Entro la metà del secolo le aree urbane potrebbero diventare molto più popolose per via della popolazione in crescita e dei mutamenti demografici. Come affrontare questa sfida?
Il Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite (UN DESA) prevede che le aree urbane avranno circa 2,5 miliardi di persone in più e che entro il 2050, due persone su tre vivranno probabilmente in città o in altri centri urbani. Questi dati evidenziano la necessità di una pianificazione urbana più sostenibile e la necessità di pianificare e prevedere lo sviluppo di servizi pubblici capaci di soddisfare le esigenze delle popolazioni in crescita.
I risultati della ricerca DESA prevedono che la maggior parte della popolazione in crescita sarà altamente concentrata in pochi paesi: India, Cina e Nigeria rappresenteranno il 35% della popolazione in crescita nelle aree urbane tra il 2018 e il 2050; che l’India avrà aggiunto 416 milioni di abitanti delle città, la Cina 255 milioni e la Nigeria 189 milioni.
MEGALOPOLI IN AUMENTO, IL PRIMO EFFETTO DELLA POPOLAZIONE IN CRESCITA
Il rapporto stima inoltre che entro il 2030 il mondo potrebbe avere 43 megalopoli, ovvero quelle città che stimano più di 10 milioni di abitanti, rispetto alle 31 rilevate nei rapporti odierni, e che la maggior parte sarà concentrata nei paesi in via di sviluppo. Attualmente la città più popolosa al mondo è Tokyo con un agglomerato di 37 milioni di abitanti, seguita da Nuova Delhi con 29 milioni e Shanghai con 26 milioni. Seguono Città del Messico e San Paolo con circa 22 milioni di abitanti ciascuna. Si stima che entro il 2028, la capitale indiana, Nuova Delhi, è destinata a diventare la città più popolosa del pianeta.
PIANIFICARE RISORSE E SERVIZI
La popolazione in crescita a ritmi così elevati porrà la necessità di rispondere alle richieste di risorse e servizi nelle aree urbane: alloggi, trasporti, sistemi energetici e altre infrastrutture; così come per l’occupazione e i servizi di base quali l’istruzione e l’assistenza sanitaria. Nell’annunciare il rapporto il Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite ha esortato i governi ad adottare politiche integrate mirate a migliorare la vita degli abitanti delle aree urbane e rurali e allo stesso tempo a rafforzare i collegamenti tra aree urbane e rurali basandosi sui loro legami economici, sociali e ambientali.
LA CLASSIFICA DELLE CITTÀ PIÙ FRAGILI
Quando le città non sono in grado di rispondere ai bisogni primari della popolazione in crescita attraverso i servizi di base si mette seriamente a rischio le condizioni di vivibilità ponendo le città in una condizione di fragilità. La fragilità di una città si misura sommando una serie di fattori di rischio sulla base della loro gravità: il ritmo di urbanizzazione, reddito e disuguaglianza sociale, disoccupazione giovanile, violenza omicida e criminale, scarso accesso ai servizi chiave ed esposizione alle minacce climatiche.
Di recente l’Istituto Igarapé (una think tank brasiliana), in collaborazione con il World Economic Forum e la Banca Mondiale, ha stilato una classifica delle città del mondo mettendole in ordine di fragilità. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le città più fragili non si trovano solo nei paesi poveri ma emerge che nemmeno metropoli del mondo ricco come Amsterdam, Londra, New York, Tokyo e Parigi sono immuni da pericoli. Tantomeno è attendibile pensare che le città più fragili siano necessariamente quelle più popolate, anzi, dalla ricerca svolta emerge che a rischiare di più sono le città di dimensioni piccole e medie quando la loro popolazione cresce molto velocemente. Proprio quello che sta succedendo in tante città africane nelle quali la soglia di crescita supera 3,5-4% all’anno, soglia oltre la quale occorre cominciare a preoccuparsi.
INVESTIRE NEL FUTURO
Entro il 2050 il 75% della popolazione mondiale vivrà in città, oggi ci vive il 54%. La popolazione urbana è destinata a passare in poco più di 30 anni da 4 a 6 miliardi di persone. La popolazione in crescita nelle zone urbane che si aggiungerà a quella già esistente dovrà affrontare alcune importanti criticità tra le quali la mancanza di infrastrutture adeguate, i trasporti e lo stress climatico, dove spesso l’approvvigionamento d’acqua è già un problema in diverse città nel mondo. Per fornire una adeguata risposta alla crescita delle popolazioni e alla conseguente urbanizzazione sarà necessario investire e pianificare uno sviluppo urbano capace di rispettare il fragile equilibrio della natura e della pacifica convivenza tra gli esseri umani.
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In copertina photo by Ryoji Iwata on Unsplash