Pillole di iodo: cosa sono? Boom di compresse anti-radiazioni

Pillole di iodo: cosa sono? Boom di compresse anti-radiazioni

Nello scenario della guerra Ucraina-Russia, l’invasione  dell’esercito di Putin a Chernobyl e alla centrale di Zaporizhzhia ha scatenato, negli abitanti europei, il terrore di una possibile guerra nucleare. E nell’allarmismo è boom di pillole di iodio, ovvero le compresse anti-radiazioni. 

Pillole di iodio, è boom delle compresse contro le radiazioni

Nonostante si sia registrato un boom di richieste delle pillole di iodio (soprattutto in Belgio, dove vengono distribuite in farmacia gratuitamente), non sono raccomandate per la cura fai da te anti-radiazioni. Vi sono delle specifiche da seguire, come chiarisce Franco Grimaldi, presidente dell’Associazione medici endocrinologi (Ame).

Si può seguire una cura fai da te con le pillole di iodio?

Grimaldi spiega: “Assolutamente no al fai da te. Assumere pillole di iodio per proteggersi da eventuali radiazioni nucleari è sbagliato e rischioso. La tiroide ha un meccanismo di autoregolazione per cui utilizza lo iodio per produrre gli ormoni tiroidei necessari all’organismo, ma se gli arriva troppo iodio si blocca e si satura, con conseguenze pericolose. Per questo motivo, assumere iodio in compresse senza prescrizione medica è sbagliato”.

”Lo iodio – continua Grimaldi – riveste dunque un ruolo centrale nella fisiologia della ghiandola tiroidea. Il suo apporto viene assicurato all’organismo mediante composti iodati contenuti nel cibo, sale, acqua e preparazioni vitaminiche. Assumere un eccesso di iodio non radioattivo, sotto forma di ioduro di potassio può ridurre, fino a bloccare, l’accumulo dello iodio radioattivo all’interno della tiroide.

Tra l’altro, in Italia non esiste un farmaco commercialmente disponibile a base di ioduro di potassio”.

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Pillole di iodio: esiste, dunque, una cura anti-radiazioni?

Seguendo le indicazioni corrette sì, si può ridurre il rischio dell’esposizione alle radiazioni.

Si tratta della medesima tecnica per proteggere la tiroide. Grimaldi spiega:

“Qualche giorno prima dell’esposizione, con tempi e dosi ben precisi, si assume una soluzione satura di ioduro di potassio iodio in gocce: questo permette di saturare la tiroide e lo iodio radioattivo che viene dall’esterno non viene assorbito perché appunto la tiroide si è bloccata”.

Quali gocce assumere?

“A causa dei gravi incidenti nucleari del passato ora siamo preparati: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha predisposto linee guida con l’obiettivo di sostenere la preparazione e l’organizzazione degli Stati su argomenti di sanità pubblica, come le emergenze radioattive. Nel dettaglio, qualora necessario viene prescritta una soluzione di Lugol al 5%, preparata in farmacia e previa presentazione di ricetta. La dose è di 7 gocce tre volte al giorno, che possono essere assunte con gli alimenti”.

Quali sono gli effetti collaterali?

“L’assunzione di Ioduro di potassio può però, in qualche caso, determinare sintomi influenzali, cefalea, congiuntivite, arrossamenti del volto, dolore alle ghiandole salivari, laringite, bronchite e inoltre, in persone predisposte, vi è anche la possibilità di sviluppo di ipo o ipertiroidismo. Per questo motivo, è opportuno che questo preparato venga assunto soltanto in caso di effettiva necessità. Ovvero, se ufficialmente raccomandato dalle autorità sanitarie locali, con ricetta medica, secondo le modalità indicate e sotto controllo medico”.

Intervista tratta da Il Giorno.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Lo iodio è usato per trattare e preveneire la carenza di iodio e come antisettico. Come antisettico può essere usato (nella formulazione nota come tintura di iodio) su ferite bagnate o per disinfettare la pelle prima dell’intervento chirurgico.
  • Il sale da tavola con iodio, noto come sale iodato, è disponibile in oltre 110 paesi. Nelle aree in cui la dieta soffre di basso contenuto di iodio nella dieta può essere raccomandata una dose di iodio all’anno a 0,32 USD per dose.

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