Almeno 14 milioni di tonnellate di plastica sul fondo dell’oceano. Pezzi di larghezza inferiore a 5 millimetri per una quantità 30 volte superiore a quella che galleggia in superficie. Lo rivela uno studio sull’analisi dei sedimenti oceanici fino a 3 chilometri di profondità, realizzato dall’agenzia scientifica governativa australiana Csiro.
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Plastica sul fondo dell’oceano, i dati
Le microplastiche sono per lo più il risultato di oggetti in plastica più grandi che si rompono in pezzi sempre più piccoli. Per Denise Hardesty, principale ricercatrice del Csiro e coautrice della ricerca pubblicata sulla rivista Frontiers in Marine Science, la ricerca di microplastica in una posizione remota e a tali profondità “indica l’ubiquità della plastica, non importa dove ti trovi nel mondo. Questo significa che in acqua si trova ovunque. E ci fa riflettere sul mondo in cui viviamo e sull’impatto delle nostre abitudini di consumo su quello che è considerato un luogo incontaminato”.
“Dobbiamo assicurarci che il grande mare blu non sia un grande bidone della spazzatura. Questa è un’ulteriore prova che dobbiamo fermare tutto questo alla fonte”, ha insistito la ricercatrice, spiegando che non è possibile stabilire da quanti anni questi piccoli pezzi di plastica si trovano sul fondo degli oceani né il tipo di oggetto di cui facevano parte.
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Pillole di curiosità. Io non lo sapevo. E tu?
- Il Pacific Trash Vorte (isola di plastica), noto anche come grande chiazza di immondizia del Pacifico (Great Pacific Garbage Patch), è un enorme accumulo di spazzatura galleggiante situato nell’Oceano Pacifico, approssimativamente fra il 135º e il 155º meridiano Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord.
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