Dopo le alluvioni che si sono riversate in questi giorni su Matera, Venezia e molte altre parti d’Italia è emersa l’urgenza di attivare politiche di cura del territorio.
Secondo il Consiglio Ordine Nazionale dei dottori Agronomi e dottori Forestali (Conaf) ”diventa necessario realizzare una pianificazione territoriale di lungo periodo, a monte innanzitutto, poi nelle aree periurbane e in quelle urbane, che sia integrata da soluzioni di progettazione agroforestale, perché la cura del verde, sia urbano che extraurbano, per rilevare benefici misurabili”.
Come spiega la presidente Conaf Sabrina Diamanti, il territorio è stato mal gestito per anni. Le rilevazioni dell’Ispra hanno mostrato che lo scorso anno nelle aree urbane ad alta densità sono stati persi 24 m2 per ogni ettaro di area verde, circa la metà nelle aree urbane, il 32% nelle fasce periferiche e meno dense.
Gli effetti misurati dimostrano che in città circa il 75% dell’acqua piovana defluisce, attraverso la rete fognaria, direttamente ai fiumi a causa dell’impermeabilizzazione.
Per la presidente Conaf “bisogna lavorare per rallentare la corsa dell’acqua da monte a valle, e per farlo serve un processo di pianificazione-progettazione-gestione del territorio. È evidente l’importanza di avviare al più presto politiche sostenibili che riducano gli effetti di degrado e di dissesto territoriale e che siano integrate a quelle del verde urbano”.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Il 38% delle terre emerse a livello globale è utilizzato per l’agricoltura. Di queste, solo il 3% è destinato alle verdure. Il resto è composto da cereali.
- In molte città vengono sfruttati i tetti piatti dei palazzi per coltivare veri e propri mini “orti urbani” che prendono il nome di urban farm.
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