Il nuovo rapporto del “Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente” (Unep) e il partner norvegese Grid-Arendal stima un aumento globale di incendi estremi fino al 14% entro il 2030, del 30% entro la fine del 2050 e del 50% entro la fine del 2100. Incendi più frequenti ed estremi sarebbero da considerarsi una delle conseguenze del cambiamento climatico e dell’utilizzo del suolo.
Onu: +50% di incendi estremi entro il 2100
Il citato rapporto rileva un rischio elevato anche per l’Artico e per altre regioni finora non colpite da incendi. Lo scenario poco rassicurante prospettato dallo studio deve condurre i governi di tutto il mondo ad adottare una nuova “formula antincendio” tenendo presente che cambiamento climatico e incendi si alimentano a vicenda, quindi contrastare l’uno previene l’altro.
Come prevenire gli incendi estremi
Gli autori dello studio non si sono limitati però a fornire dati ma forniscono anche strade volte a prevenire gli incendi. Attualmente le risposte dirette a tali eventi ricevono più della metà delle relative spese, mentre la pianificazione e la prevenzione ricevono soltanto meno dell’1%. Un primo passo, suggeriscono gli studiosi, potrebbe essere quello di attuare una modifica della spessa. Questo cambiamento radicale nella spesa pubblica dovrebbe spostare gli investimenti sulla prevenzione degli incendi, con due terzi della spesa dedicati alla pianificazione, alla prevenzione, alla preparazione e alla ripresa e un terzo impiegato, invece, per la risposta all’evento. Inoltre è necessaria una combinazione di dati e sistemi di monitoraggio basati sulla scienza, conoscenze indigene e una più forte cooperazione regionale e internazionale. Non solo è necessario supportare gli operatori dei servizi di emergenza e i vigili del fuoco che sono in prima linea e rischiano la vita per combattere gli incendi boschivi.
Gli incendi comportano ingenti danni alla salute delle persone, all’economia ma soprattutto alla fauna selvatica e i suoi habitat naturali. Per questo è fondamentale lavorare allo scopo di prevenire tali scenari.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Il 2021 è stato un anno da record per numero di incendi estremi divampati in varie parti del mondo. Il 2021 in questo senso è ad oggi ritenuto il peggiore degli ultimi 15 anni.
- La situazione in Italia è stata drammatica secondo il bilancio presentato da Europa Verde (dati European Forest Fire Information System aggiornati al 24 agosto 2021) in relazione ai primi mesi del 2021. Finora il Bel Paese ha visto andare in fumo oltre 158mila ettari di aree verdi. Tradotto in altri termini significa che l’Italia ha perso in circa 8 mesi una superficie naturale pari alla somma delle aree delle città di Roma, Milano e Napoli.
- L’Italia ha il primato europeo per numero di roghi divampati nel 2021. Il nostro Paese è secondo solo alla Grecia per gli ettari divorati dalle fiamme. Al terzo posto per estensione dei roghi c’è la Spagna, dove a bruciare finora sono stati 38.486 ettari.
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