Perché gli abitanti della Basilicata vengono chiamati Lucani?

abitanti della basilicata

La Basilicata è una delle regioni più sviluppate dal punto di vista economico del Paese. In particolare, la Basilicata si distingue anche per la grande cultura, le trazioni e la storia della sua terra.

Una tra le curiosità più interessanti relative alla regione riguarda un aspetto etimologico, ovvero la denominazione degli abitanti della regione Basilicata come ‘Lucani’. Questo toponimo che non ha nulla a che fare con il termine Basilicata, è in realtà legato ad un altro termine specifico, la Lucania.

In antichità, infatti, il territorio che, in genere, corrisponde oggi con la Basilicata prendeva il nome di Lucania. Eppure, con il trascorrere dei decenni e dei secoli e con il passare delle diverse dominazioni, le caratteristiche territoriali della Lucania sono cambiate e, di conseguenza, anche il nome.

Perché gli abitanti della Basilicata continuano a farsi chiamare lucani? Scopri maggiori informazioni in merito a tale quesito ed altri dettagli e dati aggiornati sulla regione e sul benessere degli abitanti.

Basilicata e Lucania: due storie e due etimologie differenti

Il nome degli abitanti della Basilicata è lucani. L’associazione di tale sostantivo fa riferimento al fatto che la regione è l’unica in Italia ha presentare un suppletivo, appunto Lucania.

Secondo la tradizione, come testimoniato dallo storico Strabone nel libro ‘Geografia’, la Lucania era una regione preromana che si sviluppava dal Sele al Lao lungo la costa del Tirreno, e da Metaponto a Turi sulla costa Ionica. Come evidenziato, il territorio della Lucania era ben diverso dall’attuale Basilicata, considerando che anche l’area della città di Matera era esclusa.

Per quanto riguarda il toponimo Lucani, questo fa riferimento all’eroe greco Lucus, ma anche al greco “lýkos” letteralmente lupo, o al latino “lucus” letteralmente bosco sacro.

Il termine Basilicata, invece, è stato inserito nel corso dei secoli in particolare durante l’ultimo periodo della dominazione bizantina sul territorio italiano, avvenuta tra il XI e il XII secolo d. C.

Il toponimo potrebbe fare riferimento al termine “basilikós”, letteralmente reale/imperiale. Il termine deriva a sua volta dal sostantivo “basileús”, che significa re/imperatore. Con questo termine, nello specifico, veniva identificato il funzionario del re. Questa figura era molto importante a corte, in quanto aveva il compito di governare sulla parte della Lucania che era nelle mani dei bizantini.

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Perché gli abitanti della Basilicata prendono il nome di lucani?

Secondo quanto si evince dalla storia e dalla tradizione, durante il medioevo, nello specifico tra il XI e il XII secolo d. C. si è verificato un vero e proprio smembramento della Lucania. Quest’ultimo, in particolare, è dipeso dalle diverse dominazioni arrivate nel corso dei secoli che, man mano, hanno condizionato un cambiamento radicale dei confini della regione.

Tra le dominazioni principali che sono state causa di tale cambiamento è possibile evidenziare: Longobardi, Saraceni, Normanni e Bizantini. Così, con il trascorrere dei secoli, la Lucania andrà a scomparire in via definitiva e ad essere sostituita dalla Basilica. Della Lucania resterà soltanto l’idea di un Giustizierato della Basilica e, appunto, il nome dei cittadini.

Ancora legati alla storia e alle tradizioni della Lucania, infatti, gli abitanti della regione preferiscono essere definitivi con il termine lucani. In realtà, questo toponimo è legato ad un vero e proprio senso di appartenenza e identità. Gli abitanti, infatti, sono ancora profondamente legati a quell’idea della terra di Luce, Terra dei boschi e terra di lupi. Scopri altri dettagli, curiosità e informazioni aggiornate in merito alla Basilicata e ai lucani.

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Quanti abitanti conta oggi la regione? Dati e aggiornamenti

Il report BesT si presenta come un sistema costituito da una media di settanta indicatori utilizzato per calcolare il benessere delle città e province italiane sono diversi punti di vista.

Secondo quanto emerse dal report BesT, nello specifico Bes dei territori, la regione vanta un benessere produttivo particolarmente positivo se messo in confronto alla generale situazione dell’intero Paese. Nello specifico, all’interno della suddivisione nelle cinque classi di benessere, il 44,6 per cento delle province vengono classificate nelle più basse

Tuttavia, si tratta di un risultato relativamente superiore rispetto alla media registrata in tutta Italia del 33,9%. Nelle classi superiori di benessere, invece, sono collocate il 26,9% delle province.

Tra le due città principali, secondo quanto emerso dal sondaggio, è Potenza che si presenta più sviluppata positivamente rispetto Matera. Nello specifico, la prima ha registrato il 28,4% degli indicatori nelle due classi più elevate, mentre la seconda ha registrato soltanto il 25,5%.

Tra gli indicatori che sono stati classificati, invece, nelle fasce più inferiori è possibile citare:

  • Benessere economico;
  • Qualità dei servizi al pubblico;
  • Innovazione, ricerca e creatività;
  • Paesaggio e patrimonio culturale.

D’altro canto, tra gli indicatori che si sono classificati nelle fasce superiori, nelle città di Matera e Potenza, è possibile citare:

  •  Politica ed Istituzione per quanto riguarda la città di Potenza;
  • Lavoro e conciliazione dei tempi di vita per quanto riguarda la città di Matera.

Altri risultati positivi generali sono stati raggiunti nei settori Speranza di vita alla nascita e Mortalità infantile e Rifiuti urbani prodotti.

Nel corso degli anni, la popolazione della Basilica è stata segnata da un lieve calo demografico. Nello specifico, il report ha evidenziato come il 1 gennaio 2023 la popolazione contava 536 mila abitanti, rappresentando lo 0,9 per cento dell’intera popolazione residente nel Paese. Rispetto al 2020, si è registrato una riduzione demografica pari al -3,0%.

Basilicata ed economia: quali sono i dati aggiornati del settore produttivo della regione?

La Basilicata è una delle regioni del Paese più sviluppate dal punto di vista produttivo ed economico. In particolare, il settore industriale è ampiamente sviluppato grazie a diverse specificazioni nel campo della manifattura, dell’imbottigliamento per l’acqua, del petrolio e molto altro ancora. Secondo quanto registrato da un’analisi Istat, la piccola regione italiana conta 35.101 imprese.

Nello specifico, tra le principali è possibile citare il polo industriale di San Nicola di Melfi, situato presso la provincia di Potenza. Qui, la FCA si distingue come una delle principali aziende automotive più sviluppate e all’avanguardia del mondo. Sempre l’area di Melfi, inoltre, accoglie lo stabilimento della Barilla-Mulino Bianco. Qui, infatti, sono state prodotte per la prima volta moltissime tra le merendine più famose al mondo, quali il Tegolino e il Soldino. Infine, la città è anche nota in quanto qui avviene l’imbottigliamento dell’acqua Gaudianello, nata sulle pendici del vulcano Vulture.

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