L’industria ciclistica sta evolvendosi e, assieme all’automotive e all’aerospaziale, è tra le prime industrie per impiego della stampa 3D. Ma solo 5 abitanti italiani su 100 vanno in bici.
Lunedì 3 giugno è la Giornata mondiale della bicicletta, istituita dall’Onu l’anno scorso per inviare un messaggio positivo e propositivo per aumentare la mobilità ciclistica nelle nostre città. La bici per le Nazioni Unite, e non solo, rappresenta è un mezzo di locomozione che non produce inquinamento, libera le città dal traffico e fa bene alla salute delle persone. La Giornata, scrive l’Onu, “incoraggia gli stati membri a includere la bicicletta nelle politiche e nei programmi di sviluppo internazionali, nazionali e regionali”.
Nel nostro paese, secondo la Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab), solo 5 italiani su 100 vanno in bici (qualche anno fa erano 3 su 100): si va dal 30% di certe regioni settentrionali allo zero virgola di alcune regioni del Mezzogiorno. I ciclisti urbani secondo uno studio di Unioncamere e Legambiente sono appena 700.000. Lo stesso studio rivela che chi fa le vacanze in bicicletta in Italia sono 1,85 milioni di persone ogni anno (+41% rispetto al 2013), mentre altri 4,18 milioni usano la bici durante la vacanza. Ma, precisa un’altra ricerca dell’Enit, il 61% dei cicloturisti in Italia sono stranieri, e le principali destinazioni sono tutte nel Norditalia. Il turismo in bici per Unioncamere-Legambiente fattura 7,6 miliardi all’anno nel nostro paese, e l’intero giro d’affari legato al pedale arriva a 12 miliardi. L’Italia conta 20.000 km di piste percorribili in bicicletta, ma molte di queste sono trascurate e frammentate. Sono stati avviati grandi progetti (Ciclovie tirrenica, adriatica e dell’Appennino), ma per ora rimangono sulla carta. Cronica è la carenza di ciclabili nelle città. Roma è la capitale europea dove ci si sposta meno in bici, solo l’1% della popolazione. (ANSA).
In sella verso il futuro
Design, prestazioni, personalizzazione e connettività stanno trasformando il modo in cui si va in bicicletta e le aziende produttrici si sforzano di rispondere a queste esigenze con la tecnologia più avanzata disponibile.
Nella Giornata Mondiale della Bicicletta, proclamata l’anno scorso dall’ONU per il 3 giugno, una cosa è certa: l’industria globale della bicicletta aumenterà nei prossimi anni, nasceranno nuove sfide e si evolveranno le esigenze dei consumatori. La protezione ambientale, la necessità di rimanere in forma, la mobilità urbana e non da ultimo il prezzo dei carburanti saranno i macrotrend che guideranno la crescita, mentre la personalizzazione e la trasformazione della bicicletta ordinaria in uno dei beni di consumo più avanzati, ne definirà il mercato. E sicuramente la produzione additiva è pronta a vincere la sfida.
Il mercato europeo della bicicletta
Osservando da vicino l’Europa, secondo i dati della Confederazione Europea dell’Industria della Bicicletta, ogni anno sono vendute circa 20 milioni di biciclette e EPAC (biciclette elettriche), di cui 13 milioni prodotte nell’UE. E l’Italia è il più grande mercato di produzione di biciclette, parti e accessori in Europa, con una quota di produzione di biciclette del 18%, seguita da Germania e Portogallo, e una quota di produzione di parti e accessori del 28%, su una produzione totale dell’UE di 1,75 miliardi di euro. Considerando la produzione di parti e accessori solo in Italia, si potrebbe dire che l’industria ha una grande opportunità di progettare parti di biciclette di alta gamma che potrebbero essere realizzate con l’aiuto della produzione additiva.
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