Pescare fa bene alla salute: ecco perché

Pescare fa bene alla salute: ecco perché|Pesca sportiva a Milano: lista dei laghetti dove pescare

Pescare fa bene alla salute e lo stanno riscoprendo tanti abitanti che, a seguito di un periodo di lockdown, hanno compreso il vero valore del contatto con la natura. In questo articolo vi raccontiamo i motivi per cui dovresti andare a pescare regolarmente.

Perché pescare fa bene alla salute?

1. La pesca come esercizio fisico

Spesso si associa la pesca ad un’attività commerciale, che ha l’obiettivo della cattura del pesce da consumare come pasto.

Pensando alle origini della pesca è senza dubbi così, ma con le tecniche moderne di questa attività, pescare è diventata una vera e propria attività fisica e sportiva con numerosi benefici alla salute.

Tecniche come lo Spinning, il Jigging, la Traina, il SurfCasting e molte altre prevedono continui lanci e recuperi impegnativi delle esche sia artificiali che naturali, nonché lunghi ed estenuanti combattimenti con le prede.

pescare fa bene alla salute
Foto di Shutterstock

Sono tutti movimenti che mettono a dura prova tutti i muscoli del corpo e migliorano il sistema di coordinamento neuro-muscolare.

Se ad esempio pescate a SurfCasting, per lanciare le esche dovrete imparare degli stili di lancio ben precisi, servirà forza e coordinazione per effettuarli nel modo corretto.

2. Pescare riduce lo stress

Vi abbiamo parlato diverse volte dei benefici del contatto con la natura, come camminare fra gli alberi di un bosco e godere della tranquillità e del silenzio che sono in luoghi naturali è possibile trovare.

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La pesca indubbiamente rientra tra le attività che comporta benessere anche per gli effetti della PTSD, Post Traumatic Stress Disorder, una forma di disagio mentale che si sviluppa in seguito a esperienze fortemente traumatiche.

Andare a pescare e raggiungere lo spot di pesca ti permette di attraversare luoghi di rara bellezza. Ci si imbatte quasi “per caso” in fiabeschi sentieri di montagna per raggiungere i laghi e spesso ci si ritrova in scorci magici per arrivare alla meta, attraversando il bosco dai colori vivaci e la calma del rumore delle acque.

3. La pesca e la Vitamina D

Come tutti gli sport svolti sotto la luce, anche la pesca ti espone ai raggi solari e di conseguenza aumenta la produzione di Vitamina D, importante per il sistema immunitario e per la salute delle ossa.

La vitamina D è una vitamina liposolubile, chiamata anche calciferolo, presente nell’organismo umano in due forme: come ergocalciferolo (vitamina D2) e colecalciferolo (vitamina D3).

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La vitamina D3 in particolare viene sintetizzata attraverso la pelle, grazie all’esposizione ai raggi solari, ed è presente nei prodotti di origine animale.

In entrambe le forme, la vitamina D mantiene le ossa forti e sane, da un lato è necessaria alla loro formazione, dall’ altro previene le fratture e l’osteoporosi. La vitamina D, infatti, stimola l’assorbimento di calcio e fosforo, oltre a favorirne il deposito.

4. Sconnessi dalla tecnologia, godiamo della natura e di luoghi magici

Gli spot di pesca sono spesso ambientati in luoghi unici nel loro genere che non raggiungeresti mai se non per pescare.

Luoghi spesso silenziosi e isolati, immersi nella totale tranquillità della natura, nei torrenti in mezzo alla ricca vegetazione e in mare, nelle lunghe spiagge sabbiose vicine a foci di fiumi che creano ampie lagune.

scorcio vista bellissima barca pesca sportiva
Foto di Shutterstock

Andare a pescare in uno di questi luoghi immersi nella natura e lontani dai rumori delle città fa bene alla nostra salute: ci tiene sconnessi con la tecnologia che ha invaso le nostre realtà e ci regala la possibilità di ricordarci la nostra essenza.

Andare a pescare è un’occasione per ritrovare e rinnovare la forza dentro noi stessi, una forza e un nuovo ardore indispensabili nella vita complessa che viviamo oggi.

Pillole di curiosità –  Io non lo sapevo e tu?

  • La produzione ittica globale è stimata intorno a 160 milioni di tonnellate e il consumo, secondo dati Fao, è cresciuto in maniera costante del 3,2% dal 1950 ad oggi, pur in presenza di un corrispondente incremento della popolazione, anno su anno, di circa la metà, dell’1,6%. Oggi ogni abitante del pianeta consuma 19,2 chilogrammi/anno, valore in continua crescita con un trend che gli esperti prevedono possa continuare a lungo.

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