Mutui: ecco perché in Italia prevale il tasso fisso

Mutui: ecco perché in Italia prevale il tasso fisso|Previsioni finanziarie 2023: il punto di Kìron partner SpA|Mutui: ecco perché in Italia prevale il tasso fisso

Scopriamo assieme perché in Italia il 90% della popolazione sceglie di fare un mutuo a tasso fisso.

La scelta del tasso fisso è, da anni, in netto aumento nelle richieste di mutui, rinegoziazioni e surroghe. Questo significa che in Italia la richiesta del tasso fisso è una costante sia che si tratti di nuove richieste di mutuo, sia che si tratti di rivedere con il proprio istituto di credito le condizioni contrattuali di un finanziamento stipulato negli anni passati (rinegoziazione), sia che si tratti, infine, di spostare il proprio mutuo presso un’altra banca a condizioni più vantaggiose (surroga).

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I numeri legati a questa statistica sono forniti da Mutuionline.it. Si tratta di un osservatorio nazionale sui mutui, nonché di un portale all’interno del quale i clienti entrano per fare simulazioni di mutuo in base alle loro esigenze di importo, durata e tipologia di tasso, per poi confrontare le offerte dei vari istituti bancari secondo i criteri della trasparenza e della chiarezza.Mutui: quasi un italiano su due è preoccupato dallo spread

I numeri evidenziano una controtendenza evidente rispetto a quanto succedeva cinque anni fa. Fino al 2014, infatti, il tasso preferito dagli italiani per il credito per acquisto e ristrutturazione di immobili è stato quello variabile. Il 2014, dunque, è stato l’ultimo anno in cui il tasso variabile ha registrato una maggioranza di richiesta rispetto al fisso (60% di domanda di tasso variabile contro 40% di domanda di tasso fisso). A luglio 2017 si conferma la ripresa del mercato dei mutui: +2,5% rispetto a luglio 2016

La preferenza per il tasso variabile derivava dalla consapevolezza di tassi di interesse talmente bassi, da raggiungere a male pena il punto percentuale e che parevano essere destinati a non risalire se non nel lunghissimo periodo.

L’inversione di tendenza registratasi dopo il 2014 è dipesa principalmente dalle vicende economiche e politiche avvenute in Italia. Queste, infatti, negli ultimi anni, hanno radicato negli italiani un sentimento di incertezza e paura verso il futuro. Questo sentimento di incertezza ha fatto si che nella popolazione nascesse un desiderio di sicurezza rispetto a eventuali debiti contratti.

Il tasso fisso congela la rata del proprio mutuo ad un determinato prezzo, che seppur più alto rispetto ad un variabile consente al cliente di conoscere quale sarà il suo debito in futuro con certezza e precisione, senza dover temere che le vicende economiche e politiche possano determinarne un aumento imprevisto.

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Un altro motivo per cui in Italia si preferisce il tasso fisso è perché ormai, preventivo alla mano, il tasso variabile non ingolosisce più come un tempo. Confrontando due preventivi di pari importo e stessa durata, il primo a tasso fisso e il secondo a tasso variabile, balzerà subito all’occhio come la differenza tra i due tassi sia ormai quasi impercettibile. Il tasso fisso, infatti, è parametrato ad indici che ormai sono talmente tanto bassi da far risultare lo stesso tasso finito più basso di un tasso variabile di dieci/quindici anni fa.

Ecco perché, soprattutto nelle rinegoziazioni e nelle surroghe, i clienti che hanno conosciuto i tassi alti del passato, non hanno dubbi sul fisso.  Addirittura il 92% delle domande in tal senso si indirizza su un tasso fisso. Una percentuale ancor più alta rispetto a quella delle nuove richieste di mutuo a tasso fisso che si attesta all’89%.

Vi è, infine, un’ultima ragione per cui la scelta delle famiglie ricade quasi sempre sul tasso fisso. Quando si decide di chiedere un mutuo, quasi sempre ci si confronta e si chiede consiglio al proprio consulente bancario. Nel momento storico attuale, gli istituti di credito indirizzano il cliente verso un tasso fisso.Quali sono le banche più sicure d’Italia? Ecco la classifica

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Questo non solo per il bene del cliente, al quale si suggerisce di garantirsi una rata, che seppur leggermente più alta, al momento della stipula, di quella variabile, nel lungo periodo assicura una tutela contro un futuro rialzo dei tassi di interesse. La politica delle banche italiane è lagata anche alla volontà di fidelizzare il proprio cliente. Offrendo al cliente un tasso fisso molto basso, l’istituto di credito è praticamente certo che il cliente rimarrà fedele alla banca durante tutta la durata del finanziamento, senza sentire la necessità di chiedere rinegoziazioni o surroghe alla concorrenza.

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo. E tu?

. Il Banco di San Giorgio (Genova) è l’istituto di credito più antico al mondo per data di fondazione.

. Il T.A.E.G. è la voce di tasso di interesse che bisogna guardare per capire effettivamente quale sarà il tasso finale che si paga su  un mutuo o su prestito.

Claudia Sgalambro

 

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