I ponti per animali, strutture che ricordano dei cavalcavia ma dall’aspetto naturale, sono sovrappassi dedicati proprio alla fauna selvatica. Queste opere permettono infatti agli animali di attraversare in modo sicuro verso il lato opposto, sono in grado di salvare la vita a centinaia, migliaia di animali.
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Ponti per animali: di cosa si tratta
Si tratta di veri e propri “attraversamenti per animali”. Sono ponti dall’aspetto molto naturale e che ben si integrano nel paesaggio con una caratteristica ben precisa. La loro larghezza, infatti, va dai 10 ai 60 metri. Si tratta di ampie strutture che di solito vengono rivestite completamente di terra e varie piante per camuffare la parte artificiale, in modo da fornire l’habitat adatto alle specie che popolano le aree naturali attraversate da grandi strade d’asfalto. Lupi, volpi, orsi, linci e tantissimi animali potranno superare facilmente in un ambiente più adatto a loro le carreggiate per il transito dei veicoli.
Il progetto funziona e ad utilizzare questi passaggi ci sono davvero molti animali. Alcuni li usano per raggiungere il cibo o l’acqua, perché si trovano sul lato opposto, oppure per la caccia o per la migrazione stagionale. Molte volte vengono creati addirittura con degli stagni dedicati agli anfibi o semplicemente per attirare meglio la fauna selvaggia e abituarli all’uso di questo cavalcavia a loro dedicato.
L’approccio
Secondo The World Geographic, nel Banff National Park, in Canada, ci sono al momento 41 strutture di attraversamento dedicate alla fauna selvatica; 6 sono cavalcavia e 35 sottopassaggi.
In questo modo gli animali possono evitare con semplicità la Trans-Canada Highway, strada molto trafficata. Il monitoraggio di questo parco è stato avviato già nel 1996. I ricercatori hanno scoperto che almeno 11 specie di grandi mammiferi hanno usato i cavalcavia naturali per circa duecentomila volte.
Nel Christmas Island National Park, in Australia, esiste invece addirittura un insolito cavalcavia che serve a permettere l’attraversamento dei granchi durante il periodo di migrazione. In questo modo è quindi possibile arrivare a ridurre gli spiacevoli incidenti tra auto e animali di almeno l’80%.
I ponti per animali sono la soluzione migliore in questo momento
Se l’uomo continuerà a costruire le strade nel bel mezzo di habitat incontaminati questa è l’unica soluzione. Un problema che comincia anche ad interessare il nostro Paese.
“L’antropocentrismo è spesso in agguato anche quando meno sarebbe prevedibile – viene spiegato nella Valutazione di impatto della costruzione del TAV sulla fauna locale – così nelle grandi opere si fanno spesso calcoli preventivi, valutazioni più o meno interessate sulle ricadute, positive o negative, ma molto raramente ci si ricorda che sul pianeta non abitano solo gli esseri umani e che i viventi appartengono anche alla fauna”.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo l’osservatorio Asaps gli incidenti stradali gravi con animali nei primi 7 mesi del 2020 sono stati 164. Ben 72 impatti sono avvenuti con un animale selvatico e 14 con uno domestico. Inoltre, la maggior parte degli incedenti è avvenuta di giorno.
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