Magazzino Italian Art: tra arte e umanità

magazzino italian art tra arte e design||||

Recupero edilizio e riuso sono le parole chiave della progettazione architettonica contemporanea. Quando l’arte diventa testimone delle scelte progettuali, il risultato è un’opera come “Marco Anelli: Building Magazzino”, progetto artistico del fotografo italiano Marco Anelli, in mostra per la prima volta all’Istituto Italiano di Cultura di New York.

Marco Anelli: Building Magazzino

L’edificio preesistente durante i lavori di riqualificazione. Da “Marco Anelli. Building Magazzino”. (Foto Marco Anelli, courtesy Magazzino Italian Art)

Si tratta di una selezione di immagini tratte dal suo volume fotografico dedicato alla realizzazione di Magazzino Italian Art, dalla fase ideativa all’effettiva trasformazione da ex edificio industriale a sede di una collezione d’arte italiana.

Magazzino Italian Art è il nuovo spazio espositivo culturale

Il progetto che la celebre coppia di collezionisti italo-statunitensi Nancy Olnick e Giorgio Spanu ha voluto dedicare all’arte italiana del dopoguerra e contemporanea a Cold Spring, nello Stato di New York.

arte italiana del dopoguerra

              Interno di Magazzino Italian Art durante il cantiere. Da “Marco
              Anelli. Building Magazzino”. (Foto Marco Anelli, courtesy
              Magazzino Italian Art)

Il progetto risulta di particolare rilevanza poiché traccia il percorso edilizio e umano che ha portato al risultato conclusivo: le sue opere fotografiche (129 immagini) ci dimostrano come l’arte abbia il potere di far immaginare e realizzare idee e sogni. Sono 24 le fotografie di Marco Anelli presentate per la prima volta in una mostra presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, dal 4 ottobre al 2 novembre 2017: è possibile scoprire 13 ritratti dei lavoratori che hanno partecipato alla realizzazione di Magazzino Italian Art e una serie di fotografie delle varie fasi costruttive che si sono susseguite.

Trasformare lo spazio espositivo secondo le stagioni

Interessante è vedere la trasformazione dell’ex architettura industriale nelle varie stagioni, di giorno e di notte, attraverso gli scatti fotografici di Anelli. Un’attività fotografica quindi assolutamente privilegiata, poiché è raro che i non addetti ai lavori possano avere accesso alle aree cantieristiche, specie se di tale portata.

La peculiarità dell’opera di Anelli emerge soprattutto nella volontà di dare risalto al valore umano ed emozionale del lavoro architettonico documentato: i lavoratori sono ritratti durante tutte le fasi della costruzione con grande rispetto, senza ricorrere a pose artificiose o a stereotipi del mestiere.

Magazzino Italian Art a Cold Spring

                Uno degli operai del cantiere del nuovo centro culturale
                Magazzino Italian Art a Cold Spring. Da “Marco Anelli.
                Building Magazzino”. (Foto Marco Anelli, courtesy Magazzino
                Italian Art)

«Le immagini che Anelli presenta sono molto di più di una mera documentazione», afferma Calabrese, direttore di Magazzino Italian Art. «L’ampiezza dell’approccio, che abbraccia il progetto di Magazzino in tutti i suoi aspetti, materiali e umani, è un perfetto tributo ai fondatori, Nancy Olnick e Giorgio Spanu».

Magazzino Italian Art secondo l’architetto Miguel Quismondo

L’architetto spagnolo Miguel Quismondo è il progettista dello spazio espositivo che va ad ampliare e a riqualificare l’edificio originale, una fabbrica di computer dismessa: con il suo progetto si viene a creare un ambiente che presenta una superficie doppia rispetto all’originale, grazie alla disposizione in pianta ad L che genera una corte centrale. Inaugurato nel giugno 2017, questo nuovo centro è costituito da 18 mila metri quadrati di spazio espositivo e di una biblioteca con oltre 5mila pubblicazioni interamente dedicate all’arte italiana.

Immagine del cantiere del nuovo centro culturale Magazzino Italian Art

Immagine del cantiere del nuovo centro culturale Magazzino Italian Art a Cold Spring. Da “Marco Anelli. Building Magazzino”. (Foto Marco Anelli, courtesy Magazzino Italian Art)

Serena Giuditta

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