Oscar Niemeyer è conosciuto come l’architetto dalla genialità sociale, tra i più celebrati della storia e creatore di più di 500 opere.
Oscar Niemeyer è uno tra i più grandi architetti all’avanguardia del panorama brasiliano. Genio dell’architettura del Novecento, ha cambiato le regole della progettazione moderna, conferendo ad essa un’impronta unica e ben riconoscibile. Nel 1988 vince il Pritzker Prize, riconoscimento internazionale per l’architettura più prestigioso. Tra i suoi lavori più celebri ci sono il Museo di arte contemporanea di Niteroi, la sede della Mondadori a Segrate e la Sfera Niemeyer a Lipsia, in Germania.
Oscar Niemeyer, l’architetto che ha costruito Brasilia
La sua professione inizia quando capisce che l’architettura che vede in giro per le strade non è di suo gradimento. L’idea di renderla migliore inizia ad entusiasmarlo e per questo si offre di lavorare in modo non retribuito presso lo studio di Lúcio Costa e Carlos Leão. Attraverso di loro entra in contatto con Le Corbusier, un incontro questo che gli cambia la vita.
Niemeyer ha letteralmente costruito una capitale, Brasilia. Noto come “grande scultore di monumenti”, è un visionario capace di “piegare il cemento armato in onde sensuali”. Ed è quello che è riuscito a fare a Brasilia, inaugurata capitale del Brasile nel 1960, città moderna e caratterizzata in modo principale da edifici di colore bianco.
Niemeyer è ricordato non solo per le molte costruzioni progettate in Brasile. In seguito alla progettazione della sede delle Nazioni Unite a New York, a cui lavora in équipe con Wallace K. Harrison e Le Corbusier, diventa celebre a livello internazionale.
“Non è l’angolo retto ciò che mi affascina. Non la linea retta. Dura, inflessibile, creata dall’uomo. Ciò che mi affascina è la curva libera e sensuale. La curva che trovo nelle montagne del mio Paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle nuvole del cielo, nel corpo di una donna. Di curva è fatto tutto l’Universo.”
Un grande innovatore nell’architettura
Oscar Niemeyer è ricordato come il grande innovatore che ha rigettato gli angoli retti e le linee dritte sperimentando le ampie potenzialità del cemento. Proprio questo materiale, nelle sue mani, è diventato “malleabile”. Le sue opere sono caratterizzate da una plasticità unica, sinuosa e fluida.
“L’architettura deve adattarsi alla natura senza modificarla. Un’abitazione non è solo una macchina solida per proteggere l’uomo, ma deve donare giustizia, bellezza e stimolo.”
Creatore di oltre 500 opere
Tra le sue più note opere, per citarne alcune, ci sono Pampulha, il Parco Ibirapuera a San Paolo, la Sede del Partito Comunista Francese, la moschea di Penang in Malesia, l’Università di Costantina ad Algeri, il quartier generale della Mondadori a Segrate in Italia, da lui reputato il suo edificio più bello, e ancora il Memoriale Juscelino Kubitschek, il Pantheon e il Latin America Memorial.
Nel 1996, all’età di ben 89 anni, Niemeyer disegna quello che per molti è considerato il suo capolavoro, ovvero il Museo d’arte contemporanea di Niterói, un edificio in bilico su una roccia, non costruito bensì poggiato di fronte ad una baia per non “disturbare” la natura. Nel 2000 disegna il progetto dell’auditorium di Ravello. Fino agli ultimi anni di vita riesce a coltivare l’architettura come una forma d’arte e la fantasia come ricerca di un mondo migliore.
«Lo spazio e l’architettura, che cosa sono in fondo? Portami un terreno, portami un programma e, in funzione del programma e del terreno, emergerà l’architettura. L’architettura che noi creiamo si fa con il cemento armato, mentre a terra non esistono molte colonne portanti. In questo modo, l’architettura diventa più sciolta e più audace. Bisogna sempre far sì che un palazzo non assomigli ad un altro. È lo stesso concetto dell’opera d’arte. Dove si guarda e ci si emoziona è perché si vede qualcosa di differente. Dal mio punto di vista, l’architettura è invenzione e, in quanto invenzione, è arte.”
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