono “la tregua di Natale” e gli stessi non furono più nemici per un giorno e una notte, Berruto parla di confini e di sport come mezzo di unificazione, come energico collante: «la nostra “casa” evoca un senso di sicurezza, è un confine che tracciamo e che definisce il luogo del nostro sentirci protetti. La sicurezza, tuttavia, è un sentimento fatto di mille componenti. Non sono sufficienti tecnologie, forze di polizia o antifurti di ultima generazione a garantircela. Oggi è cambiato il concetto stesso di confine, oggi ci sentiamo aggrediti e attaccabili ovunque (proprio questo è l’obiettivo del terrorismo). Credo fortemente che lo sport possa essere uno strumento privilegiato per costruire “case” solide, fatte di rispetto, integrazione, sicurezza. Posti dove sentirsi protetti».
Segue un resoconto di Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of things, Politecnico di Milano, poiché si ritiene che non si possa parlare di “smart home” senza citare l’internet delle cose. Salvadori accenna a un altro aspetto chiave della ricerca promossa dall’Osservatorio, quello della sicurezza, o Cyber Security. «Non si tratta di un tema legato solo ai dati raccolti, che potrebbero essere intercettati o manomessi da terze parti, ma anche della sicurezza “fisica”, legata alla possibilità che malintenzionati possano riuscire a impartire comandi agli oggetti da remoto (ad esempio l’apertura della porta di casa o la disattivazione del sistema di allarme). Questi aspetti devono essere opportunamente affrontati per evitare di alimentare barriere all’adozione da parte degli utenti».
Migliorare la qualità della vita, coniugando comfort, sicurezza e design è d’altronde l’obiettivo di BTicino. Massimo Villa, Responsabile marketing Sviluppo Immobiliare, dichiara: «BTicino è da sempre presente nelle case degli italiani dove gioca un ruolo di protagonista garantendo comfort e sicurezza, con una continua attenzione al design. Un ruolo che ribadisce oggi con nuovi dispositivi connessi in grado di fornire servizi innovativi: videocitofoni, termostati, comandi luce, allarmi, sensori e dispositivi di protezione aumentano le proprie prestazioni, a tutto vantaggio del cliente. Vogliamo offrire maggiore semplicità, facilitando ai consumatori la comprensione e la gestione dei dispositivi anche attraverso l’eliminazione di procedure complesse e libretti d’istruzione, a favore di semplici e comprensibili app».
Anche l’energia è “smart” grazie alle nuove tecnologie che hanno il merito di avvicinare fasce di pubblico sempre più ampie alla cosiddetta Internet delle cose, permettendo d’altra parte ai consumatori di essere più consapevoli sui consumi domestici. A parlarne sono Mauro Fanfoni, responsabile strategia e innovazione di Eni gas e luce, e Marco Landoni, Direttore Marketing Edison Energia.
A concludere sono Renato Cremonesi, Presidente di Cremonesi, che parla di “energia utile” ed “energia sprecata” e Daniele Lago, Ad LAGO, che avanza un concetto romantico di casa, parlando di design empatico “in grado di cercare una risonanza con noi e gli spazi da esso generati, non viceversa […]”. Spiega Lago che l’abitazione non può non abbracciare le persone che la vivono o, come sempre più spesso accade oggi, la visitano. In questo senso gli architetti in primis, insieme agli interior e product designer, dovranno capire come meglio sviluppare abitazioni che possano diventare protezione e nido, ma all’occorrenza diventare una piazza o un porto dove accogliere la diversità e l’apertura. In tutto questo, il tema dell’intelligenza artificiale e la tecnologia avranno un ruolo rilevante per questi cambiamenti”.
Le conclusioni dal punto di vista sociologico sono affidate a Francesco Morace, Sociologo e Presidente di Future Concept Lab.
A ricevere il premio quest’anno, istituito in memoria del compianto fondatore dell’UNC Vincenzo Dona, sono l’Associazione Peter Pan Onlus, che offre una casa alle decine di famiglie dei bambini oncologici in cura presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma, e l’Istituto alberghiero Gioberti di Roma.
Eleonora La Rocca