Pagare la Tari per case disabitate o inagibili: ecco cosa sapere

Corridoi verdi di Medellín

La tari, nota anche come tassa sui rifiuti, è regolata direttamente dal Comune di riferimento. Eppure, esistono delle normative nazionali. Tra queste, è necessario pagare tari per case disabitate o inagibili?

Pagare la tari per case disabitate e inagibili: cosa c’è da sapere?

La tassa sui rifiuti, meglio conosciuta a livello nazionale come Tari, è una tassazione che nasce con l’obiettivo di finanziare i costi del servizio smaltimento rifiuti. Si tratta, in particolare, di una tassa affidata in modo diretto dai vari Comuni italiani, per cui la gestione è legata alla competenza delle singole amministrazioni comunali. La tassa sui rifiuti, inoltre, è stata introdotta nell’anno 2014 con la legge di stabilità. Quest’ultima, in aggiunta, è bene precisare che, per quanto sia regolata dalle competenze locali si basa su delle normative generali nazionali. Per esempio, il merito al quesito se è necessario o meno pagare la tari per le case disabitate, inutilizzate e inagibili, è il governo centrale stesso ad esprimere la normativa da seguire.

Tassa sui rifiuti per le abitazioni non agibili e non abitate: ecco cosa si evince dalla normativa

La tassa sui rifiuti, nota come Tari, viene affidata in modo quasi diretto ai comuni del Paese. Eppure, per quanto riguarda alcune dritte di base, è il governo centrale ad esprimere quali sono le normative da seguire. Per esempio, un quesito molto dibattuto riguarda proprio il pagare o meno la tari per quanto riguarda le case non abitate, non utilizzate o non agibili.

Tra le ricerche di internet, infatti, molto comune tra i cittadini è il quesito in merito al dover pagare o meno la tassa sui rifiuti per le abitazioni non agibili. Questo dubbio generale è strettamente collegato al carattere locale della gestione della tassa, anche se, in realtà, vige una normativa a livello nazionale. Nello specifico, la tematica di esenzione della tassa sui rifiuti per le strutture non abitate è stata affrontata nella sentenza della Cassazione dell’anno 2002. In particolare, si fa riferimento alla numero 16785/2020. Per capire se dover pagare o meno la tassa, in particolare, si evidenzia come è necessario distinguere le abitazioni disabitate e le strutture non utilizzabili a livello oggettivo.

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Casa disabitata e struttura non utilizzabile oggettivamente: qual è la differenza

Con la Cassazione dell’anno 2002 numero 16785/2020, è stato evidenziato come non è necessario pagare la tassa sui rifiuti quando l’immobile è considerato non utilizzabile a livello oggettivo. Nello specifico, si fa riferimento a quando:

  • L’abitazione non è legata al contatore di luce, gas e acqua;
  • L’abitazione non presenta mobili e complementi d’arredo essenziali tipici per una struttura abitativa, come letto, tavolo, sanitari per il bagno e così via.

Nel caso di seconda o prima casa che presenta anche soltanto i complementi d’arredo minimi è necessario pagare la tassa sui rifiuti. In aggiunta, la Cassazione ha evidenziato come, nel caso in cui il proprietario eredita un’abitazione da ristrutturare con spazi vuoti, malandati e senza contatori di acqua, luce e gas, non è necessario pagare la tassa sui rifiuti. Infine, il proprietario non deve pagare nel caso in cui risulta essere disabitato durante il periodo di accertamento.

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Case inagibili e tassa sui rifiuti: ecco cosa sapere

Nel caso di strutture e immobili non agibili, il proprietario è esentato dal pagamento della tassazione sui rifiuti. In particolare, per dimostrare l’inagibilità di un’abitazione, è sufficiente l’assenza di collegamenti a contatori di luce, acqua e gas. Inoltre, per avere ulteriori informazioni in merito alle esenzioni della tari, è possibile collegarsi direttamente sul sito web del Ministero Economia e Finanze. All’interno del sito, infatti, è possibile trovare tutti i casi in cui si verificano riduzioni ed esenzioni della tassa sui rifiuti.

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