La normativa cappa cucina da seguire non è unanime e può variare in base a diversi parametri. Di seguito maggiori informazioni a riguardo.
La normativa cappa cucina e canna fumaria può variare in base all’impianto di riferimento. Di seguito tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Cos’è e a cosa serve la canna fumaria?
La canna fumaria è un elemento fondamentale all’interno del sistema di evacuazione dei fumi. Quest’ultimo, in particolare, si tratta di un sistema finalizzato ad espellere nell’area esterna dell’abitazione tutti i prodotti di scarto derivati dalla combustione. Il sistema di evacuazione dei fumi, quindi, è composto da canale da fumo, canna fumaria e comignolo. La canna fumaria è un elemento di fondamentale importanza soprattutto nel caso in cui è presente un impianto di riscaldamento che, a sua volta, genera un’alta quantità di fumi. In genere, le canne fumarie più diffuse sono realizzate in metallo, alluminio, terracotta e plastica. Questi materiali sono sia efficienti che particolarmente funzionali e, la loro scelta varia in base alle caratteristiche e alle finalità proprie della canna fumaria. Di seguito maggiori informazioni in merito alle normative e regole da seguire per l’installazione della cappa cucina e della canna fumaria.
Ecco cosa sapere sulla normativa cappa cucina
Le normative in merito all’installazione della cappa e canna fumaria servono per regolare anche gli interventi di ripristino e manutenzione. Eppure, come già anticipato, le regole da rispettare possono variare in base all’impianto. In particolare, come prima cosa, è necessario comprendere quale tipo di combustibile alimenta l’impianto di riferimento. Nel caso in cui si tratta di impianti regolati da legna e altri combustibili di tipo solido, la normativa da prendere in causa è la UNI 10683. Si tratta, in particolare, di un sistema di evacuazione dei fumi in modo da garantire una buona dispersione dei prodotti generati dalla combustione. Per questo, infatti, la normativa obbliga l’installazione diretta di scarico dei fumi a tetto. Altre alternative allo scarico verso il cielo possono essere:
- canne fumarie a condensazione;
- canne fumarie collettive;
- installazione di canne fumarie su edifici storici o sotto tutela dello stato;
- installazione di canne fumarie ibride.
Caldaie a condensazione: cosa dice la norma?
In caso di canne fumarie a gas, invece, è bene evidenziare che le norme possono variare in base alla portata termica. Una tra le più diffuse è la portata termica inferiore a 35 kw, ovvero quella prettamente utilizzata per la tipologia di impianti per l’uso domestico. In questi casi, lo scarico dei fumi passa attraverso la parete dove è installata la caldaia in modo orizzontale. Se in posizione verticale, questa dovrà necessariamente uscire dal tetto.
Di seguito le distanze principali da rispettare per l’installazione della canna fumaria a gas:
- 2,1 metri sopra il livello del suolo se l’apertura è vicina alla strada pubblica;
- 30 centimetri di distanza da qualunque tipo di finestra o apertura per l’areazione;
- 75 millimetri al di sotto di tubi di scarico o del terreno;
- 30 centimetri da terra, balcone e tetto;
- 30 centimetri sopra la pendenza del tetto.
Altezze e dimensione canna fumaria: regole da rispettare
Prima di procedere con le fasi finali dell’installazione dell’impianto, è bene verificare se l’altezza della canna fumaria sia corretta in base alla struttura e allo spazio che si ha a disposizione nell’edificio. In genere, considerando che l’altezza varia in base alla tipologia di impianto e al combustibile utilizzato, è necessario fari riferimento ad esperti del settore. In linea standard, però, è possibile dire che l’altezza basilare è pari a 50/100 centimetri rispetto al colmo del tetto. Di conseguenza, è proprio il grado di inclinazione del tetto ad influire sulla distanza e sull’altezza della canna fumaria.
Installazione canna fumaria in un condominio: cosa c’è da sapere?
Nel caso in cui si desidera procedere con la progettazione e installazione di una canna fumaria in un condominio, i limiti da rispettare riguardano principalmente le distanze. Queste regole sulla distanza minime dipendono dal fatto che, di base, la canna fumaria è un sistema particolarmente pericoloso, soprattutto se posizionato in un condominio. In genere, per trovare le distanze minime è possibile consultare il regolamento edilizio del comune di riferimento. In mancanza di specificazioni da parte del comune, invece, è possibile considerare la norma generale stabilita all’interno dell’articolo 890 del codice civile. Qui la distanza minimi stabilita è pari a tre metri.