Perché la lavatrice non prende l’ammorbidente

lavatrice ammorbidente|lavatrice ammorbidente

La lavatrice nasce nel 1878 per mano di William Blackston. L’elettrodomestico è diventato, ad oggi, indispensabile nella vita di tutti i giorni. Il problema più comune, ma anche più fastidioso riguarda l’ammorbidente: può capitare, infatti, che la lavatrice non prenda l’ammorbidente ed i lavaggi non abbiano buona riuscita. Fra le motivazioni, le più comuni riguardano la pulizia del cassetto dell’ammorbidente e l’elettrovalvola della lavatrice.

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Quando la lavatrice non prende l’ammorbidente

Fra gli elettrodomestici che non possono mancare in una casa, la lavatrice si posizione fra i primi risultati. I lavaggi possibili sono diventati, ormai, infiniti: da quelli standard, a quelli rapidi, a quelli eco. Può capitare, però, che a fine di ogni lavaggio, nell’aprire il cassetto, si trovi ancora l’ammorbidente. La roba, per questo, risulterà lavata molto male (i tessuti, infatti, non risulteranno morbidi) e non avrà il profumo desiderato. Perché, quindi, la lavatrice non prende l’ammorbidente? I motivi più comuni sono due e riguardano:

  • la pulizia del cestello. Spesso capita, infatti, che il cestello si sporchi esageratamente. Questo dipende dall’eccessivo o scarso uso di ammorbidente. In questa prima ipotesi, quindi, le incrostazioni del cestello causano l’intasamento del foro di scarico e la lavatrice non riesce a prendere l’ammorbidente. Molto spesso, questo problema è risolvibile allungando la quantità di ammorbidente con dell’acqua. Laddove, però, questa soluzione non dovesse funzionare, la pulizia del cestello rimane, comunque, un’attività molto semplice. Basterà sfilare dalla lavatrice l’intero cestello e lavarlo completamente sotto un getto d’acqua. Nel caso in cui il residuo di sporcizia non riuscisse a venir via completamente, basterà avere cura di eliminare le ultime e più difficili incrostazioni, aiutandosi, magari, con un cacciavite. É consigliabile, inoltre, lavare anche la griglia e la tramoggia. L’ammorbidente, infatti, potrebbe essersi depositato anche in questi due pezzi.
  • l’elettrovalvola. Questo strumento serve alla lavatrice per tirare l’acqua. Una volta attivata, l’elettrovalvola consente di incrociare il flusso d’acqua del prelavaggio e del lavaggio vero e proprio. Nel frattempo, viene rilasciato l’ammorbidente. Nelle lavatrici moderne ed, ad oggi, in commercio, sono presenti due elettrovalvole. Se una di queste si rompe, la lavatrice non prede l’ammorbidente. Un rimedio fai-da-te consiste nell’attivare un ciclo di prelavaggio e notare se l’acqua entra oppure no nel cassetto dei detersivi. In caso positivo, basterà soltanto dare alla lavatrice un altro comando di prelavaggio e poi azionare una modalità differente. Se, invece, l’acqua non entra nel cestello del detersivo, allora si avrà la certezza che la lavatrice non tira l’ammorbidente perché l’elettrovalvola è danneggiata.
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Perché la lavatrice non prende l’ammorbidente?- Pixabay di bierfritze

Il problema della scheda elettronica e la bassa pressione dell’acqua

Una delle cause meno comuni, ma più pericolose della mancata presa dell’ammorbidente ha a che vedere con la scheda elettronica della lavatrice. Potrebbe darsi, infatti, che il cestello sia pulito e l’elettrovalvola perfettamente funzionante. Perché, in questo caso, la lavatrice non prende l’ammorbidente? Il problema potrebbe sicuramente riguardare la scheda elettronica. Se la scheda elettronica non dovesse funzionare bene, infatti, l’elettrovalvola potrebbe non attivarsi e, di conseguenza, l’ammorbidente non riuscirebbe ad uscire dal cassetto. Anche la bassa pressione dell’acqua può causare la mancata presa dell’ammorbidente da parte della lavatrice. Se la pressione dovesse essere troppo bassa, infatti, l’acqua potrebbe non riuscire ad attivare l’effetto sifone necessario all’inserimento dell’ammorbidente.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Nel 2020, il mercato degli elettrodomestici ha chiuso l’anno con l’aumento del +1% sulle vendite. I piccoli elettrodomestici, invece, hanno avuto, in Italia, una crescita pari al +19%.
  • Secondo i dati di Enea, una lavatrice classe A a pieno carico, azionata per 4 volte a settimana a 60° consuma circa 300 kWh all’anno. Questo dato si converte, mediamente, con un valore di 100 euro in bolletta.
  • I consumi di una lavatrice dipendono dalle varie classi energetiche. La classe più alta (A+++) ha un consumo di kWh all’anno inferiore a 150. Il costo annuale dell’energia, inoltre, sarà inferiore ai 28 euro. La classe più bassa (D), invece, ha un consumo medio all’anno superiore ai 290 kWh. Per quanto riguarda l’energia, poi, le lavatrici classe D consumano, nell’arco di un anno, più di 62 euro.

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