Pillole di Interior: scegliere la pavimentazione

Pillole di interior design: la scelta dei pavimenti|scegliere la pavimentazione|come scegliere il pavimento|

Tra gli interventi di ristrutturazione più frequenti attuati dagli abitanti compare senza dubbio la sostituzione dei pavimenti. Vediamo come scegliere la pavimentazione più adatta alle nostre esigenze.

Cambiare i pavimenti, in particolar modo quando risultano del tutto datati e non presentano particolari caratteristiche di pregio che possono indurre a decidere di conservarli, è sicuramente uno dei modi migliori per conferire ad una abitazione un gusto contemporaneo e per caratterizzarne gli spazi.

Giocare con la pavimentazione permette ad esempio di separare visivamente gli spazi, soprattutto quando sono destinati a funzioni diverse, senza costruire murature, o al contrario, di favorire la percezione di un ambiente aperto e neutro.

Ecco dunque alcuni suggerimenti per scegliere il tipo di pavimentazione più adatto al vostro progetto.

Quello delle pavimentazioni e dei rivestimenti è un grande “paese delle meraviglie”.

Come abbiamo già suggerito per altri argomenti, cercate di avere chiaro in mente qual è il mood che volete ottenere e quali sono i requisiti tecnici e pratici che il materiale che scegliete deve soddisfare.

Questo vi permetterà di unire “l’utile al dilettevole” scegliendo il prodotto che garantirà il miglior risultato estetico unito a delle buone prestazioni.

Avere già le idee chiare sulle scelte di arredo, sebbene sia una fase successiva alla ristrutturazione, vi permetterà di scegliere la pavimentazione più adatta a fare da sfondo ai vostri arredi.

Al contrario di quanto si tende a pensare, è necessario farsi guidare da un’unica idea progettuale coerente, sia per le scelte di edilizia che per quelle di arredo.

 

Tenete conto delle necessità pratiche nella scelta della pavimentazione

L’occhio vuole la sua parte nel scegliere la pavimentazione, e il senso estetico del progettista anche, ma non bisogna dimenticare che in un’abitazione esistono zone particolarmente sensibili, o particolarmente soggette a sollecitazioni ed usura.

Scegliere materiali molto belli ma facilmente usurabili per queste zone sarebbe una pessima strategia. Nel giro di poco tempo infatti il vostro prezioso rivestimento sarebbe completamente sciupato.

Nella scelta della pavimentazione quindi è sempre meglio tenere ben presenti le necessità pratiche da soddisfare. Facciamo alcuni esempi.

L’ingresso di una abitazione è una zona di passaggio in cui il calpestio è molto intenso. Oltre a ciò, bisogna considerare quello che le suole dei visitatori e degli abitanti incontrano prima di calpestare il pavimento di ingresso.

L’abitazione è una casa singola con giardino o ghiaia? Oppure è un’appartamento cittadino sito al quarto piano di un condominio?

In ognuno di questi due casi ciò che andrà ad agire sul pavimento di ingresso attraverso il calpestio può variare moltissimo.

Per proseguire il nostro esempio, se dunque per l’ingresso di una villa con giardino sarà meglio orientarsi su un pavimento molto resistente all’abrasione e dai toni non troppo chiari, potremmo invece scegliere serenamente un pavimento più delicato per un appartamento cittadino.

 

Bagno e cucina si sa, sono ambienti umidi in cui si fa spesso uso di agenti chimici, detergenti e macchianti. La cucina inoltre è un locale più soggetto ad imbrattamento rispetto agli altri, e questo può comportare il fatto che il pavimento venga pulito più spesso. È oltretutto un ambiente in cui vengono utilizzati stoviglie, strumenti ed elettrodomestici, che cadendo a terra potrebbero scheggiare, graffiare o danneggiare le superfici. Per queste zone e sicuramente è consigliabile scegliere materiali che abbiano elevate caratteristiche di resistenza agli acidi ed alle basi.

Prestate particolare attenzione alla posa della pavimentazione

Ogni tipologia di pavimentazione, che sia grès, cotto, ceramica o legno, può essere meglio valorizzata dalla giusta posa. La scelta della tipologia di posa deve tenere in considerazione diversi fattori: la natura stessa del rivestimento, il suo formato e le sue necessità tecniche, la regolarità o irregolarità del perimetro della stanza da pavimentare e, non ultimo, il modo in cui la luce filtra nell’ambiente.

Sia piastrelle che listoni possono essere posati parallelamente ai muri perimetrali della stanza oppure in diagonale, ovvero ruotati di 45° rispetto alle pareti.

In entrambi casi poi la posa della pavimentazione può essere regolare o a correre, vale a dire sfalsata. Naturalmente esistono molti altri tipi di posa più complessi, con cui si possono valorizzare soprattutto il parquet o particolari formati di ceramica e grès ( leggi ad esempio L’evoluzione di un evergreen, trend parquet 2018Le cementine, da umili origini ad icone di stile  ).

Ecco alcune dritte.

I rivestimenti di grande formato quadrato o rettangolare danno il meglio di sé con una posa dritta e regolare. Tuttavia attenzione, evidenziando l’irregolarità delle pareti fuori squadra, questo tipo di posa può rivelarsi poco adatta nelle ristrutturazioni di vecchi edifici.

Se il recupero di un edificio antico è il vostro caso, potreste prendere in considerazione l’utilizzo di piastrelle quadrate posate in diagonale, utilissime per mascherare la non ortogonalità delle pareti.

Non cedete però mai la tentazione di accontentarvi della soluzione più scontata semplicemente perché è la più diffusa e credete di andare sul sicuro.

Come menzionato all’inizio, il mondo dei pavimenti e dei rivestimenti è infinito e viene ogni anno invaso da nuove e interessantissime proposte. Un buon progettista saprà sicuramente consigliarvi una soluzione pratica, versatile ma attuale.

Infine, anche il rivestimento più lussuoso e pregiato perde ogni valore se posato senza cura. Qualunque rivestimento va posato a regola d’arte, quindi fare attenzione alla posa della pavimentazione significa anche affidarla ad un bravo professionista, o nel caso vogliate cimentarvi di persona, nel lavorare in modo molto accurato.

 

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