Sempre più case scelgono di aumentare l’isolamento del tetto con la piantumazione di un prato o piante grasse. Infatti, le piante per il tetto sono una soluzione green perfetta per la tua casa.
Piante per il tetto, i vantaggi
Questo speciale giardino è importante sotto tanti aspetti:
- crea isolamento
- insonorizza
- confluisce l’acqua piovana
- migliora la qualità dell’aria
- crea un habitat ottimale
- migliora l’estetica esterna della casa.
Prima di rivolgersi ad aziende specializzate per la creazione di tetti green, è bene sapere che l’installazione di un tetto verde può essere fatta anche autonomamente, soprattutto su un tetto piatto. Inoltre, una buona soluzione per vedere se questa tipologia di tetto fa al caso tuo, soprattutto se non si ha tempo, denaro o mezzi per crearlo, è provarlo su piccola scala, ad esempio sulla cuccia del cane o su un gazebo già presente in giardino.
Come scegliere le piante per il tetto
Si sa che i tetti sono un posto difficile per far crescere le piante perché sarebbero esposte al sole diretto, al calore, al freddo, alla siccità e al vento. Inoltre, i tetti non possono reggere troppo peso e non hanno spazio per piante a lunghe radici.
Molto spesso infatti, per aggirare questi problemi, si scelgono tipi di piante che crescono sulle rocce e sui dirupi alpini, o in altri luoghi ostici.
Tetti green: le piante da utilizzare
Le piante per tetti verdi si dividono in quattro categorie generali:
1. Piante Grasse
Vivono perfettamente senza acqua o suolo e sono di diversi tipi. Le più indicate sono:
- Sedum, una pianta che cresce in scogliere e fessure disponibile in tanti colori diversi.
- Sempervivum, ovvero “sempre verde”, dal latino, in modo da rendere vivo il tetto tutto l’anno.
- Delosperma, cioè piante grasse che hanno fiori simili a margherite. Esistono varianti bianche, rosse, gialle e viola e la maggior parte cambia colore quando i fiori appassiscono.
2. Erbe e fiori da campo
Ci sono particolari specie di erba che hanno caratteristiche che permettono loro di vivere in condizioni non sempre favorevoli. Molte di queste erbe infatti si auto seminano, rendendo il giardino sul tetto assolutamente autonomo. Ecco le più frequenti:
- Armeria maritima, cresce nelle scogliere sull’oceano e nelle dune e si adatta soprattutto ai tetti in riva al mare. A differenza dell’erba comune in estate si colora di rosa o viola grazie a piccoli fiorellini.
- Carex nigra, viene molto utilizzata su tetti verdi perché ha radici che richiedono meno davvero poco terreno rispetto alla maggior parte delle altre specie simili all’erba.
Anche i fiori da campo sono utili. Vengono però usati molto poco perché necessitano di un terreno spesso abbastanza profondo rispetto ad altre specie. Si possono quindi seminare di tanto in tanto per creare macchie di fiori tra uno strato fitto di verde. I più consigliati sono i seguenti:
- Aster alpinus, un fiore delle regioni alpine abituato a temperature rigide e al suolo basso. I suoi fiori sono viola e gialli.
- Achillea millefolium, un particolare fiore di campo che si diffonde con facilità su una superficie di un tetto verde. Essendo anche una pianta medicinale, le sue foglie sono aromatiche e gli steli sono molto alti ricoperti di tanti fiori concavi larghi e ricchi di nettare.
3. Erbe aromatiche
Anche le erbe aromatiche più comuni nascono in luoghi asciutti e rocciosi. Ecco le due migliori per un tetto verde:
- Timo, cresce a pochi centimetri di suolo e si mescola bene anche a un prato verde.
- Origano comune, originario delle colline rocciose del Mediterraneo, può aggiungere il suo aroma al tetto.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Da un’indagine condotta da Dodge Data & Analytics su 2.078 tra architetti, ingegneri, costruttori, grandi proprietari immobiliari, consulenti e investitori è emerso che, nel 2018, questi professionisti si sono dedicati a progetti per oltre il 60% green. Solo il 10% degli intervistati segnala l’assenza di attività di bioedilizia.
- I propositi per la fine del 2021 sono i seguenti: la percentuale di intervistati con oltre il 60% dei progetti di bioedilizia raggiungerà quasi la metà del campione. Se consideriamo il dato di coloro con oltre il 16% dei progetti green, il valore cumulato si attesta sull’83% del totale. Solamente il 7% degli intervistati non prevede di avviare progetti green.
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