nZEB, come funzionano gli edifici a energia quasi zero: requisiti e normativa

Nzeb|Nzeb edifici sostenibili

nZEB: edifici a consumo zero

Quando si parla di nZEB ci si riferisce ad edifici particolari, definiti nella Direttiva Europea 31/2010/UE come edifici a energia quasi zero. Non tutti gli edifici possono definirsi nZEB e soprattutto non devono essere confusi con semplici case ad efficienza energetica migliorata.

Near Zero Energy Buildings

Per essere nZEB, acronimo di Near Zero Energy Buildings, gli edifici devono rispettare a pieno i requisiti imposti dalle normative vigenti.

Case a zero emissioni: edilizia sostenibile e efficienza energetica

nZEB: il quadro normativo

È stata introdotta a partire dal 1 gennaio 2021 anche in Italia, l’obbligatorietà a progettare edifici, sia pubblici che privati, a consumo quasi zero ossia nZEB.

Come spesso accade, l’iter per la ricezione delle norme Europee è stato lungo ed ha avuto diversi step. L’obbligo deriva dall’art. 5 del D.L. 63/2013, convertito in Legge n. 90 del 3 agosto 2013 ma i concetti base partono dalla direttiva Europea 2010/31/UE, poi recepita in Italia nel D.M. dello Sviluppo economico del 26/06/2015.

A dare la prima definizione degli edifici nZEB è stata proprio la direttiva 2010/31/EU, la quale rappresenta l’esempio principale di politica comunitaria in materia di prestazione energetica degli edifici. Il testo qualifica come edificio Nzeb una “costruzione ad energia quasi zero ma con un rendimento energetico molto alto”. Energia che deve essere compensata e prodotta da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze.

Ulteriori aggiornamenti alla direttiva del 2010, sono stati poi integrati nella Direttiva 2018/844. Un documento che segna un cambio di passo nella politica energetica europea e inizia ad assegnare agli edifici un ruolo importante nel processo di trasformazione sostenibile della società.

La Direttiva non entra nel merito su come ottenere la trasformazione e rimanda agli Stati Membri la scelta strategica. Ognuno di questi ha però l’obbligo di individuare una propria strategia di riqualificazione a lungo termine per arrivare a disporre di un parco immobiliare de-carbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050. Anche facilitando la trasformazione efficace in termini di costi, degli edifici esistenti in nZEB

Ed è per questo che ad oggi, ogni paese membro, ha recepito le Direttive Europee e ha definito criteri e requisiti propri per la realizzazione degli edifici ad energia quasi zero.

Nzeb edifici sostenibili
Nzeb, come funzionano gli edifici a energia quasi zero: requisiti e normativa – Shutterstock di Olga Kashubin

Edifici nZEB in Italia

In Italia è il D. Lgs 48/2020 ad aver dichiarato l’obbligatorietà di costruzioni nZEB dal 2021 e aver stabilito a livello normativo la materia. Un obbligo che interessa tutte le categorie di nuovi edifici e gli interventi che prevedono demolizione con successiva ricostruzione.

Ma vale anche in caso di ristrutturazione rilevante, ovvero quando un edificio esistente (con superficie utile superiore a 1000 mq) è oggetto di ristrutturazione integrale degli elementi edilizi che fan parte dell’involucro.

Ad oggi i progettisti sono quindi chiamati a prestare attenzione per soddisfare tutti i requisiti di legge. Questi edifici di fatto consumano pochissima energia. Quindi, chi progetta un edificio nZEB deve minimizzare l’incidenza e il costo dei consumi per riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, energia elettrica e ventilazione per il ricambio d’aria.

Un edificio nZEB deve inoltre essere costruito seguendo i principi della progettazione sostenibile e bioclimatica. In genere si tratta di edifici compatti e orientata in modo da ottimizzare al massimo l’influenza degli apporti solari. Deve essere ben isolato ed ombreggiato, per evitare sia le dispersioni di calore che il surriscaldamento. L’uso degli impianti meccanici deve essere ridotto al minimo favorendo allo stesso tempo, la produzione energetica da fonti rinnovabili. Sia fotovoltaico che solare termico. Ovviamente i consumi energetici vanno monitorati costantemente.

Gli edifici nZEB dovrebbero raggiungere un livello molto basso di consumo per riscaldamento e acqua calda, arrivando a 30 kWh/mq anno. La differenza rispetto alla media consumo del patrimonio edilizio, compreso tra i 200 ed i 400 kWh/mq anno.

I nZEB sono quindi edifici che permettono la riduzione dei consumi e dell’impatto nocivo sull’ambiente, ma vengono erroneamente associati ad altre definizioni. Come edifici in classe A, case passive o edifici ad alte prestazioni energetiche. Si deve fare attenzione, i parametri e le caratteristiche che questi edifici devono rispettare sono definiti nel D.M. Requisiti Minimi 2015.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo i dati dell’Osservatorio degli edifici a energia quasi zero (nZEB), relativo al biennio 2016-2018, nell’estate 2018 gli edifici nzeb in Italia erano circa 1400. Si tratta per il 90% di nuove costruzioni delle quali l’85% a uso residenziale .
  • Sebbene a livello nazionale l’obbligo di nZEB in Italia sia entrato in vigore solo nel 2021, in alcune regioni l’obbligatorietà era già stata anticipata. In Lombardia l’obbligo era già in vigore dal 2016, mentre in Emilia Romagna dal 2017 lo era per gli edifici pubblici cosi come nel resto dell’Italia lo è diventato dal 2019.

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