Olio d’oliva, un toccasana per gli anziani

olio d'oliva

L’olio d’oliva agisce positivamente sul cervello, soprattutto degli anziani

L’olio d’oliva fa bene agli anziani. Un alimento portante della dieta mediterranea e immancabile sulle tavole della penisola potrebbe avere benefici inaspettati.

Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc), guidati da Felice Tirone e pubblicato sul “Faseb Journal” l’idrossitirosolo, contenuto nell’olio extravergine di oliva, inverte il processo di invecchiamento neurale.

L’olio d’oliva per rallentare l’invecchiamento cellulare

Durante tutto il percorso vitale, il cervello produce nuovi neuroni per mezzo della neurogenesi, un processo di formazione di nuove cellule nervose a partire da cellule staminali neurali o da cellule progenitrici, durante l’invecchiamento però i nuovi neuroni dell’ippocampo diminuiscono e con essi la memoria episodica, che dipende proprio dalla neurogenesi.

L’idrossitirosolo contenuto nell’olio extravergine grazie alle sue proprietà antiossidanti e protettive sui nuovi neuroni prodotti nel cervello, riesce quindi a proteggerli e a stimolare la neurogenesi anche in età avanzata.

“L’assunzione orale di idrossitisolo per un mese conserva in vita i nuovi neuroni prodotti durante tale periodo, sia nell’adulto che ancor più nell’anziano, nel quale stimola anche la proliferazione delle cellule staminali, dalle quali vengono generati i neuroni. – spiega Tirone – Inoltre l’idrossitirosolo, grazie alla sua attività antiossidante, riesce a ‘ripulire’ le cellule nervose, perché porta anche a una riduzione di alcuni marcatori dell’invecchiamento come le lipofuscine, che sono accumuli di detriti nelle cellule neuronali”.

Al fine di una migliore efficacia, l’idrossitirosolo andrebbe assunto attraverso il consumo di olio extravergine di oliva, anziché di integratori.

Anche gli scarti hanno delle proprietà

Essendo l’idrossitirosolo contenuto in buona parte anche nei residui della lavorazione delle olive, che sono molto inquinanti, si sta pensando a come ricavarlo da essi al fine di migliorare le procedure di separazione delle componenti buone, riducendo così anche l’impatto ambientale:

“I residui della lavorazione delle olive, molto inquinanti – continua il ricercatore – contengono una grande quantità di idrossitirosolo: migliorare le procedure di separazione delle componenti buone nella lavorazione consentirebbe di ottenere idrossitirosolo e ridurre l’impatto ambientale”.

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Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • L’olio extravergine migliore è quello prodotto con olive raccolte a inizio maturazione perché più ricche di proprietà antiossidanti
  • Per produrre un chilo d’olio sono necessari circa 5 chili di olive
  • Secondo alcuni studi l’olio extra vergine di oliva è un ottimo alleato per le donne sottoposte a chemioterapia per cancro al seno

Per altre curiosità e informazioni continuate a seguirci su www.habitante.it

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